Volevo solo averti accanto

Gli svaghi delle Noimamme

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caterina
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Volevo solo averti accanto

Post by caterina »

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Ronald H. Balson[/center]

SINOSSI
È la sera della prima al grande teatro dell'Opera di Chicago. Morbide stole e sete frusciatiti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenweig, il più ricco e importante mecenate della città. All'improvviso fra la folla appare un uomo anziano in uno smoking rattoppato. Tra le mani stringe convulsamente una pistola che punta alla testa di Rosenweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il macellaio di Zamosc, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene atterrato dalla sicurezza e trascinato in prigione. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l'olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi velati di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia. Una storia che la porta nella fredda e ventosa Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco tremante e con le scarpe di cartone che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia di amore, amicizia e gelosia che affonda le radici del suo segreto in un passato tragico.

COMMENTO
Io sono una grande lettrice di libri sulla Shoa, e ormai lo sapete.
Questo libro, nato in sordina, tramite il tam tam mediatico tra lettori, ha raggiunto una certa notorietà.
E dunque, non ho potuto fare a meno di acquistarlo e metterlo sul mio reader. Che dire? Non ne ho idea. Il romanzo è di un lungo quasi esasperante, i dialoghi sono banali e piatti, e dopo 400 pagine il finale è breve e scontato.
Ma la storia è buona, e anche il rimpallo tra il gli anni 40 (il racconto di Ben) e il 2004 (l'attualità).
Non l'ho trovato sconvolgente come mi aspettavo. Ho trovato un pò di ingenuità, anche.
Nel complesso è sicuramente coinvolgente e commovente, certo.
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[b]"Non ci sono estranei, qui. Solo amici che non abbiamo ancora incontrato" (Yeats)

Sto leggendo: Il circo dei vampiri
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druuna
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Volevo solo averti accanto

Post by druuna »

titolo originale "Once we were brothers"
(che secondo me rende meglio l'idea)

recensione di ibs:
Come un fulmine a ciel sereno il male balena improvvisamente nella vita della giovane Jennifer, medico specializzando di Chicago e di suo nonno, Elliot Rosenzweig. Lui è uno dei “Grandi Benefattori” della città e si trova, come ogni anno quale ospite d’onore, alla première della Civic Opera House. Al suo fianco, in uno splendido abito, la sua nipote prediletta e più in là il sindaco della città, da cui è sempre stato tenuto in altissima considerazione. Ma basta un attimo perché la situazione precipiti. All’improvviso un uomo anziano e sconosciuto, Ben Salomon, si avvicina a Elliot Rosenzweig con una pistola in pugno e lo minaccia platealmente di morte. La sua accusa è pesante come un macigno: l’uomo insigne, il benefattore della città di Chicago, in realtà è Otto Piatek, un ex gerarca nazista sfuggito in America dopo la guerra, un uomo che ha sterminato molti ebrei in Polonia e si è appropriato di tutti i loro beni.
La sicurezza del teatro fa appena in tempo a bloccare Ben Solomon per farlo arrestare, mentre il signor Rosenzweig dovrà presto difendersi, rilasciando numerose interviste alla tv locale, dalle accuse infamanti di quello che a tutti sembra soltanto un “vecchio pazzo”.
Ma nessuna dichiarazione, nessun giuramento pubblico sarà in grado di sciogliere il dubbio che inizia a insinuarsi nella comunità e nella famiglia di Elliot Rosenzweig: è possibile che lui non sia un benefattore, un uomo probo, reduce a sua volta dai campi di sterminio, ma al contrario, un criminale nazista?
Per difendersi e, allo stesso tempo, per comprendere fino in fondo la personalità di colui che si comporta come un folle, Rosenzweig si rivolge all’investigatore Carl Wuld, fondatore della Regengy Investigation, chiedendogli di scavare nel passato di Bel Solomon ma anche, e soprattutto, di cercare qualunque informazione disponibile su questo fantomatico Otto Piatek, se è realmente esistito, dove ha vissuto e, soprattutto, se è morto. Nello stesso tempo Ben Solomon, fuori di prigione a seguito del ritiro della denuncia da parte di Rosenzweig, decide di intentare una causa contro il magnate. L’accusa naturalmente non potrà essere quella di genocidio, né quella di scambio di persona, l’uomo crede tuttavia di poter dimostrare che Rosenzweig si sia impossessato di tutti i beni della sua famiglia.
Un’impresa davvero difficile per Liam Taggart e Catherine Lockart, i due giovani avvocati incaricati di compiere le indagini per conto di Ben Salomon. Rosenzweig è un personaggio intoccabile, tutti hanno assistito in diretta all’aggressione che ha subito e tutti hanno potuto apprezzare il suo gesto di magnanimità quando ha ritirato la denuncia. Come si può accusare un personaggio del genere di un reato tanto vile?
Certo la storia del giovane reduce da un campo di sterminio che nel giro di pochi anni accumula una ricchezza di quelle proporzioni potrebbe destare qualche sospetto e forse il vecchio Ben non è un pazzo visionario come sembra. Per scoprirlo è indispensabile ascoltare tutto quello che Ben ha da dire e tornare indietro nel tempo, nella Polonia del 1933, dove tre ragazzi Ben, Otto e Hannah, crescono insieme come fratelli.
È in questo modo che nella fitta e intricata trama di questo romanzo, cominciano a intersecarsi due piani narrativi, la Polonia della seconda guerra mondiale, i villaggi, il lager e le aule del processo che ne seguì, e la sfavillante Chicago dei giorni nostri. Un’indagine avvincente, che porterà in fondo a un segreto e a una tesi che sembra impossibile da sostenere, perché lontana nella memoria e nella storia. Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, un nuovo entusiasmante caso editoriale frutto del passa parola dei lettori capace di trascinarci, con una forza inedita, verso una sconcertante scoperta.


Lo sto leggendo adesso e mi prende molto
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Befy
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Re: Volevo solo averti accanto

Post by Befy »

brava
lo avevo addocchiato anche io
fammi sapere
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Vivere non è aspettare che passi la tempesta ... è imparare come danzare nella pioggia.....

Samuele 14/07/2004
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