Del parto in ospedale abbiamo già parlato tempo fa e pare che questa motivazione, che partorire a casa sia così pericoloso, non regga molto nel senso che gli studi statistici mostrano che non è vero.
Perché chi partorisce a casa lo fa solo se la gravidanza è andata bene e almeno apparentemente non ci sono rischi, e al limite viene appunto trasferito in ospedale (le figure che ti seguono dovrebbero saper riconoscere le situazioni a rischio, mica una si mette lì e aspetta sola di partorire, vada come vada).
Evidentemente quando si verificano problemi imprevisti e imprevedibili, che non lasciano nemmeno il tempo di raggiungere l'ospedale o che colgono di sorpresa, essere in ospedale non è una garanzia infatti ogni tanto, purtroppo, si sente di bambini nati morti, o morti poco dopo (qui è successo anche recentemente), senza che nessuno avesse potuto sospettare problemi fino alla fine.
In Olanda un terzo dei parti avviene in casa, in Italia lo 0,19% o giù di lì, in compenso noi abbiamo un 38% di parti con cesareo in crescita continua, contro il 10-15% posto come limite dall'OMS (quindi calcolato, immagino, approssimativamente come il numero di casi in cui il cesareo è effettivamente necessario o potenzialmente utile).
Secondo me un po' queste cifre dovrebbero far riflettere.
avete sentito delle doule?
- Cosetta
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Solange wrote:Il motivo per cui rinuncerò è che in Italia ci sono davvero pochissime speranze di lavorare come doule, la maggior parte delle donne si affida totalmente ai medici e la gravidanza è vissuta perlopiù come una malattia. Quando si parla di parto in casa o comunque di ospedali più "umani" normalmente si viene attaccate o additate come pazze, insomma, in Italia la gravidanza è dei medici e non delle donne. !
infatti!