Il cavaliere dei sette regni (per lettori di R.R. Martin)

[Rie]

Il libro è ambientato nel continente di Westeros, novant'anni prima degli avvenimenti narrati nella saga del "Trono di spade" e segue le avventure di due nuovi personaggi del pantheon di George R.R. Martin: Sir Duncan, detto Dunk, cavaliere errante poco avvezzo agli intrighi di corte, ma abile nella lotta e nobile di cuore, e il suo giovane scudiero Egg, un soprannome dietro cui si nasconde, all'insaputa del mondo, Aegon Targaryen, principe della casata dei Draghi. Un mondo sfarzoso fatto di tornei, donne e cavalieri, un mondo in cui non mancano intrighi e macchinazioni, dove però c'è posto anche per un innocente eroismo. Ma dietro lo splendore si mettono già in moto gli eventi che porteranno alla guerra e alla distruzione. Il cavaliere dei Sette Regni è un libro che si legge indipendentemente dalla saga, ma che al tempo stesso è a lei indissolubilmente legato, come un imperdibile prequel. Gli appassionati non mancheranno di trovare numerosi riferimenti (tra cui un cameo del'infido Walder Frey bambino) che illumineranno le pagine già note delle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco". Un nuovo meraviglioso tassello nel grandissimo affresco epico costruito da George R.R. Martin, maestro indiscusso del fantasy contemporaneo.

COMMENTO
Non ho iniziato questo libro con particolare entusiasmo, perché, come molti altri lettori, avrei voglia di dare Martin in pasto a uno dei draghi di Daenerys, possibilmente in più grosso e incazzato, per come non solo stia perdendo tempo nella saga principale, che se aspetta ancora un po' fa la muffa, ma anche per come stia... perdendo smalto nelle Cronache. Negli ultimi capitoli il brodo mi è parso troppo allungato, le fila della trama sempre più aggrovigliate e senza costrutto.

Ciò premesso, invece di mettersi al lavoro e raddrizzare il tiro, si gingilla con un libretto secondario simil prequel??
Cribbio, nemmeno i grandi manager di HBO sono riusciti a mettergli un po' di fretta? Se va avanti così prendono un ghost writer per finire! Anzi, nel caso avrei un paio di ideuzze da suggerire su Jon Snow, e guai a loro se ammazzano un altro personaggio simpatico!

Insomma, per tutto ciò, oltre che per il fatto che "Il cavaliere dei sette regni" è composto da tre racconti, e io preferisco in genere i romanzi, meglio se lunghi, ho iniziato la lettura diffidente.

E invece...
Intendiamoci, niente di eccezionale. Niente cardiopalma da Nozze Rosse, nessun pow elaborato. È un libro semplice semplice.
Ma proprio qui ho trovato il suo fascino. Nonostante l'ingannevole copertina che lo definisce Prequel delle cronache, non lo è. Le storie sono troppo lontane nel tempo per richiamare la guerra che ha portato al potere quel bucefalo di Robert (si capisce che sono un'appassionata dei targaryen? Ahahah!).

Oltre che nel tempo, poi, sono lontane anche nel clima. In tutti i sensi: fa spesso un dannato caldo, e le atmosfere, anche se la violenza non manca, sono meno cupe e opprimenti. Quanto ai personaggi, scordiamoci l'ambiguo fascino, la contraddizioni, di un Jaime Lannister, o le machiavelliche macchinazioni di Approdo di Re.
Qui anche gli intrighi non sono complicati, e comunque non c'è chi sappia scoprirli: il protagonista, Ser Duncan, più volte ammette di avere il cervello fino come le mura di un castello.
Eppure "il cavaliere dei sette regni" è una lettura piacevole, Duncan è poco acuto ma ha un grande cuore, ed è tenero il suo rapporto con lo speciale scudiero/principe.
Last but not least... Si conoscono meglio i Targaryen, escluso aerys il folle la mia dinastia di westeros preferita.

Con queste riserve, agli appassionati delle Cronache lo consiglio.

[Claudia]

Benissimo!
Grazie cara, passerò l'informazione a mia figlia (sempre se non ne è già al corrente) così lei lo compra ed io lo leggo a sbafo!
Siamo tutte e due in astinenza...