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Le mamme 2.0 si incontrano qui per parlare di gravidanza, allattamento, post-partum, svezzamento ma anche attualità, hobbies, libri...
All'inizio non era cambiato quasi niente. Lo percepivo nello stomaco, però. Nausea, nausea, nausea.
Dicono che è una reazione normale del fisico, ma io son quasi certa che derivasse dai continui assurdi comportamenti che mia suocera metteva in atto ogni volta che doveva esibirmi ai conoscenti come se fossimo alla fiera del bestiame. Figuriamoci cosa avrebbe fatto se invece di me avesse avuto un vitellino minuscolo da presentare. Il fatto che usasse il termine cucciolino per definire una presenza ancora informe nel mio grembo mi faceva aumentare a dismisura la peristalsi. E continuo a pensare che la nausea fosse spirituale e non fisica. Mica è un cane o un gatto! Un po' di dignità, insomma.
Comunque, ho perso 3 kg. Poi li ho recuperati al quadrato. Nonostante mangiassi prevalentemente verdura a foglia verde. Sono ingrassata e mi è venuta la tetta a sinistra più grande che a destra. Non ho più ritrovato baricentro né convergenza. Ho imparato a conviverci, dopotutto uno squilibrio fisico, devo dire comunque leggerino, è anche affascinante, se saputo portare con ironia, noncuranza e faccia tosta. E io modestamente continuo ad esporre il mio decolté.
Poi è cominciato il dolore al dorso. All'improvviso mi trovo con un cocomero sul davanti e una spada infilzata sopra il didietro. Un dolorino fisso che mi impedisce di fare qualsiasi cosa nel modo quasi perfetto di prima. E poi parlano di stato interessante. Interessantissimo, direi. Ho escogitato posizioni talmente fantasiose che non credo riuscirò mai a replicare, neanche volendo, per avere un po' di sollievo e riposare un po' tranquilla.
Dopo aver affrontato i suddetti disagi, dopo aver esposto il pancione a qualsiasi intemperia esistente, dopo l'allestimento del suo futuro lettino accanto al mio, le nevrosi della suocera ("perché non lo chiamate Natalino come il nonno o Pasqualinocome mio fratello buonanima?"), voi credete che non fossi in grado di affrontare il parto?
Il parto è stato niente. Lui è stato bravissimo e collaborante. Ricordo che l'assistente mi disse che potevo urlare se volevo, a suo dire stavo troppo zitta. Era vero. E' che il dolore mi piace tenerlo per me, è cosa intima e personale. Non mi piacciono quelle che arrivano a muggire dal dolore. Dignità, prima di tutto.
Per fortuna è stato tutto talmente veloce che ero sola in sala parto al momento di dargli un nome. Altrimenti rischiava di chiamarsi Natale o Romeo, vista la sudditanza psicologica del maschio medio nei confronti della madre.
Invece l'ho chiamato Giocondo. No, non è un nome di famiglia, non viene nemmeno da personaggi famosi. Ricordo in una fattoria non distante, tanto tempo fa, una collega che si chiamava Gioconda. Ma al maschile c'è solo lui, e io ne sono orgogliosa.
Io mi chiamo Carolina, che come fantasia tiene testa solo a Lola, dalle nostre parti, e ho preferito un nome più originale. D'altra parte, ormai pare sia la tv a fare tendenza anche tra noi mucche.
Adesso lo sto allattando con gioia e ci conosciamo ogni giorno di più. E io me lo mangio con gli occhi, quando si stende sulla paglia vicino a me. Non vedo l'ora di vederlo correre, poi lo svezzerò con la sana erba di campo, magari quella tenera di primavera gli piacerà di più.
Anche quando sarà un toro adulto e gli cresceranno le corna, che nella nostra famiglia sono un orgoglio notevole, dopo tutta la fatica che farò per educarlo come un ruminante perbene, spero che avrà un buon ricordo di sua madre e che lo porterà sempre con sé, tra una pianta di fagiolino e un'erba medica.
Era una notte buia e tempestosa. Lei era distesa su un fianco con le gambe leggermente piegate. Si accarezzava il pancino che conteneva il suo fagiolino. Lui le dormiva accanto. Supino. Bocca aperta. Braccio penzolante fuori dal letto. Ad un tratto lei lo sveglia dolcemente. Una carezza. Un colpetto. ... ... SVEGLIATIIIII!!!! E lui finalmente si sveglia. - Amorino... - Sgrunt - Tesoruccio... - Sgrunt - La tua farfallina ha tanta voglia di... di... fragoline. - Farfallina... è dicembre... sono le 4 del mattino.... dove le trovo le fragoline? - Amoruccio, sono in cinta, porto in grembo il tuo fagiolino, io desidero le fragoline. Vuoi che nasce con una voglia a forma di fragolina? Così piccolo e già deve fare i conti con un padre che non vuole farlo felice? TU.DEVI.COMPRARE.LE.FRAGOLINE. - Va bene farfallina, tanto ormai sono sveglio. Tra poco aprono i mercati generali. Vado subito. - Grazie Amorino
Sotto un nubifragio che nemmeno in Amazzonia si è mai visto, lui va ai mercati generali e torna a casa con le fragoline. - Farfallina, sono tornato. Ti lavo le fragoline con il bicarbonato così siamo tranquillini e te le porto. Va verso la cucina, ma la luce è accesa. - Cosa ci fai qui farfallina? - Ero scomoda, mi doleva una tetta e ormai non avevo più voglia di fragoline, ma avevo fame. Così sono venuta a mangiare gli avanzi della cena. - Polenta e salsiccia??? - Certo! Vorrai mica che nasce con la voglia di salsiccia!!!! Lui pensa: Tanto moriremo tutti. E se ne torna a dormire.