Il suo problema principale, oltre ad essere un rifiuto ingombrante, è la suo non biodegradabilità.
Così ho trovato un articolo interessante, da poco tempo un gruppo di ingegneri dell’Università di Standorf , in California, insieme a colleghi dell’Università Cinese della Beihang University, hanno scoperto che esiste in natura una tarma del cibo capace di digerire la plastica.
La tarma studiata da tempo, sarebbe una “Tarma indiana” capace di digerire il polistirolo, producendo come sottoprodotto del CO2 e degli escrementi sicuri, utilizzabili addirittura per in agricoltura biologica.
Dopo vari esperimenti in laboratorio, hanno notato che, circa 100 vermi sarebbero in grado di digerire dai 34 ai 39 milligrammi di polistirolo al giorno e che il loro stato di salute pare rimanere ottimo.
Hanno veramente trovato un metodo straordinario per debellare il mondo dalla plastica e preservare cioè che è rimasto del nostro mondo zozzo, sfamando milioni di vermi e prospettandoci un futuro roseo per noi e i nostri figli?
La natura ci sta davvero venendo incontro, come spesso accade, trasformando e adattando l’essere vivente a seconda della trasformazione dell’ambiente che gli proponiamo?
Cosa ne pensate?
Metto su subito un allevamento di tarme indiane per estrarre gli enzimi necessari al dissolvenza del polistirene?
