Come funziona da voi?
Posted: Mon May 05, 2014 10:40 am
Dunque, dopo ben 4 giorni riesco a scrivere per confrontarmi con voi.
Quello che vi racconto succede praticamente SEMPRE. Però vi faccio un esempio:
Il 1° maggio siamo stati invitati ad una grigliata da una mia amica di infanzia, a casa dei suoi suoceri. Ci vediamo sì e no 4 volte all'anno, per dire tanto..
Andiamo e ci sono altri 8 bimbi con età variabile dai 10 ai 2 anni.
La cascina è grande, mangiamo fuori nel granaio (tutto messo a posto per l'occasione), davanti a noi uno spiazzo asfaltato con palle, tricicli..giochi vari per i piccoli. Il piazzale non è chiuso perchè, vendendo i formaggi, rimane aperto per i clienti.
Arriviamo e Pietro vede il cane e non si stacca, vuole rimanere in braccio. Dopo 20 minuti si decide a scendere,
Tommy vede la palla e si butta. Non giocano molto con gli altri bimbi.. Comunque mentre le altre ragazze preparano io e davide stiamo con i bimbi, facciamo vedere le mucche ed il vitellino, le galline, ecc.
Dopo mezzora gli altri papà lo chiamano per giocare a calcio balilla.
Io rimango con i bambini.
Mangiamo e dopo 10 minuti i piccoli si rompono di stare seduti e vogliono andare a giocare (dal momento che tutti gli altri sono scesi non posso pretendere che rimangano lì). Io mi alzo e li seguo perchè da dove siamo il piazzale non si vede, ci sono dei teloni, Tommy vuole giocare con la palla e Pietro ha paura del cane. Davide mangia, tranquillo.
Dopo un po' vado a chiamarlo perchè avrei piacere di finire il pranzo anche io, oltrechè fare magari due chiacchiere anche con le altre che non vedo da una vita. Sbuffa, mi dice che devo lasciarli da soli (tanto dove vuoi che vadano), ma poi si alza.
Io finisco di mangiare. Dopo venti minuti viene richiamato per giocare a calcetto. Io vado dai bimbi e non posso nemmeno aiutare a sparecchiare (cafona). Pietro trova attraente una pozzanghera di fanco al fondo del piazzale dietro le macchine e ci si piazza in pianta stabile. Tommy trotterella tra la palla, il trattorino, il cane (lui non ha paura). Davide gioca, gioca e gioca..e beve, pure.
Pausa caffè che prendo in piedi nel piazzale.
Loro smettono di giocare, caffè e sigaretta con tutta calma, poi gli chiedo di sostituirmi un po' che ho piacere di parlare con la mia amica.
Lo fa, sbuffando sempre (nel frattempo il nonno gira con il trattore perchè sta lavorando i campi)
Io mi siedo con la mia amica, parliamo della sua situazione con sua mamma, lei mi spiega tante cose e finalmente si apre e si vede che ha voglia di parlare. Mi giro un secondo (dopo 10 minuti), hanno ripreso a giocare, i bimbi in giro.
Mollo la mia amica e li cerco. Li trovo. La mia amica mi raggiunge e riprende il discorso, in piedi in mezzo al piazzale si mette a piangere, Tommy cade nella pozzanghera e deve essere cambiato, Pietro prende degli attrezzi pericolosi che gli devo togliere dalle mani, la mia amica va a preparare il gelato.
Io devo fare pipì ma Tommy, stanco, non mi molla. Mi avvicino al calcetto e gli chiedo se può fermarsi un attimo che devo andare in bangno. Risposta: ma non puoi lasciarlo ad un'altra donna?. Io non gli rispondo e mi porto Tommy in bagno.
Non ha mai smesso di giocare. Alla fine abbiamo anche discusso perchè i bambini erano stanchi e volevo andare a casa così nel viaggio avrebbero dormito.
Nulla: ancora una partita e poi smettiamo. Poi ancora una, una ancora...Mi sono arrabbiata. Boh, siamo andati via, ho guidato io perchè aveva bevuto. Siamo arrivati a casa, si è preparato il borsonè ed è andato a giocare a calcio, come tutti i giovedì. Lasciandomi incazzata con due bambini nervosi per la stanchezza.
Questo è il racconto della nostra giornata.
ma è sempre così.
Andiamo a pranzo da sua mamma. Lui mangia, beve di rilassa. Io sto dietro ai bimbi.
Dai miei uguale (almeno lì mi salvo perchè ci sono le mie sorelle che fanno le zie).
Con i miei amici, stessa solfa.
Con i suoi amici, uguale.
Io sto dietro ai bambini lui di gode la giornata.
Così ho anche rinunciato ad un'altra grigliata con altri amici che ci avevano invitato ieri, sarei tornata incazzata e distrutta.
E non riesco a fargli capire che possiamo fare un po' a testa. Lui mi dice che devo lasciarli stare, io non è che li bracco a distanza ravvicinata..ma controllo da lontano, almeno..soprattutto in posti che ritengo pericolosi o che non conoscono..e poi sono due e non stanno MAI nello stesso posto e se ci stanno si attaccano..
checcavolo, mi sono sfogata.
(con la questione che deve stare tranquillo e non deve agitarsi, farà venire l'esaurimento a me..).
Quello che vi racconto succede praticamente SEMPRE. Però vi faccio un esempio:
Il 1° maggio siamo stati invitati ad una grigliata da una mia amica di infanzia, a casa dei suoi suoceri. Ci vediamo sì e no 4 volte all'anno, per dire tanto..
Andiamo e ci sono altri 8 bimbi con età variabile dai 10 ai 2 anni.
La cascina è grande, mangiamo fuori nel granaio (tutto messo a posto per l'occasione), davanti a noi uno spiazzo asfaltato con palle, tricicli..giochi vari per i piccoli. Il piazzale non è chiuso perchè, vendendo i formaggi, rimane aperto per i clienti.
Arriviamo e Pietro vede il cane e non si stacca, vuole rimanere in braccio. Dopo 20 minuti si decide a scendere,
Tommy vede la palla e si butta. Non giocano molto con gli altri bimbi.. Comunque mentre le altre ragazze preparano io e davide stiamo con i bimbi, facciamo vedere le mucche ed il vitellino, le galline, ecc.
Dopo mezzora gli altri papà lo chiamano per giocare a calcio balilla.
Io rimango con i bambini.
Mangiamo e dopo 10 minuti i piccoli si rompono di stare seduti e vogliono andare a giocare (dal momento che tutti gli altri sono scesi non posso pretendere che rimangano lì). Io mi alzo e li seguo perchè da dove siamo il piazzale non si vede, ci sono dei teloni, Tommy vuole giocare con la palla e Pietro ha paura del cane. Davide mangia, tranquillo.
Dopo un po' vado a chiamarlo perchè avrei piacere di finire il pranzo anche io, oltrechè fare magari due chiacchiere anche con le altre che non vedo da una vita. Sbuffa, mi dice che devo lasciarli da soli (tanto dove vuoi che vadano), ma poi si alza.
Io finisco di mangiare. Dopo venti minuti viene richiamato per giocare a calcetto. Io vado dai bimbi e non posso nemmeno aiutare a sparecchiare (cafona). Pietro trova attraente una pozzanghera di fanco al fondo del piazzale dietro le macchine e ci si piazza in pianta stabile. Tommy trotterella tra la palla, il trattorino, il cane (lui non ha paura). Davide gioca, gioca e gioca..e beve, pure.
Pausa caffè che prendo in piedi nel piazzale.
Loro smettono di giocare, caffè e sigaretta con tutta calma, poi gli chiedo di sostituirmi un po' che ho piacere di parlare con la mia amica.
Lo fa, sbuffando sempre (nel frattempo il nonno gira con il trattore perchè sta lavorando i campi)
Io mi siedo con la mia amica, parliamo della sua situazione con sua mamma, lei mi spiega tante cose e finalmente si apre e si vede che ha voglia di parlare. Mi giro un secondo (dopo 10 minuti), hanno ripreso a giocare, i bimbi in giro.
Mollo la mia amica e li cerco. Li trovo. La mia amica mi raggiunge e riprende il discorso, in piedi in mezzo al piazzale si mette a piangere, Tommy cade nella pozzanghera e deve essere cambiato, Pietro prende degli attrezzi pericolosi che gli devo togliere dalle mani, la mia amica va a preparare il gelato.
Io devo fare pipì ma Tommy, stanco, non mi molla. Mi avvicino al calcetto e gli chiedo se può fermarsi un attimo che devo andare in bangno. Risposta: ma non puoi lasciarlo ad un'altra donna?. Io non gli rispondo e mi porto Tommy in bagno.
Non ha mai smesso di giocare. Alla fine abbiamo anche discusso perchè i bambini erano stanchi e volevo andare a casa così nel viaggio avrebbero dormito.
Nulla: ancora una partita e poi smettiamo. Poi ancora una, una ancora...Mi sono arrabbiata. Boh, siamo andati via, ho guidato io perchè aveva bevuto. Siamo arrivati a casa, si è preparato il borsonè ed è andato a giocare a calcio, come tutti i giovedì. Lasciandomi incazzata con due bambini nervosi per la stanchezza.
Questo è il racconto della nostra giornata.
ma è sempre così.
Andiamo a pranzo da sua mamma. Lui mangia, beve di rilassa. Io sto dietro ai bimbi.
Dai miei uguale (almeno lì mi salvo perchè ci sono le mie sorelle che fanno le zie).
Con i miei amici, stessa solfa.
Con i suoi amici, uguale.
Io sto dietro ai bambini lui di gode la giornata.
Così ho anche rinunciato ad un'altra grigliata con altri amici che ci avevano invitato ieri, sarei tornata incazzata e distrutta.
E non riesco a fargli capire che possiamo fare un po' a testa. Lui mi dice che devo lasciarli stare, io non è che li bracco a distanza ravvicinata..ma controllo da lontano, almeno..soprattutto in posti che ritengo pericolosi o che non conoscono..e poi sono due e non stanno MAI nello stesso posto e se ci stanno si attaccano..
checcavolo, mi sono sfogata.
(con la questione che deve stare tranquillo e non deve agitarsi, farà venire l'esaurimento a me..).