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Solomon Gursky è stato qui

Posted: Sat Jun 25, 2011 9:33 am
by franceschina
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Finito qualche giorno fa il mio secondo Richler.
Non al livello de "La Versione di Barney", che forse mi aveva entusiasmato anche e soprattutto per la sua originalità.
Qui Richler racconta l'epopea di una famiglia che abbraccia due secoli.
Faticosissimo stare dietro a tutti i personaggi, tanto che spesso mi sono trovata a tornare alla pagina iniziale, dove l'autore ha sapientemente inserito l'albero genealogico di questa bizzarra famiglia.
Il continuo salto tra una generazione e l'altra di certo non aiuta.
La sensazione è che alla fine manchi il colpo di scena che in qualche modo sembrava prepararsi nelle quasi 600 pagine precedenti.
E il finale è, di conseguenza, un po' deludente.
Tuttavia i personaggi sono creati e descritti in modo magistrale.
Vivi, veri, a cavallo tra il reale e l'epico, ma comunque tangibili.
Lo consiglio a chi ha pazienza e può leggerlo in breve tempo.

Posted: Sat Jun 25, 2011 12:56 pm
by Elisa
letto!

a me è piaciuto tantissimo e il colpo di scena in realtà c'è, tanto che quando "ho scoperto" chi era il tipo (non dico il nome se no anticipo x chi lo leggerà) volevo tornare indietro e rileggere tutto secondo quest'ottica.

Secondo me è geniale, ritrovare nei meandri della storia il Gursky!

Posted: Sat Jun 25, 2011 1:21 pm
by franceschina
Elisa wrote:letto!

a me è piaciuto tantissimo e il colpo di scena in realtà c'è, tanto che quando "ho scoperto" chi era il tipo (non dico il nome se no anticipo x chi lo leggerà) volevo tornare indietro e rileggere tutto secondo quest'ottica.

Secondo me è geniale, ritrovare nei meandri della storia il Gursky!


Più che come colpo di scena, quella presenza si insinua in sordina fino a palesarsi sempre più chiaramente.
Sicuramente un bel libro, un lavorone senza dubbio.
Un po' pretenzioso, secondo me.