Moglie per finta
Posted: Fri Feb 28, 2014 6:05 pm
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Asher Bridget[/center]
SINOSSI
Che cosa succede se stai facendo la coda in gelateria e qualcuno alle tue spalle, invece di crema e cioccolato, chiede due palline di te? Ti volti, sgrani gli occhi e poi comincia a batterti forte il cuore. È quello che capita a Gwen Merchant quando si ritrova faccia a faccia con Elliot Hull, il suo grande, intenso, eccessivo amore dei tempi del college. Gwen ora è sposata con Peter, anestesista solido e posato; ha un cane senza una zampa, dopo che lei stessa l'ha investito; due amiche del cuore con cui confidarsi; un lavoro di scarsa soddisfazione e una ferita che fa ancora tanto male: la morte della madre, prematura e tragica, di cui il padre non è mai riuscito a parlare. Ed ecco che, dopo essere rientrato per caso nella sua vita, Elliot se ne esce con una proposta a dir poco strabiliante: Gwen deve diventare sua moglie. Sua moglie per finta. Solo una breve recita gentile e malinconica per dare conforto a una vecchia signora in fin di vita, sua madre. Gwen, che non ha mai avuto una vera famiglia, si cala perfettamente nella parte: stringe un legame inaspettato e forte con Vivian, magnetica e arguta anche in punto di morte; si affeziona a Jennifer, sorella di Elliot, e ai suoi due figli, Bib e Porcospino, e soprattutto si ritrova a riflettere sui suoi sentimenti per Elliot, a confrontarli con ciò che prova per Peter. Davvero il suo matrimonio è quello che ogni matrimonio dovrebbe essere ovvero, per dirla con Vivian, "una conversazione che dura tutta una vita"?
COMMENTO
E' già il secondo libro di questa autrice (l'altro è Amore al profumo di lavanda) con un titolo che nulla ha a che vedere col contenuto.
O meglio: in questo caso il titolo ha a che vedere col contenuto, perché la protagonista deve davvero fingere di essere la moglie di Elliot. Ma paiono molto più frivoli di quanto non siano in realtà.
Non che siano bestseller, intendiamoci, ma alcune frasi, alcuni ragionamenti credo vi colpiranno come hanno colpito me.
Sul matrimonio e sull'amore sopratutto. Le ambientazioni e i personaggi vengono un tantino abbandonati in favore dei concetti.
Concetti, concetti ed elucubrazioni sottili, intelligenti, pieni di ironia.
Sono romanzi, badate bene.
Ma non è la solita roba alla Kinsella, se non altro.
Amore al profumo di lavanda mi ha lasciata, ahimè, a bocca asciutta. Ha messo sul tavolo tantissime carte giocandole tutte a metà, quando invece le aveva tutte a suo favore. Una famiglia, un lutto, la provenza. Wow. Ebbene...ha sviluppato tutti i concetti ma in maniera parziale, come se avesse altro da fare.
In questo romanzo invece pare si sia concentrata un po' di più. E i concetti arrivano, chiari e sinceri.
Anche se come sempre arrivano, insieme ai concetti, tutti i cliché dei quali sentiremmo (la sentiremmo???) la mancanza in un libercolo del genere.
Matrimoni, tradimenti, fughe, amori romantici, amori per finta, amori di convenienza, amori per gioco, amori di consuetudine. Impossibile non farsi un paio di domande.
Buona lettura!
Asher Bridget[/center]
SINOSSI
Che cosa succede se stai facendo la coda in gelateria e qualcuno alle tue spalle, invece di crema e cioccolato, chiede due palline di te? Ti volti, sgrani gli occhi e poi comincia a batterti forte il cuore. È quello che capita a Gwen Merchant quando si ritrova faccia a faccia con Elliot Hull, il suo grande, intenso, eccessivo amore dei tempi del college. Gwen ora è sposata con Peter, anestesista solido e posato; ha un cane senza una zampa, dopo che lei stessa l'ha investito; due amiche del cuore con cui confidarsi; un lavoro di scarsa soddisfazione e una ferita che fa ancora tanto male: la morte della madre, prematura e tragica, di cui il padre non è mai riuscito a parlare. Ed ecco che, dopo essere rientrato per caso nella sua vita, Elliot se ne esce con una proposta a dir poco strabiliante: Gwen deve diventare sua moglie. Sua moglie per finta. Solo una breve recita gentile e malinconica per dare conforto a una vecchia signora in fin di vita, sua madre. Gwen, che non ha mai avuto una vera famiglia, si cala perfettamente nella parte: stringe un legame inaspettato e forte con Vivian, magnetica e arguta anche in punto di morte; si affeziona a Jennifer, sorella di Elliot, e ai suoi due figli, Bib e Porcospino, e soprattutto si ritrova a riflettere sui suoi sentimenti per Elliot, a confrontarli con ciò che prova per Peter. Davvero il suo matrimonio è quello che ogni matrimonio dovrebbe essere ovvero, per dirla con Vivian, "una conversazione che dura tutta una vita"?
COMMENTO
E' già il secondo libro di questa autrice (l'altro è Amore al profumo di lavanda) con un titolo che nulla ha a che vedere col contenuto.
O meglio: in questo caso il titolo ha a che vedere col contenuto, perché la protagonista deve davvero fingere di essere la moglie di Elliot. Ma paiono molto più frivoli di quanto non siano in realtà.
Non che siano bestseller, intendiamoci, ma alcune frasi, alcuni ragionamenti credo vi colpiranno come hanno colpito me.
Sul matrimonio e sull'amore sopratutto. Le ambientazioni e i personaggi vengono un tantino abbandonati in favore dei concetti.
Concetti, concetti ed elucubrazioni sottili, intelligenti, pieni di ironia.
Sono romanzi, badate bene.
Ma non è la solita roba alla Kinsella, se non altro.
Amore al profumo di lavanda mi ha lasciata, ahimè, a bocca asciutta. Ha messo sul tavolo tantissime carte giocandole tutte a metà, quando invece le aveva tutte a suo favore. Una famiglia, un lutto, la provenza. Wow. Ebbene...ha sviluppato tutti i concetti ma in maniera parziale, come se avesse altro da fare.
In questo romanzo invece pare si sia concentrata un po' di più. E i concetti arrivano, chiari e sinceri.
Anche se come sempre arrivano, insieme ai concetti, tutti i cliché dei quali sentiremmo (la sentiremmo???) la mancanza in un libercolo del genere.
Matrimoni, tradimenti, fughe, amori romantici, amori per finta, amori di convenienza, amori per gioco, amori di consuetudine. Impossibile non farsi un paio di domande.
Buona lettura!