Enrico acqua di lago, come l'ho chiamato io appena l'ho annusato. Enrico la goccia che scava paziente e inesorabile la più coriacea delle rocce, come l'ho visto ieri nel suo quinto compleanno. Riflessivo, sensibile, paziente, grandi occhi grigio-verde-blu-oro. Solitario, vagamente orso, Enrico cuore enorme che non compie gesti eclatanti ma conquista con il peso di una farfalla, dell'aria tiepida di una promessa di primavera. Proprio come quando è nato, che sono entrata in ospedale d'inverno e sono uscita che il cappotto era di troppo.
Sei stato il mio cambiamento più grande, senza di te sarei ancora ferma e cristallizzata in sicurezze di carta. Hai spazzato tutto in un momento e, pianissimo, goccia dopo goccia, hai ricostruito il mio mondo con una limpidezza che non credevo esistesse.
Grazie amore mio per quello che mi insegni ogni giorno, perchè con te divento migliore.
Ancora buon compleanno amore mio.
