
Di Frank McCourt[/center]
SINOSSI
Siamo negli anni fra le due guerre e le travagliate vicende coinvolgono una famiglia così misera che può guardare dal basso la povertà, fra un padre perennemente ebbro e vociferante contro il mondo, gli inglesi e i protestanti, e una madre che sbrigativamente trascina la sua tribù verso la sopravvivenza. Tutto ci arriva attraverso gli occhi e la voce del protagonista mentre vive le sue avventure. Questo ragazzino indistruttibile, sfrontato, refrattario a ogni sentimentalismo, implacabile osservatore crea con le sue parole un prodigio di comicità e vitalità contagiose, dove tutte le atrocità diventano episodi e apparizioni di un viaggio battuto dal vento verso la terra promessa.
COMMENTO
Con un po' di ritardo, arrivo anche io a recensire questo libro. Scrj mi ha chiesto cosa ne pensassi, e ho dovuto confessare di non averlo mai letto. Ma ho provveduto subito, incuriosita dalla bellissima sinossi che già dice tantissimo sul contenuto del libro.
E' triste, crudo, violento. Fa sorridere, a volte, di un sorriso triste.
Fa sorridere perché a raccontare è Frank, un ragazzino.
E Frank vede la vita a modo suo, come un ragazzino senza pane e senza latte e senza vestiti e senza luce e senza riscaldamento. Un ragazzino dei vicoli che è cresciuto in fretta, ma al quale vengono nascoste troppe cose.
Si sente la puzza, il sudore, la fame, le ferite, la paura.
Si sente tutto, è decisamente evocativo.