Gli italiani e la scienza: un rapporto difficile?
Posted: Tue Nov 01, 2016 11:26 am
La riflessione scaturisce soprattutto dalla frequentazione dei social, ma anche da occasionali conversazioni con persone di mia conoscenza.
Premessa d'obbligo: ho avuto una formazione prettamente umanistica (liceo classico e facoltà di lettere) eppure ho sempre coltivato una passione del tutto dilettantistica per le scienze. Leggo, mi informo, guardo avidamente documentari. Con la coscienza ben chiara di essere appunto una dilettante, e quindi desiderosa di ascoltare chi ha dedicato una vita allo studio di certe materie.
Noto invece, sempre più diffusa, una diffidenza per gli scienziati, che si estende pericolosamente a molti campi del sapere.
Basti pensare alla medicina, alla diffidenza per i protocolli vaccinali o di cura: quanti si permettono di metterli in discussione, modificarli in base al loro sentire, o addirittura di non metterli in pratica, magari affidandosi a cialtroni più o meno preparati? Quanti portano avanti teorie strampalate basandosi semplicemente sull'esperienza personale, che in medicina vale zero? Ci sono in giro tanti nonni che fumando hanno vissuto 90 anni e tanti adulti che hanno viaggiato senza seggiolino e cinture da bambini, ma ciò non significa che il fumo non faccia male e che sia pericoloso trasportare i bimbi slegati...
Altro campo minato: la climatologia. Il riscaldamento globale non esiste (magari perché ha fatto freddino una settimana a ottobre), gli allarmi sono ingiustificati.
Per non parlare dei geologi e dei sismologi, rei di non saper prevedere un terremoto (quando tutti sanno che è sempre preceduto da vento caldo) e di insistere a parlare di tettonica a placche, e a non riconoscere il ruolo delle trivellazioni in Adriatico nel provocare i sismi in Italia Centrale.
Ciò che più mi sconcerta è che spesso gli scienziati che sostengono certe tesi sono automaticamente accusati di essere al soldo di qualcuno. Vedi il pediatra favorevole alle vaccinazioni, sicuramente al soldo di Big Pharma; o ancora i sismologi dell'INGV prezzolati dal governo per abbassare la magnitudo dei terremoti.
Perché questa sfiducia, mi chiedo? Colpa della scuola, che non sempre dà un'adeguata formazione scientifica? Mi piacerebbe capire, anche per provare a formare cittadini un po' più preparati e un po' meno complottari.
Premessa d'obbligo: ho avuto una formazione prettamente umanistica (liceo classico e facoltà di lettere) eppure ho sempre coltivato una passione del tutto dilettantistica per le scienze. Leggo, mi informo, guardo avidamente documentari. Con la coscienza ben chiara di essere appunto una dilettante, e quindi desiderosa di ascoltare chi ha dedicato una vita allo studio di certe materie.
Noto invece, sempre più diffusa, una diffidenza per gli scienziati, che si estende pericolosamente a molti campi del sapere.
Basti pensare alla medicina, alla diffidenza per i protocolli vaccinali o di cura: quanti si permettono di metterli in discussione, modificarli in base al loro sentire, o addirittura di non metterli in pratica, magari affidandosi a cialtroni più o meno preparati? Quanti portano avanti teorie strampalate basandosi semplicemente sull'esperienza personale, che in medicina vale zero? Ci sono in giro tanti nonni che fumando hanno vissuto 90 anni e tanti adulti che hanno viaggiato senza seggiolino e cinture da bambini, ma ciò non significa che il fumo non faccia male e che sia pericoloso trasportare i bimbi slegati...
Altro campo minato: la climatologia. Il riscaldamento globale non esiste (magari perché ha fatto freddino una settimana a ottobre), gli allarmi sono ingiustificati.
Per non parlare dei geologi e dei sismologi, rei di non saper prevedere un terremoto (quando tutti sanno che è sempre preceduto da vento caldo) e di insistere a parlare di tettonica a placche, e a non riconoscere il ruolo delle trivellazioni in Adriatico nel provocare i sismi in Italia Centrale.
Ciò che più mi sconcerta è che spesso gli scienziati che sostengono certe tesi sono automaticamente accusati di essere al soldo di qualcuno. Vedi il pediatra favorevole alle vaccinazioni, sicuramente al soldo di Big Pharma; o ancora i sismologi dell'INGV prezzolati dal governo per abbassare la magnitudo dei terremoti.
Perché questa sfiducia, mi chiedo? Colpa della scuola, che non sempre dà un'adeguata formazione scientifica? Mi piacerebbe capire, anche per provare a formare cittadini un po' più preparati e un po' meno complottari.