Non allarmiamoci, ma stiamo attente

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francesca19

Non allarmiamoci, ma stiamo attente

Post by francesca19 »

Reuters - da 2 ore 19 minuti

ROMA (Reuters) - Un caso di "mucca pazza" -- il primo dopo due anni in Italia -- è stato riscontrato in un bovino di un'azienda lattifera in Lombardia.


Lo riferisce oggi il Centro di referenza nazionale della Bse (Encefalopatia spongiforme bovina) dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino, sottolineando come non vi sia alcun motivo di allarme in quanto l'andamento della malattia fra i bovini in Italia è del tutto "sotto controllo".

"Il nuovo caso di Bse è stato riscontrato in un bovino di razza frisona nato nel '95 e dunque legato ancora all'utilizzo di mangimi contaminati da farine di carne ed ossa", ha spiegato a Reuters Maria Caramelli, responsabile del Centro di referenza.

L'encefalopatia spongiforme bovina -- o morbo della mucca pazza -- si diffonde quando il bestiame viene nutrito con mangimi costituiti da farine animali a base di carne o ossa infette.

Dal 2001 a oggi si sono registrati in Italia 142 casi di Bse in capi di bestiame, l'ultimo nel 2006.

La Bse ha destato grande allarme dopo che la variante umana del morbo, nota come Kreuzfeldt-Jakob, ha provocato vittime in Europa.

I casi, spiega Caramelli, sono stati rilevati "grazie alla macchina di sorveglianza della malattia attuata in Italia e coordinata dal Centro di Torino dal gennaio 2001 sulla base di quello che è ad oggi il maggior sistema di zoonosi che l'Europa abbia mai attuato".

Nonostante l'allarme Bse abbia avuto il suo picco in Europa e in Italia tra il 2000 e il 2001 -- quando venne vietata la commercializzazione della bistecca "fiorentina" con l'osso -- "noi abbiamo da allora sempre continuato i controlli, che continuano ad essere severissimi e su tutti i bovini che vengono macellati".

Solo quest'anno sono stati effettuati 480.000 test in tutta Italia, che si aggiungono ai 4.765.000 eseguiti da 2001 al 2007.

BSE SOTTO CONTROLLO IN ITALIA, MA CODACONS "PREOCCUPATA"

Sulla base del sistema di rilevazione e sui risultati dei test, e dopo numerose ispezioni Ue, "abbiamo in mano una certificazione ufficiale dalla quale risulta che l'Italia ha sotto controllo l'andamento della malattia e ciò significa che possiamo avere scambi commerciali con tutti gli altri stati membri di pari rischio sanitario".

Anche secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori) bisogna evitare "allarmismi inutili e dannosi" tra i consumatori.

"Il caso è circoscritto", si legge in una nota. "E' un caso isolato e completamente circoscritto. E' stato subito individuato e ciò conferma che l'azione di controlli intrapresa all'indomani dell'allarme scattato nel 2001 è ancora molto efficace".

Di diverso avviso, invece, il Codacons, per il quale il nuovo caso di Bse "desta molta preoccupazione"

"Il Codacons teme che si sia abbassata la guardia, come spesso accade in Italia quando ritorna la quiete dopo la tempesta. Per questo l'associazione di consumatori chiede controlli a tappeto negli allevamenti e di aumentare il numero dei controlli per la Bse", dice un comunicato.

Dal primo gennaio 2002 è entrato in vigore in Italia anche un sistema obbligatorio di etichettatura che consente di conoscere l'origine della carne acquistata con riferimento agli Stati di nascita, di ingrasso, di macellazione e di sezionamento, nonché un codice di identificazione che rappresenta una vera e propria carta d'identità del bestiame


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Sheireh
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Post by Sheireh »

Io non ci trovo nulla di eclatante, sinceramente, anzi.
Un bovino vecchio, e quindi ancora logicamente "a rischio", e comunque, cosa più importante, un caso solo su mezzo milione di controlli effettuati.
Mi sembra che questo dimostri invece proprio la sicurezza della filiera italiana.
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lenina
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Post by lenina »

Sheireh wrote:Io non ci trovo nulla di eclatante, sinceramente, anzi.
Un bovino vecchio, e quindi ancora logicamente "a rischio", e comunque, cosa più importante, un caso solo su mezzo milione di controlli effettuati.
Mi sembra che questo dimostri invece proprio la sicurezza della filiera italiana.


quoto.
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Mamma di Lorenzo: 04/12/2007 e di Marzia (ex parassitina poi BIMBA BUFFA ora BIMBA PAZZA) 27/12/2010



“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”.
Carlos Gonzales.
Tratto da "Besame Mucho"
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