attualmente navigo in un mare oscuro e tempestoso... idee vaghe e soffuse. Anche perché mio padre ha avuto un'operazione mercoledì scorso e ancora non si è ripreso. Ovviamente speriamo che stia bene, ma in questo momento è impossibile dirlo, quindi dipende da cosa succederà nei prossimi giorni.
Se starà bene e decideremo di andare come ogni anno da mia zia Liliana, sarà lei a pensare a tutto, io dovrò pensare soltanto al mio pranzo per via della celiachia.
E anche per capodanno dipende molto se lo faremo in casa o se decideremo di andare a mangiare dai miei cari amici al ristorante Carizzi d'Amuri.
Mi piace molto il menu di nanny.
Al menu del 24 mi tocca pensarci per forza perché di sicuro saremo a casa di mio padre: lui, la sua compagna (che non mangia aglio e cipolla), il mio ex marito e la sua attuale compagna, i bambini e Matthieu ed io.
Vorrei tanto comprare l'anatra almeno per il primo.
Pensavo a questa vecchia ricetta che non replico da molto tempo.

Ragù di anatra di Roberto Baccani (avvocato di Milano, molto conosciuto in rete per le sue arti culinarie)
Ingredienti per 6 persone:
2 cosce d'anatra
200 gr. di pancetta affumicata
50 gr. di burro
1/4 di carota
½ cipolla
1 costa di sedano
timo e maggiorana
2 scalogni
un po' d'olio
½ dado
2 cucchiaiate di passata di pomodoro
2 dl. di vino rosso
200 gr. di funghi, tagliati a fettine
15 gerigli di noci
Procedimento:
Fare il soffritto, rosolarlo con burro ed un po' d'olio. Pulire le
cosce e tagliare la carne. Passarle al tritacarne insieme alla
pancetta con il disco grosso e poi ripassarle ancora una
volta. Salare e pepare la carne trita con il timo e la
maggiorana e metterla con il burro nel soffritto già fatto
rosolare e cuocere per circa 1 ora con un po' di brodo
aggiungendo poi il vino. Far asciugare un po' ma che resti
morbido il tutto. Aggiungere la passata e far andare ancora
per un'oretta a fuoco bassissimo come per il ragù bolognese
a tegame coperto. Il ragù d'anatra più cuoce meglio si
presenta.
Trifolare a parte i funghi e aggiungerli alla fine con un trito
di prezzemolo insieme ai gherigli di noce.