Ho aspettato fino al suo risveglio. Per la prima volta il tuo papà non sapeva cosa dire.
Dopo pochi giorni abbiamo fatto il nostro primo viaggio insieme in treno.
La prima volta che ti ho visto formato era il giorno di Santa Lucia. E' la protettrice degli occhi, colei che porta i doni ai bambini. A me ha portato la tua prima foto. Eri lì, col tuo nasino in sù, la testolina piegata e la manina in alto.
Un altro regalo me l'ha fatto la befana. La sera dell'Epifania ti ho sentito fisicamente. Un colpetto sotto la pancia. Un'emozione... Dopo di questa prima volta, ci sono state tante volte in cui continuavi a muoverti. Il venerdì sera sembrava che andassi in discoteca, era un movimento continuo, di qua e di là della pancia. Tra una testata, una gomitata e un calcio, ho capito che non sarebbe stato facile starti dietro.
Erano le 6:30 del 18 giugno quando ho sentito quello che io pensavo fosse mal di schiena. Pochi minuti e tutto passa. Altri 5 e ritorna. Ok, mi sono detta, saranno false contrazioni, quelle dal nome impronunciabile. Alle 11 sento la gine e mi dice di prendere Buscopan. Non passano. Il papà al pomeriggio mi porta al centro commerciale e, nonostrante le contrazioni, decido di passare dalla parrucchiera per la piega. Cena e corsa in ospedale: 60 km in mezz'ora. Visita. E per la prima volta vedo bene il tuo profilo ormai da bimbo pronto a nascere. Ma ahimè, secondo loro non eri pronto. Altro Buscopan e ritorno a casa.
Ho dormito tra una contrazione e l'altra ogni 5 minuti, ma alle 7 non ce l'ho fatta. Corsa in altro ospedale a 10 minuti. Altra visita. Ben 5 cm! Non ci credo.
Alle 11:10 per la prima volta ti vedo in faccia: tutto nero e grandi occhi scuri, molto lungo e dalle piccole mani affusolate. Ci siamo guardati per la prima volta in silenzio.
Quante altre prime volte ci sono state da allora, tutte emozionanti. Una più bella dell'altra. Nel giorno del tuo secondo compleanno, 19 giugno, ti auguro tante belle prime volte, emozionanti come la prima volta che ti ho visto, uniche come il primo battito sentito.
Pesciolino mio, non ho mai creduto al fatto che i figli possono cambiare le persone... tu ci sei riuscito.
Buon compleanno
