i Tecnoager

Una sezione per discutere delle problematiche legate all'adolescenza dei nostri eredi.
manuelina

Post by manuelina »

paola, mi rendo conto a volte di avere una visione troppo inquadrata delle cose e credo che questo mio limite sia in parte dovuto al non essere ancora mamma.

però io parlo di quei casi in cui il figlio si droga o ubriaca e il genitore in giro dice che suo figlio è proprio un bravo ragazzo. ma davvero non te ne accorgi chi è tuo figlio? o non vuoi accorgertene?
me lo domando perchè i miei genitori hanno sempre saputo che fumavo, l'alito era riconoscibilissimo. i miei genitori pensavano mi drogassi quando in realtà ero solo un'asolescente triste che piangeva e non voleva mangiare ogni tanto per ribellione. voglio dire, i miei genitori hanno pensato che io mi drogassi ma non mi dorgavo. possibile, quindi, non accorgersi che tuo figlio sniffa e si fa canne?

l'altro settimana ero fuori per clienti con uno che lavora con noi. non so bene la sua età, 45/50 credo.
ha due figlie a suo carico (è in fase di separazione), una sui 15 anni e una di 20 che vive con il fidanzato (a casa dei genitori di lui credo). entrambe fumano in casa da diverso tempo. lui non dice nulla, solo di non superare le 10 al giorno (ma tua figlia ha 15 anni!!!!!!!!) e non dice nulla perchè poi tanto fuori fanno quello che vogliono. controbbatto che allora dovrebbe permettere loro di drogarsi pure...non mi risponde, fa una risatina e basta.

qualche giorno dopo eravamo da un cliente che sembrava un po' fatto e lo faccio presente al mio collega, che mi dice che è normale, soprattutto per le canne...tanto lo fanno tutti...

cosa????????????????????????


ecco, davanti a cose del genere io divento una persona rigida e dico che il genitore ha tantissime colpe, solo perchè non ha più voglia di fare il genitore.
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Polly
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Post by Polly »

Manuelina è tanto tanto difficile oggi gestire i figli adolescenti in un mondo che va controcorrente a tutto ciò in cui credi e tutto perché l'idea che oggi predomina (senza cercare colpe unilaterali) è basato solo ed esclusivamente sull'apparire. Il genitore assente esiste eccome, ma è diverso dal genitore che non si accorge, vuoi per "ignoranza, vuoi per altro, ci sono genitori che davvero pensano di avere dei figli bravi ragazzi e magari alle loro spalle fanno di tutto di più, ed io questo genitore non lo condanno, vorrei provare ad aiutarlo, ecco perché promuovo e pubblicizzo tra amici tutti questi corsi che poi frequento, perché solo tramite confronto con altre realtà si può aprire gli occhi sulla propria.
Per quel collega che ha la figlia 15nne che fuma io sono d'accordo con lui. E' inutile proibire di fumare magari in casa e poi non sapere niente di quanto fuma fuori, magari il doppio. Io preferirei parlare con loro, ragionare sulle conseguenze e poi cercare insieme una soluzione adeguata a tutti, ed arrivare a pattuire 10 sigarette al giorno, mi sembra una soluzione migliore che vietare in casa e poi fregarsene di quelle che potrebbe fumare fuori. (a pare che a casa mia sarebbero regole diverse dal tuo collega, visto che è vietato fumare per tutti. Chi fuma va in terrazzo, e a parte gli amici noi non fumiamo nessuno)
Chiaro che questo prevede fiducia reciproca, ma io ho visto con i miei figli, e credo che valga con tuttti gli adolescenti, che se sai ascoltarli, (che implica notevoli capacità e tecniche di comunicazione per niente scontate e facili, vedi il metodo Gordon che io porto sempre come esempio) e sai comunicare con loro, in genere non ti fregano dietro le spalle, tendono a rispettare perchè si sentono loro per primi rispettati nelle loro scelte (anche quelle negative di fumare tornando all'esepio del tuo collega).
Non sono terribili sti ragazi, è il passaggio dall'adolescenza all'età adulta che è un periodo devastante in generale, ed oggi è reso ancor più difficile dal contesto sociale che privilegia come dicevo prima l'apparire più che l'essere.
Biogna tornare a privilegiare ciò che si è, e non basarsi solo su ciò che si ha (cellulare super figo, mp3 all'ultima moda, la borsa fica ecc. ecc. ecc.) e devo dire che in questo una famiglia "numerosa" aiuta molto, dato che le possibilità sono più ristrette.
e per il cliente accannato che dire?...........è un adulto, ha fatto le sue scelte.
Paola, 5vm, per gli amici Polly

"....continuiamo così"
[RIGHT]Gianluca L.[/RIGHT]
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Il mio libro: Prima o poi Cresceranno
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maaga

Post by maaga »

Chiaro che questo prevede fiducia reciproca, ma io ho visto con i miei figli, e credo che valga con tuttti gli adolescenti, che se sai ascoltarli, (che implica notevoli capacità e tecniche di comunicazione per niente scontate e facili, vedi il metodo Gordon che io porto sempre come esempio) e sai comunicare con loro, in genere non ti fregano dietro le spalle, tendono a rispettare perchè si sentono loro per primi rispettati nelle loro scelte (anche quelle negative di fumare tornando all'esepio del tuo collega).

Interessante, mi spieghi cos'è?

Non sono terribili sti ragazi, è il passaggio dall'adolescenza all'età adulta che è un periodo devastante in generale, ed oggi è reso ancor più difficile dal contesto sociale che privilegia come dicevo prima l'apparire più che l'essere.
Biogna tornare a privilegiare ciò che si è, e non basarsi solo su ciò che si ha (cellulare super figo, mp3 all'ultima moda, la borsa fica ecc. ecc. ecc.) e devo dire che in questo una famiglia "numerosa" aiuta molto, dato che le possibilità sono più ristrette.

GIusto.
Le nostre responsabilità sono proprio queste, oltre ad insegnare il fatto che tu non sei migliore e nesunno è migliore di te, cioè il concetto di uguaglianza.

Ho un bambino di 6 anni e non ci pensa nemmeno al cellulare, se non per giocarci.
Come diceva Manuelita, che necessità ha un bambino di questa età ad avere il telefonino? è nostra la fobia non loro, siamo noi a trasmettergli questo, fin a ritorcersi contro.

Dobbiamo rafforzare la sicurezza in loro stessi, nelle loro capacità. Ci stà pure l'appartenenza al gruppo, ma quello di cui ti senti parte attiva e non passiva solo per dire che fai parte di quel "gruppo".

Mio figlio, ha a che fare con un bambino viziatissimo, prepotente, violento, fubetto ecc. ecc., constatato con i miei occhi e non solo dai suoi racconti, ho assistito ad una scena in cui faceva il prepotente con un bimbo di 3 anni e la madre lì tranquilla senza dirgli nulla.
Stò cercando, con i discorsi, di far capire a mio figlio che quello è un attenggiamento sbagliato, che prima o poi, verrà isolato dai bambini "tranquilli" e che se dovesse essere troppo prepotente con lui di reagire, ebbene si, lo incito a reagire, perchè non mi sembra giusto che un bimbo che conosca i valori di educazione, uguaglianza, rispetto debba essere sopraffatto dalla maleducazione e ignoranza dell'altro, in qualche modo, bisogna dare gli strumenti per reagire ai sopprusi.
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