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Posted: Tue Mar 02, 2010 4:16 pm
by Raffy73
luca.giangrande wrote:Tutto vero, ma cerchiamo di non buttare il bimbo assieme ai panni sporchi!
Se ci sono delle problematiche vanno affrontate con il Pediatra che deve farsi carico di quanto stabilito dal contratto. E non parlo delle visite domiciliari o della disponibilità per ogni cosa, impossibile e neanche necessaria, ma della disponibilità mediante cellulare fuori dell'orario di studio, di un congruo orario dello stesso e di una associazione trà pediatri per coprirsi vicendevolmente!
Tutte cose che stanno sul nuovo contratto.
Per il discorso della pressione che si può fare al tavolo del contratto per i bimbi > di sei anni, vi allego il manifesto con gli indirizzi.


Ma mi scusi.
Lei parla del fatto che il Pediatra DEVE farsi carico di quello che prevede il contratto, nel post successivo a quello che quoto (siamo a pag. 3) consiglia ad una mamma che deve pretendere determinate cose.....ma lei sicuramente non può non sapere che la realtà spesso è totalmente diversa.
Una mamma come fà, di fronte al pensiero del pargolo che non sta bene (motivo per cui si è rivolto al pediatra), a preoccuparsi di cominciare delle "piccole battaglie" con il pediatra, con il rischio concreto che si inclini il rapporto quando c'è, o che comunque la cosa viene maldigerita dal pediatra stesso con conseguenze immaginabili?
Mi si dirà sicuramente:"se è così il suo pediatra non si comporta nel modo giusto, conviene cambiare"....ma stesso da questo thread si apprende che molte di noi non hanno la possibilità di cambiare o alternative varie, per una serie di motivi (lontananza, motivi talvolta economici che impediscono il ricorso al privato, ecc.).

Occorrerebbe una regolamentazione alla base, sin dalle linee guida del servizio pediatrico. Un'organizzazione pediatrica di zona tipo la vostra non solo deve essere prevista come lo sarà o come lo è già (a quanto ho capito), ma deve essere pretesa e resa obbligatoria, prevedendo per esempio anche la creazione di un punto di riferimento, che sò, su base provinciale, dove i genitori possano denunciare malfunzionamenti o omissioni, oppure comportamenti deontologicamente non ineccepibili (vedi il rifiuto ella visita domiciliare) da parte degli iscritti.
Così si supererebbe anche lo scoglio di cui alla prima parte del mio intervento, perchè a quel punto si avrebbe forse una maggiore garanzia che determinate cose vengono fatte in automatico, senza dover arrivare all'imbarazzo o alla difficoltà di situazioni che in senso lato ho rappresentato nella prima parte.

Tutto ciò non vuole essere e non deve essere interpretato come una contrapposizione pediatri-genitori, sia chiaro.....lungi da me.