Il mio bambino impegnativo

[Guest]

Elia non è mai stato un bambino semplice.
Il suo cervello lavora a mille, e spesso è totalmente altrove. Non gliene frega un tubo di cosa pensano gli altri di lui: lui è come è, se va bene, bene, sennò se ne sta anche per conto suo. Se pensa che una cosa sia interessante o vada a suo vantaggio allora c'è tutto, al 100%. Se non gli interessa, allora stop, non entra niente, si isola, si fa i cavoli suoi.
L'altro giorno mi ferma la maestra. "Se non si dà una regolata l'anno prossimo ala primaria lo bastonano." Dice che se deve fare un lavoro che a lui non interessa particolarmente, tipo disegnare, deve isolarlo perché sennò ci mette un'ora e disturba gli altri. Dice che per i tre quarti del tempo è in un altro mondo. Che quando sono sul tappetone a condividere qualcosa, se l'argomento gli interessa partecipa attivamente ma se non gli interessa salta addosso ai suoi amici. Che durante il gioco è tutto uno stare addosso agli altri, uno spintonare, non per far male, ma perché ha bisogno del contatto fisico, ma a volte fa male. Che ha un'intelligenza totalmente fuori dal normale (in Australia gli avevano misurato 130), che forse si annoia, ma non crede. perché certi argomenti lo prendono (specie gli animali o la natura) mentre di altri non gliene può fregare un tubo, e ci sta, ma che va quasi fuori controllo quando questo accade.
Io gli ho chiesto perché fa così. Lui mi ha risposto che non lo fa apposta.
E da quel giorno lo vedo un po' ansioso, per la prima volta.
Secondo me la maestra lo sta un po' tartassando. Ma forse da una parte ci sta, voglio dire, davvero l'anno prossimo se fa così è un disastro. Ma non capisco se la maestra stia esagerando o se davvero sia un bambino "problematico". Anche 'sta cosa che sta addosso agli altri. Un po' è vero, io lo noto con la sorella e anche con noi. Spesso infatti ci troviamo a dirgli "Elia, stai su d'addosso". (in bresciano...) Ma non lo vedevo come un grosso problema, anche perché lui è estremamente popolare e ricercato dagli altri bambini. E' pieno di amici, tutti lo vogliono. Eppure...
Anche noi a casa però ci rendiamo conto che è tutto un riprenderlo. Sbrigati, muoviti, svegliati, Eliaaaaaaaaaaaa! E non voglio che sia tutto così per lui.
Stamattina mi ha detto: "mamma, ti prometto che faccio il bravo oggi a scuola..." Non voglio che pensi di essere un disastro, che si senta etichettato, che debba essere "bravo" per essere amato.
Gli ho risposto che non voglio che lui sia bravo, ma che sia contento. E che lo amo proprio così, perché lui è lui, e non lo vorrei diverso.
Spero solo di riuscire a valorizzare le sue meravigliose qualità.
Non è un bambino facile.
Sono pensieri un po' sconnessi, scusate.

[Lidia]

Che poi l'anno scorso la maestra (molto competente, tra l'altro) mi diceva più o meno le stesse cose, ma mi diceva anche "ma sì, stai tranquilla, è piccolo, è appena tornato dall'Australia, deve ambientarsi." Adesso però siamo qua da un anno e passa. C'è anche da dire che non sono stata per niente bene fino a qualche mese fa, e non so quanto abbia segnato Elia, che è una spugna per gli stati d'animo delle persone.

[Luna]

riconosco in parte Daniele in questa tua descrizione Lidia...
Anche lui l'anno prossimo andrà alle elementari, compie 5 anni il 1 novembre, quindi sarà uno dei più piccoli!!

lui però non ha l'alibi dell'adattamento ad una vita nuova, lui è proprio così
ma il problema per me è più il mio che il suo...
io faccio una fatica terribile con lui....ci provo, ci riprovo, a volte vado oltre e soffro come una bestia

questo figlio cosi intelligente, sveglio ma terribilmente complicato mi ha spiazzata.....è completamente diverso da suo fratello!!! e io a volte mi sento incapace di rapportarmi a lui come dovrei

e quando a fine giornata a volte mi chiede " oggi sono stato bravo, vero?" per me è un pò un colpo al cuore, come se lui si sforzasse di essere come in realtà non è per compiacere me!!!