Puntuale alla DPP
Posted: Fri May 25, 2007 5:22 pm
MERCOLEDI` 5 LUGLIO 2006
Stavo facendo i mestieri, quando, accovacciandomi per tirare fuori i panni dalla lavatrice, ho avuto l’impressione di sentire un debole rumore, simile al suono tak, dopodiché ho iniziato a perdere del liquido caldo. Sul momento ero preoccupata di bagnare per terra, ma slip e pantaloncini hanno assorbito tutto, e me ne sono stupita perché il liquido scendeva copioso.
Per un nanosecondo ho anche creduto di essermela fatta addosso, ma ero appena stata in bagno e mi sono resa conto che non era possibile. Poi, sempre alla velocità della luce mi sono resa conto che avevo rotto le acque e che l’agognato momento era giunto alle porte.
Guardo l’orologio: le 16.46; intanto vago per la casa senza uno scopo. Ho la sensazione che le cose intorno a me creino un vortice tanta è la gioia e l’emozione.
Rinsavisco e prendo il telefono. Sal è al lavoro e lo avevo chiamato poco prima; ero sicura che mi avrebbe mandato a quel paese perché alle prese con una rogna. Difatti sento un pronto un po’ secco, ma non appena dico il suo nome capisce e mi dice “arrivo!”
E a casa in meno che non si dica e lo scooter si sta fondendo per la folle corsa.
Nel frattempo io mi sono fatta un bagno, anche se molto veloce, e preparato le ultime cose. Mi dovevo muovere piuttosto lentamente perché ad ogni piegamento mi usciva il liquido.
Lasciamo le chiavi alla nostra vicina di casa (anche lei incinta – tra l’altro era più agitata lei per me che non io stessa) per dare un’occhiata alla nostra micia e partiamo.
Ancora non avevo contrazioni, ma arrivati a Milano sono cominciate, anche se lievi.
Intanto Sal inveiva contro gli “sveglioni”della strada; io sono tranquilla.
Alle 18.44 mi presento all’accettazione del Pronto Soccorso esclamando allegra che mi si erano rotte le acque! Mi chiedono se voglio salire con la sedia a rotelle, ma preferisco andare a piedi. In reparto mi attaccano al monitoraggio, ma nulla di fatto: le poche contrazioni che avevo sono svanite. Dopo un quarto d’ora mi visitano; il liquido è limpido, ma ho una dilatazione di 1 cm solo. Il ginecologo mi fa alcune domande inerente all’iter della mia gravidanza, guarda i miei esami e li riguarda (e mi chiedo che cosa c’è che non va). Mi dice che non trova gli esiti riguardanti la sifilide. Sulla scheda compilata dalla mia ginecologa il riferimento c’è per cui afferma che devo averla persa…COSA????Ma dico, come si permette? Gli dico molto gentilmente e con tutta la calma possibile che tutti gli esami che ho fatto sono nel raccoglitore che ha sotto al naso e che non ho perso proprio niente. E finisce lì. (e giusto per la cronaca, quando la ginecologa di turno la mattina dopo il parto ha guardato gli esami lei gli ha trovati, anche se non li aveva subito visti, ma almeno li ha cercati, non come quello là che non faceva altro che girare i fogli e darmi sui nervi!)
A quel punto mi portano in camera e sistemo le mie cose. Mi portano anche da mangiare e arrivano anche i miei da Lugano e la mia mamma mi massaggia la schiena. Verso le 21.00 le contrazioni si fanno più forti ma le gestisco molto bene: inspiro ed espiro cercando di alleviare. I miei quasi non si accorgono che le ho.
Stavo facendo i mestieri, quando, accovacciandomi per tirare fuori i panni dalla lavatrice, ho avuto l’impressione di sentire un debole rumore, simile al suono tak, dopodiché ho iniziato a perdere del liquido caldo. Sul momento ero preoccupata di bagnare per terra, ma slip e pantaloncini hanno assorbito tutto, e me ne sono stupita perché il liquido scendeva copioso.
Per un nanosecondo ho anche creduto di essermela fatta addosso, ma ero appena stata in bagno e mi sono resa conto che non era possibile. Poi, sempre alla velocità della luce mi sono resa conto che avevo rotto le acque e che l’agognato momento era giunto alle porte.
Guardo l’orologio: le 16.46; intanto vago per la casa senza uno scopo. Ho la sensazione che le cose intorno a me creino un vortice tanta è la gioia e l’emozione.
Rinsavisco e prendo il telefono. Sal è al lavoro e lo avevo chiamato poco prima; ero sicura che mi avrebbe mandato a quel paese perché alle prese con una rogna. Difatti sento un pronto un po’ secco, ma non appena dico il suo nome capisce e mi dice “arrivo!”
E a casa in meno che non si dica e lo scooter si sta fondendo per la folle corsa.
Nel frattempo io mi sono fatta un bagno, anche se molto veloce, e preparato le ultime cose. Mi dovevo muovere piuttosto lentamente perché ad ogni piegamento mi usciva il liquido.
Lasciamo le chiavi alla nostra vicina di casa (anche lei incinta – tra l’altro era più agitata lei per me che non io stessa) per dare un’occhiata alla nostra micia e partiamo.
Ancora non avevo contrazioni, ma arrivati a Milano sono cominciate, anche se lievi.
Intanto Sal inveiva contro gli “sveglioni”della strada; io sono tranquilla.
Alle 18.44 mi presento all’accettazione del Pronto Soccorso esclamando allegra che mi si erano rotte le acque! Mi chiedono se voglio salire con la sedia a rotelle, ma preferisco andare a piedi. In reparto mi attaccano al monitoraggio, ma nulla di fatto: le poche contrazioni che avevo sono svanite. Dopo un quarto d’ora mi visitano; il liquido è limpido, ma ho una dilatazione di 1 cm solo. Il ginecologo mi fa alcune domande inerente all’iter della mia gravidanza, guarda i miei esami e li riguarda (e mi chiedo che cosa c’è che non va). Mi dice che non trova gli esiti riguardanti la sifilide. Sulla scheda compilata dalla mia ginecologa il riferimento c’è per cui afferma che devo averla persa…COSA????Ma dico, come si permette? Gli dico molto gentilmente e con tutta la calma possibile che tutti gli esami che ho fatto sono nel raccoglitore che ha sotto al naso e che non ho perso proprio niente. E finisce lì. (e giusto per la cronaca, quando la ginecologa di turno la mattina dopo il parto ha guardato gli esami lei gli ha trovati, anche se non li aveva subito visti, ma almeno li ha cercati, non come quello là che non faceva altro che girare i fogli e darmi sui nervi!)
A quel punto mi portano in camera e sistemo le mie cose. Mi portano anche da mangiare e arrivano anche i miei da Lugano e la mia mamma mi massaggia la schiena. Verso le 21.00 le contrazioni si fanno più forti ma le gestisco molto bene: inspiro ed espiro cercando di alleviare. I miei quasi non si accorgono che le ho.