Anto,
il modo c'è.
Bisogna lavorarci un po', nel senso che devi metterti stile investigatore per vedere:
- *quando* hai gli episodi di fame emotiva
- a cosa sono collegati
(può essere un momento della giornata particolare, stanchezza fisica o psicologica, ansia, rabbia, una discussione con una persona o su un tema che "ti dà ai nervi"; ecc..)
Sono quelli che in inglese chiamano triggers, cioè attivatori o "detonatori" (non conosco la terminologia corretta in italiano).
Una volta individuati i tuoi triggers vedrai che sicuramente gli "attacchi" si ripetono a orari o in situazioni costanti (a me succedeva sempre quando ero stanca e non potevo riposare perché c'erano i bambini, ad esempio, o quando discutevo di politica con mia madre leghista, ahhaah).
Quando hai scoperto il motivo reale che sta dietro all'"attacco",
allora puoi trovare anche una soluzione reale,
dato che a questo punto è chiaro la soluzione non sta nel cibo, ma da un'altra parte.
(negli esempi sopra, a volte neutralizzavo i bambini con la tv e mi facevo una doccia bollente, che per me equivale a un pisolino di due ore :D
e certi temi con mia madre ho imparato che l'unico modo è evitarli a tutti i costi, anche a costo di alzarmi da tavola e uscire dalla stanza)
Se vuoi, ci possiamo ragionare insieme
(PS: Chiara, sistemo la traduzione e te la mando)