I cinesi e le buone maniere

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Weinà
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I cinesi e le buone maniere

Post by Weinà »

lenina wrote:A me quello che sconvolge della comunità cinese di Piombino è che la maggioranza mandano i figli in Cina per farli allevare da nonni e zii in un'età compresa fra i 6 mesi e i 3 anni.
A scuola elementare di bambini cinesi ce ne sono pochissimi (nonostante le donne siano continuamente incinte non me lo spiegavo poi mi hanno spiegato che li mandano la per poter lavorare e fare abbastanza soldi per tornare in Cina e che per i bimbi registrati all'estero non vale il limite di un solo figlio.

Esatto lenina.
Inoltre, anche i figli di genitori che vivono qua in Cina vengono allevati dai nonni. I genitori non hanno tempo per prendersi cura dei figli. Lavorano tutto il giorno e i figli li vedono solo la sera, quando sono talmente stanchi da non avere nessuna pazienza, nessuna voglia di essere amorevoli, di giocare con loro eccetera.

Quando poi diventano abbastanza grandetti, molti li parcheggiano a scuola anche il fine settimana. Non solo i bambini alla scuola elementare già lavorano tanto, ma molti non possono riposarsi o giocare nemmeno nel weekend perché c'è la scuola speciale di inglese o di vattelapesca.

Molti bambini DAVVERO non hanno tempo di riposarsi e di giocare nemmeno il fine settimana.

Ho un'amica romena che è psicologa e si sta occupando di un progetto interessantissimo, una specie di tutoraggio per mamme (non dico genitori perché i padri per lo più se ne disinteressano) in difficoltà che chiedono aiuto.

Mi ha raccontato che non c'è nessuna consapevolezza dei veri bisogni dei bambini (non sto qua a elencarli a voi ovviamente, che ne sapete a secchiate più di me) e che finché li si sfama e li si veste ci si sente a posto.

Succedeva lo stesso anche da noi fino a poco tempo fa e succede in molte famiglie anche ora eh, non è che sia un fenomeno tutto cinese.

Mi ha raccontato di scene in cui non si riusciva affatto a gestire la "concorrenza" tra fratelli, scene in cui palesemente si dava più spazio a uno dei figli sminuendo l'altro, scene di bimbi che richiamavano l'attenzione della mamma e in tutta risposta venivano ingozzati con un boccone di cibo a cui non erano affatto interessati ma che accettavano volentieri pur di avere 2 secondi la mamma solo per sé.

Molti bambini crescono frustrati perché passano tutta l'infanzia ad essere coccolati dai nonni e per lo più IGNORATI dalla persona che più amano, la loro mamma.

Notare che le mamme che si avvalgono
di questi servizi sono mamme che hanno i soldi eh, perché la famiglia media non si può certo permettere di "sperperare" o soldi in questo modo.
Stiamo parlando quindi di famiglie il cui livello culturale spesso è molto sopra la
media (anche se non sempre chi è ricco è anche colto, ovvio, ma questo è quello che mi è stato riferito da Silvana, la mia amica).

Nasce solo ora la consapevolezza che i metodi educativi tradizionali non sono poi così giusti. E meno male che qualcuno almeno inizia a chiedere aiuto! Già è segno che qualcosa si muove.

Picchiare i bambini qua è la prassi, eh.
Sei originale e strano e bizzarro se non lo fai.

Inoltre è ancora molto radicata la convinzione che il papà debba sempre essere severo mentre la mamma è la figura "amorevole" (sempre secondo gli standard di qua) e che quindi il papà non sorride mai perché quello è compito della mamma.

Parlo di cose sentite con le mie orecchie da cinesi eh, o al massimo riferite dalla mia amica Silvana che non mente mai neanche su quello che ha mangiato a colazione.


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Last edited by Guest on Sat May 31, 2014 4:22 am, edited 2 times in total.
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Re: I cinesi e le buone maniere

Post by Weinà »

Caterina wrote:Non lo so Valeria, io non abiterei in un posto del genere nemmeno se il mio moroso fosse Brad Pitt.
Credo semplicemente ci siano persone più o meno cosmopolite, più o meno adattabili.
Io non sopporterei, prenderei a sberle tutti, diventerei completamente fuori di testa.


Io invece amo vivere all'estero, sto imparando moltissimo!

Sto imparando tanto di una cultura che conoscevo solo in modo superficiale, sto imparando una lingua che pensavo fosse impossibile imparare.
Cioè, io dopo un anno e mezzo qua sono in grado di sostenere una conversazione con un madrelingua. Non sui massimi sistemi, ovvio, sulle cose di tutti i giorni e poco più, ma tutti i santi giorni io mi sento chiedere "da quanti anni vivi in Cina?" E quando rispondo un anno e mezzo nessuno ci crede. Questo è balsamo per la mia molto bassa autostima.

Trovo sia una ricchezza infinita avere tutto questo bagaglio, conoscere tanta gente e tutta diversa, confrontarsi con gente di ment alita opposta alla tua... Se per questo devo sopportare sputi e rutti, va benissimo!

C'è da dire però che io sono una persona davvero molto tollerante e che si adatta davvero a tutto.

Poi ho questi giorni di poca tolleranza e allora mi sfogo, ma in realtà io alla Cina devo davvero tutto.

E poi vabbè c'è la questione "ti seguirei in capo al mondo" che per me è la cosa principale. Inutile girarci intorno, io non ho intenzione di vivere senza quella che so essere la mia persona, quindi la seguirei fin sulla luna.
Sono da diabete, lo so.
Cacciatemi via.


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Re: I cinesi e le buone maniere

Post by Weinà »

Franz wrote:Secondo me ci vuole un carattere morbido e una buona solidità famigliare, sai che entri in casa e ti lasci il resto fuori e in genere devi essere una che si lascia scivolare le cose.. Complimenti comunque, non deve essere facile, pensa che io sclero quando vado a messina!


Ecco, esatto.
Le uniche cose che non riesco a farmi scivolare sono i maltrattamenti verso i bambini.
Quando vedo un bimbo piangere disperato mentre viene sculacciato perché vuole giocare un altro po', sto male per un paio di giorni.

Quando sento da casa mia una bimba strillare disperata mentre la mamma/nonna/zia/tata strilla più di lei, allora sto male.

Per il resto mi schifo, dico bleah e vado avanti a vivere la mia vita.

Poi torno in Sardegna una volta all'anno e mi godo tutto ancora di più, se possibile.


Non sono davvero nelle condizioni di potermi DAVVERO lamentare, non scherziamo.



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