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Al colloquio di fine anno con le maestre della materna, mi han detto che a Giorgio farebbe bene della psicomotricità perché pare un po' goffo, corre sulle punte, sembra sempre trattenuto.
Io lì per lì ho pensato che male non poteva fare, in effetti non è un bambino agilissimo e non mi dà l'idea che sfrutti in toto il suo corpo, quindi ho pensato che si poteva provare.

Poi ne ho parlato con altre mamme, tra cui una logopedista, che non c'entra molto, ma lavora a fianco di psicomotricisti e tutti si sono mostrati sorpresi e mi han detto che non serve per un bimbo come lui.

In effetti mi è venuto anche il pensiero di sovraccaricarlo con altre attività oltre alla materna e mi sono chiesta se invece per sciogliersi non potrebbe frequentare la piscina, dato che ha imparato a nuotare e gli piace tantissimo, tanto che ha vinto pure la paura dell'acqua nella faccia.

Se i vostri figli fanno psicomotricità, perché la fanno? Cosa fanno? Chi l'ha suggerita? Purtroppo la mia pediatra non è un interlocutore autorevole...

Io opterei per il nuoto come dici tu.
Luca fa psicomotricità ma quella terapeutica per emozioni, non per il motorio.
L'età d'oro comunque è dai 6 agli 8 anni.
Di solito la prescrive un NPI.
Quella blanda non terapeutica invece da noi la fanno in asilo un'ora a settimana i piccoli, ma di più non saprei.

Ho fatto fare quella blanda. Qua definita gioco- psicomotricità.
Io principalmente l'ho fatta fare per far vincere a Matilde la sua timidezza. Comunque anche lei era molto goffa, ma si è sciolta molto. L'ha frequentata gli ultimi due anni di materna. Poi ora è passata a ginnastica artistica più sicura di se.
A me non l'aveva suggerita nessuno ma ho pensato che fosse una buona cosa per aiutarla nella crescita ed effettivamente l'ha aiutata molto.
È stata seguita a ruota anche dalla sorella ma lei non ne aveva bisogno era già "oltre" in tutto, tant'è che si annoiava e ha voluto iniziare anche lei ginnastica insieme a Matilde lo scorso anno.