lella wrote:perelisa wrote:Io ho due figli maschi e queste domande me le pongo spesso.
Come posso evitare che da grandi prendano una strada "sbagliata", intendendo, in questo specifico caso, la strada della violenza.
Io penso che faccia anche tanto la difficoltà dei ragazzi di oggi ad accettare un rifiuto, un qualsiaisi rifiuto.
E questo può portare alla violenza su altre persone oppure nei confronti di se stessi (quanti adolescenti si suicidano per una delusione d'amore, ad esempio?)
Oppure infieriscono sulla ragazza che dice di no.
Manca anche secondo me la "gestione" del rifiuto, l'accettazione della sconfitta (se mia moglie mi lascia, l'ammazzo). Insomma, vorrei inculcare loro una buona dose di autostima che non sconfini nell'alterigia..ma come? Non dando peso alle piccole sconfitte di ogni giorno ma spronare, lodando per gli obiettivi raggiunti, non assecondando la competitività non buona, insomma...non lo so, ed ancora sono piccoli..ma è bene iniziare..
era saltato fuori un altro post questa riflessione sull'accettazione della sconfitta, ed è vero che fà riflettere, anche perchè spesso tendiamo a proteggerli da tutto e da tutti (dai prof, dai compagni) ecco credo che siamo una generazione di genitori molto interventisti e forse a volte si esagera e non li abituiamo alle piccole sconfitte.
Questa è una cosa su cui sto lavorando da un po' con richi, che con i suoi 4 anni, vuole essere sempre il primo, anche quando fa da solo qualcosa :(
Io, da mamma pessima e nazi quale sono, spesso lo supero per non farlo vincere. So di fargli male, ma non voglio assecondare il suo richicentrismo, perché il mondo, le persone non girano attorno a lui e per crescere servono anche i secondi, gli ultimi e le sconfitte