David, un anno e quattro mesi.
Vuole salire in collo.
Appena salito vuole scendere.
Appena sceso vorrebbe andare a ravanare nel water o in alternativa salire sui braccioli delle sedie in terrazza e sporgersi giù, o ingoiare del veleno per topi, o fare qualsiasi cosa proibitissima vi passi per la testa.
Al primo rifiuto, il diluvio.
Urla belluine, pianti senza una lacrima ma a diecimila decibel, si butta in terra, sembra che stia per soffocare e poi riparte la sirena.. un delirio.
E io non mi ricordo come si fa a farli smettere, i bimbi che fanno le bizze!
Anzi, non mi ricordo proprio che suo fratello ne abbia fatte, di bizze così.
E così, finisce sempre che per mantenere intatti i timpani, venga accontentato.
Ma ho paura che diventi un despota, un prepotente che pretende di averle tutte vinte, come è accaduto sia a mia sorella, sia alla sorella di Alex.
Insomma, siamo terrorizzati, sia io che mio marito, da come sono venute su le nostre sorelle minori.
Che faccio?
Lo mando alla scuola militare? Domani?
anche i vostri secondogeniti sono rompini e testardi?
- Cosetta
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- Joined: Mon Jul 22, 2013 4:13 pm
Ah ah guarda c'era un periodo che avevo PAURA a dire di no ad Irene, che non è secondogenita ma testarda e urlona lo è sempre stata! Paura perchè appunto aveva reazioni esagerate talvolta, fino a perdere il fiato dal piangere, cosa a cui ero anche abituata (ricordavo bene che lo faceva anche mio fratello e che non succedeva nulla) ma che comunque fa impressione.
E ad ogni modo avevo individuato quelle 3-4 cose che erano NO e basta, e sul resto cercavo di accontentarla, di distrarla, di spaesarla.. insomma ogni espediente per non scatenare quelle reazioni.
Quando non potevo evitare... cercavo di mantenermi indifferente il più possibile, fin anche a non guardarla se non rischiava di farsi male.
E ad ogni modo avevo individuato quelle 3-4 cose che erano NO e basta, e sul resto cercavo di accontentarla, di distrarla, di spaesarla.. insomma ogni espediente per non scatenare quelle reazioni.
Quando non potevo evitare... cercavo di mantenermi indifferente il più possibile, fin anche a non guardarla se non rischiava di farsi male.