
Ebbene sì, i film di fantascienza almeno vagamente "psicologici" sono tra i pochi che incontrino i gusti sia miei sia di mio marito, perciò finisce che guardo, e dunque recensisco, sempre quelli

Questo però non è male. Non è un film originalissimo, e il mitico Harrison Ford invecchiato fa un po' di tristessss alla nostra generazione che l'ha conosciuto in panni più fascinosi, ma non è male.
Parla di un ipotetico futuro in cui gli alieni hanno già fatto strage sulla Terra e potrebbero tornare.
L'unica speranza sono nuove e sofisticate armi che possono essere guidate al meglio solo dalle duttili menti dei ragazzini, che per questo vengono sottoposti a spietata selezione in ambito militare. Molto militare. In qualcosa mi ha ricordato Ufficiale Gentiluomo (in versione casta, per carità ahahah, parlavo solo delle vessazioni e della disciplina esasperata).
Ender è il nome del giovane protagonista. E' coraggioso, volitivo, grande stratega, terzo figlio di una coppia pronta a darli tutti alla patria, a metà fra l'empatia della sorella e l'aggressività del fratello. Proprio per questo trova il suo equilibrio e corre dritto verso la meta senza troppo pensare. Perché la guerra, per queste generazioni educate in funzione di essa, è naturale. In un certo qual modo, è un gioco. O forse no... ma è troppo tardi quando è dato di rendersene conto.
Avrei preferito che gli ultimi cinque minuti del film, che vengono per altro dopo un gran colpo di scena, fossero stati diversi. Hanno messo un pizzico di buonismo che non mi è parso sensato, date le premesse. Ma lo stesso, ho apprezzato.
Lo consiglio.
Naturalmente solo per amanti (o almeno tolleranti :P) del genere.