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Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Posted: Sat Nov 14, 2015 5:27 pm
by Dilly
micmar wrote:renocchia wrote:Gabry no, io non credo che sia questo il punto.
Io credo ci sia una premeditazione anche nell'integrazione.
Non penso che gli attacchi siano la conseguenza della mancata integrazione, penso piuttosto che questi individui non si sentiranno mai l'arte integrante perché ci ritengono il nemico, e lo ritengono sin da bambini.
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Non credo, più che altro sono in una terra di mezzo, né carne né pesce, senza grandi prospettive vista la crisi economica. Un obiettivo facile facile per questa gentaglia.
Queste persone insegnano ai loro fogli che devono "inserirsi "nei paesi ospitanti per poi distruggerci e conquistarsi dall'interno eh.
Si sentono bambini delle elementari che lo dicono apertamente, in pubblico "tanto il mio papà ha detto che prima o poi vi ammazziamo tutti".
E come dice Mic, in un periodo in cui i giovanissimi sono bersaglio facile per gli estremismi più del solito, per via delle prospettive di vita e di futuro incerte legate alla crisi, crescere con questa educazione a cosa può portare?
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Posted: Sat Nov 14, 2015 5:38 pm
by micmar
Paola wrote:micmar wrote:
questa sicurezza non l'avremo mai e non credo sia mai stata possibile
io non credo, e me ne frega anche poco di potere persuadere il califfo pinco pallo, vorrei venisse arrestato e isolato
ma credo che il ragazzino disperato sarebbe un obiettivo meno facile, se riuscissi a ridurre il suo livello di disperazione.
Cosa ti fa pensare che questi siano ragazzini disperati? Quelli di Hebdo non lo erano.
quelli di cui si parlava questa mattina che giocavano a calcio con le teste
i ragazzini palestinesi, tutti i ragazzi, musulmani e non che vivono le periferie più tristi, sono disperati.
Il "bacino di utenza" è quello mi pare, mica le scuole private del centro, almeno per quanto riguarda la manovalanza.
esempio sotto casa mia: ragazzi (italiani) con famiglie disastrate, molti parenti incarcerati con il maxiprocesso, altri per crimini comuni, gran parte degli amici che hanno iniziato a entrare e uscire dal Beccaria a tredici quattordici anni. Se riesci a costruirti una vita normale, a finire le scuole, in questa situazione sei eccezionale, tutti gli altri per me sono disperati, carne fresca e debole, facile preda di chiunque.
Non credo che nelle banlieu si viva meglio
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Posted: Sat Nov 14, 2015 5:40 pm
by micmar
Dilly wrote:micmar wrote:renocchia wrote:Gabry no, io non credo che sia questo il punto.
Io credo ci sia una premeditazione anche nell'integrazione.
Non penso che gli attacchi siano la conseguenza della mancata integrazione, penso piuttosto che questi individui non si sentiranno mai l'arte integrante perché ci ritengono il nemico, e lo ritengono sin da bambini.
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Non credo, più che altro sono in una terra di mezzo, né carne né pesce, senza grandi prospettive vista la crisi economica. Un obiettivo facile facile per questa gentaglia.
Queste persone insegnano ai loro fogli che devono "inserirsi "nei paesi ospitanti per poi distruggerci e conquistarsi dall'interno eh.
Si sentono bambini delle elementari che lo dicono apertamente, in pubblico "tanto il mio papà ha detto che prima o poi vi ammazziamo tutti".
E come dice Mic, in un periodo in cui i giovanissimi sono bersaglio facile per gli estremismi più del solito, per via delle prospettive di vita e di futuro incerte legate alla crisi, crescere con questa educazione a cosa può portare?
Però se io sentissi un bambino che mi dice una cosa del genere, convocherei il padre e gli farei uno shampoo che si ricorderebbe per tutta la vita