Caaaam-bio!
Posted: Fri Oct 19, 2007 1:09 pm
Stamattina accompagno Luna a scuola con la sensazione che sarà l'ultima volta che entrerà in quel posto.
Come al solito l'accoglienza è delle peggiori, la bidella alla porta manco saluta e quando arriviamo al piano di Luna, regna il caos totale.
Come ogni giorno deve scegliere la stanza in cui giocare. E lei sceglie quella dove c'è più casino. Ma oggi c'è una novità:
non c'è neppure UNA maestra all'interno.
Intanto assisto ad una scena penosissima:
un gruppo di bimbi intorno ai 4-5 anni si accaniscono con pugni e calci nello sterno su un bimbo di colore.
Lui piange, si accascia al suolo e loro insistono a picchiarlo.
NESSUNO interviene, perchè ovviamente NESSUNA maestra è presente.
Al che entro in classe io, bardata di rabbia come mai prima,
e chiedo "Perchè lo state picchiando?"
Il bimbo piange e si tocca il cuore, dice che ha molto male.
Ripeto la domanda e loro si mettono a ridere, fischiano.
Uno tenta ancora di tirargli un calcio.
Da rimanere ALLIBITI.
Lo consolo, lo prendo in braccio, non riesce ad alzarsi, lui piange forte, sta male.
Entra una maestra e le dico cosa è successo, indignata dalla sua assenza.
Lei risponde, facendo spallucce (vedendomi oltretutto con un bimbo non mio in braccio che piange):
"sì, vabbè, ma ora ci fermiamo un po' e loro si calmano..."
Prendo Luna e dico forte: andiamo in un'altra classe.
Avrei voluto portarla via, subito.
Ma stamattina avevo il colloquio con la direttrice dell'asilo privato.
Mi dirigo in tutta fretta all'asilo e la direttrice mi fa immediatamente una buonissima impressione.
Estremamente educata, bella di una bellezza fine, con degli occhi grandi e buoni.
Mi riassume in pratica che la loro è una scuola privata, cattolica, che tiene moltissimo all'educazione, prima di tutto.
La retta è di 120 € al mese più 50 di iscrizione.
Mi invita a vedere la scuola, dopo una mezz'ora di chiacchierata abbondante in cui mi rendo conto di pendere già dalle sue labbra.
Sento che è quello che voglio. E' onesta, chiara, gentile, affettuosa.
Entra in una classe all'improvviso chiedendo permesso, e i bimbi sono straordinariamente composti ma allegri, seduti tutti intorno ad un tavolo, che scrivono.
La stanza è bellissima, luminosa, la maestra brillante li fa ridere con delle battute.
(Abituata all'anarchia totale dell'altro asilo, rimango senza parole)
Entra in altre due classi per farmi vedere quale saranno le attività e sono stupita di una cosa basilare, ma non comune: la pulizia.
I bimbi sono tutti allegri, ridono, eppure non c'è ombra di caos.
Mi chiedo quale sarà l'approccio di Luna ad un ordine così totale: lei è una casinista.
Mi rassicura: tutti i bimbi sono così, e loro non reprimono la loro natura, semplicemente tentano di insegnare l'educazione allo stare insieme e rispettare le regole di civiltà.
La sala mensa è grandissima e molto colorata.
Il salone dei giochi, più la biblioteca, sono e n o r m i.
Fuori, un grosso parco pieno di giochi, con un bel prato.
Sorrido tutto il tempo.
Mi lascia i fogli per l'iscrizione.
Comincerò a portarla lì dal 5 novembre, dopo il ponte.
Mi chiede di portare Luna e i documenti qualche giorno prima,
per presentarla agli altri bambini, per conoscerla.
Non vedo l'ora.
Come al solito l'accoglienza è delle peggiori, la bidella alla porta manco saluta e quando arriviamo al piano di Luna, regna il caos totale.
Come ogni giorno deve scegliere la stanza in cui giocare. E lei sceglie quella dove c'è più casino. Ma oggi c'è una novità:
non c'è neppure UNA maestra all'interno.
Intanto assisto ad una scena penosissima:
un gruppo di bimbi intorno ai 4-5 anni si accaniscono con pugni e calci nello sterno su un bimbo di colore.
Lui piange, si accascia al suolo e loro insistono a picchiarlo.
NESSUNO interviene, perchè ovviamente NESSUNA maestra è presente.
Al che entro in classe io, bardata di rabbia come mai prima,
e chiedo "Perchè lo state picchiando?"
Il bimbo piange e si tocca il cuore, dice che ha molto male.
Ripeto la domanda e loro si mettono a ridere, fischiano.
Uno tenta ancora di tirargli un calcio.
Da rimanere ALLIBITI.
Lo consolo, lo prendo in braccio, non riesce ad alzarsi, lui piange forte, sta male.
Entra una maestra e le dico cosa è successo, indignata dalla sua assenza.
Lei risponde, facendo spallucce (vedendomi oltretutto con un bimbo non mio in braccio che piange):
"sì, vabbè, ma ora ci fermiamo un po' e loro si calmano..."
Prendo Luna e dico forte: andiamo in un'altra classe.
Avrei voluto portarla via, subito.
Ma stamattina avevo il colloquio con la direttrice dell'asilo privato.
Mi dirigo in tutta fretta all'asilo e la direttrice mi fa immediatamente una buonissima impressione.
Estremamente educata, bella di una bellezza fine, con degli occhi grandi e buoni.
Mi riassume in pratica che la loro è una scuola privata, cattolica, che tiene moltissimo all'educazione, prima di tutto.
La retta è di 120 € al mese più 50 di iscrizione.
Mi invita a vedere la scuola, dopo una mezz'ora di chiacchierata abbondante in cui mi rendo conto di pendere già dalle sue labbra.
Sento che è quello che voglio. E' onesta, chiara, gentile, affettuosa.
Entra in una classe all'improvviso chiedendo permesso, e i bimbi sono straordinariamente composti ma allegri, seduti tutti intorno ad un tavolo, che scrivono.
La stanza è bellissima, luminosa, la maestra brillante li fa ridere con delle battute.
(Abituata all'anarchia totale dell'altro asilo, rimango senza parole)
Entra in altre due classi per farmi vedere quale saranno le attività e sono stupita di una cosa basilare, ma non comune: la pulizia.
I bimbi sono tutti allegri, ridono, eppure non c'è ombra di caos.
Mi chiedo quale sarà l'approccio di Luna ad un ordine così totale: lei è una casinista.
Mi rassicura: tutti i bimbi sono così, e loro non reprimono la loro natura, semplicemente tentano di insegnare l'educazione allo stare insieme e rispettare le regole di civiltà.
La sala mensa è grandissima e molto colorata.
Il salone dei giochi, più la biblioteca, sono e n o r m i.
Fuori, un grosso parco pieno di giochi, con un bel prato.
Sorrido tutto il tempo.
Mi lascia i fogli per l'iscrizione.
Comincerò a portarla lì dal 5 novembre, dopo il ponte.
Mi chiede di portare Luna e i documenti qualche giorno prima,
per presentarla agli altri bambini, per conoscerla.
Non vedo l'ora.