Una delle prove, più frequenti che i ragazzi di oggi si trovano ad affrontare, è senza dubbio la difficile convivenza con se stessi.
I tormenti cosiddetti, tipici dell’età, partono, la maggior parte delle volte, da dentro.
Molto possiamo fare ma ben poco di veramente efficace!
La battaglia che un figlio, come F., intraprende con noi ogni giorno è in realtà una guerra contro se stesso.
Il momento in cui riuscirà a far pace con il suo vero nemico avrà risolto il 90% dei suoi problemi.
Ma come ogni guerra, che durante le battaglie lascia dietro di sé morti e feriti, purtroppo anche F. avrà la sua sconfitta, in questo caso, oggi, in campo scolastico.
Quando si da il via ad un meccanismo così distruttivo come una guerra intrapresa contro se stessi, bisogna solo augurarsi che finisca presto, perché i segni che potrebbe lasciare rischiano di rimanere a lungo.
La speranza, che si trasforma in certezza, perché la positività e la fiducia, non devono MAI abbandonarci, è che i ragazzi hanno risorse inaspettate, sono facili ai cambiamenti, hanno energie da vendere come si dice, sono migliori di quello che fanno e sono certa anche F. sarà capace di fermarsi, guardare il campo di battaglia dietro di sé e finalmente rendersi conto che nessuno lo insegue se non la sua ombra.
La difficoltà più grande che come genitore sento di avere è l’impotenza *nel poterlo aiutare, l’incapacità ad abbattere quel muro che lui ha eretto, misti alla consapevolezza che tutto ciò è abbastanza ‘fisiologico’, considerando anche il suo carattere (di merda potrei aggiungere ma è il suo).
Il mio compito è essere davanti a lui nel momento in cui si volterà nuovamente, per sostenerlo al massimo.
Purtroppo come sempre la ‘freddezza’ che si dovrebbe avere in certe situazioni per poterle meglio affrontare, si mescola ai sentimenti inevitabili che ci accompagnano come genitori.
Tutto ciò, pensando razionalmente, non mi ‘aiuta ad aiutarlo’ nel modo più rapido ed efficace.
I “se avessi detto……se avessi fatto…….se non gli avessi concesso….” sono tanti, e sicuramente la mia parte di colpa in questo suo percorso da qualche parte sta.
Il mio interrogarmi ora, qui, ha come sempre lo scopo di farmi capire che anche questa esperienza bisogna trasformarla in opportunità, che la pazienza è la virtù più grande e che il mestiere di genitore rimane in assoluto il più difficile del mondo!
Convivere con se stessi: una riflessione
- Polly
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Convivere con se stessi: una riflessione
Paola, 5vm, per gli amici Polly
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Il mio libro: Prima o poi Cresceranno
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- la yle
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Non so se ho capito molto bene il senso del post.
Ti rammarichi per non aver fatto il massimo per evitare la bocciatura? Se fosse “solo” per questo, ti posso portare l’esperienza di amici (mi sembra di sentir parlare loro l’anno scorso): la ragazza in 2a superiore è stata bocciata. A metà anno i genitori hanno deciso, consapevoli dell’andamento già abbastanza compromesso, di farle gestire il resto dell’anno come meglio credeva. Lei ovviamente contava di farcela con qualche materia (come se non fosse nulla avere tre materie a settembre), non aveva fatto i conti con la realtà e si è smusata veramente con la bocciatura.
Ovviamente evitabile con un po’ di buona volontà, ma col il senno di poi è facile parlare…..
Ebbene, la maturità è arrivata nel momento in cui si è trovata costretta a rispondere alla classica domanda del mese di giungo “come è andata la scuola?”
Vedere che nel suo giro di conoscenze era pressoché l’unica ad essere stata bocciata (non per mancanza i intelligenza o per indirizzo sbagliato), le è servito più di mille ripetizioni, mille discorsi, mille minacce, mille divieti, mille punizioni.
Spero di cuore che sia così anche per f.
Un abbraccio
Ti rammarichi per non aver fatto il massimo per evitare la bocciatura? Se fosse “solo” per questo, ti posso portare l’esperienza di amici (mi sembra di sentir parlare loro l’anno scorso): la ragazza in 2a superiore è stata bocciata. A metà anno i genitori hanno deciso, consapevoli dell’andamento già abbastanza compromesso, di farle gestire il resto dell’anno come meglio credeva. Lei ovviamente contava di farcela con qualche materia (come se non fosse nulla avere tre materie a settembre), non aveva fatto i conti con la realtà e si è smusata veramente con la bocciatura.
Ovviamente evitabile con un po’ di buona volontà, ma col il senno di poi è facile parlare…..
Ebbene, la maturità è arrivata nel momento in cui si è trovata costretta a rispondere alla classica domanda del mese di giungo “come è andata la scuola?”
Vedere che nel suo giro di conoscenze era pressoché l’unica ad essere stata bocciata (non per mancanza i intelligenza o per indirizzo sbagliato), le è servito più di mille ripetizioni, mille discorsi, mille minacce, mille divieti, mille punizioni.
Spero di cuore che sia così anche per f.
Un abbraccio
lui 31 agosto 2000
lei 21 dicembre 2003
noi 27 settembre 1997
Perdoniamoci le volte
che non siamo stati noi
quando c'erano le lotte
dei tuoi sogni contro i miei.
ma dimmi dove sei
così ogni tanto mi oriento
se non ti incontrerò
ti cercherò tutto il tempo
se mi sorriderai
ritroverò l'entusiasmo
e quel giorno non mi perderai più.
non è farina del mio sacco ma di quello di franco fasano
lei 21 dicembre 2003
noi 27 settembre 1997
Perdoniamoci le volte
che non siamo stati noi
quando c'erano le lotte
dei tuoi sogni contro i miei.
ma dimmi dove sei
così ogni tanto mi oriento
se non ti incontrerò
ti cercherò tutto il tempo
se mi sorriderai
ritroverò l'entusiasmo
e quel giorno non mi perderai più.
non è farina del mio sacco ma di quello di franco fasano
- Monica71
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