Del resto non ho mai dato più di tanto importanza alle parole in sè. Cioè altri della famiglia hanno bandito l'uso di termini quali brutto o cattivo per paura che i pargoli li usino verso altri, ma a me sinceramente non è mai piaciuto il tabù fine a se stesso. Alla fine una parola è giusta o sbagliata a seconda di chi la usa e come. Parafrasando Wilde.
Preferisco spiegare che significano le parole, di volta in volta, anche le peggiori.
E' che ci vuole, mi sto rendendo conto, un equilibrio infinito, e non ho inoltre considerato che sono nel pieno dei famosi TT. Che però io ribattezzerei più terrible three piuttosto che two. Per cui la mia dolce Ermione è tutta un susseguirsi di linguacce, pernacchie, rifiuti, disobbedienze, e talvolta parole tipo brutta/o, cattiva/o.
E stamane all'asilo pare sia uscita con un "la mamma mi rompe i c****i"


A parte la figuraccia...a casa non l'aveva mai detto, ma sicuramente l'avrà sentito da noi, quindi devo farmi un esamino di coscienza io in primis.
Sarei tentata di intavolare un dialogo, chiedendole se l'ha detto veramente, perchè e cosa voleva dire. Però poi in concreto, non so come comportarmi.