Spinta da un mp che ho ricevuto dai giorni scorsi a cui ho risposto molto volentieri ho pensato che forse le cose che ho detto a quella mamma potessero interessare ad altri, così riporto uno stralcio del messaggio.
Se poi non interessa a nessuno.... pazienza! passerà inosservato, o forse farà suscitare un po' di curiosità in qualcuno e questo per me sarebbe già una bella soddisfazione!!
.... se avesse avuto dei figli bisognava anche considerare attentamente le loro età e le loro esigenze.
Detto questo….. non so da dove partire.
Premetto che l’affido può essere parziale (anche detto affido sostegno) o a tempo pieno.
Nel primo caso di tratta di affidi che coprono solo una parte della giornata, oppure tutto il giorno e la notte ma solo di alcuni giorni la settimana.
Nel secondo caso il bambino-ragazzo vive sempre con te, ad eccezione dei periodi di concordato rientro in famiglia.
E’ ovvio che questa differenza comporta delle differenze di gestione. Nel primo caso (che credo potrebbe essere quello di tua figlia) rimane del tempo per te come persona, in cui fai la vita che hai sempre fatto (uscite con gli amici, sport, vacanze), mentre nel secondo di tratta come di avere un vero e proprio figlio, da “sistemare” qualora tu avessi un impegno o anche solo una visita medica, da portare a scuola, riprendere, organizzare le attività sportive e le vacanze.
Per contro c’è da dire che seppure più limitativo l’affido a tempo pieno ha il vantaggio di una completa gestione del bambino sia sul piano igienico e sanitario (in quelli parziali spesso mandi a casa il bambino lavato e pulito e il giorno dopo arriva che non gli si può stare vicino dall’odore!!) che educativo. E’ più facile dare delle regole ed educare un bambino che vive sempre con te, piuttosto che uno che rientra regolarmente in famiglia perché in questo caso impara un doppio giochismo che gli permette di dire “beh, tanto qua faccio così e a casa faccio come mi pare”.
Inoltre negli affidi parziali sono molto più stretti i contatti con la famiglia di origine e con i loro tira e molla sugli orari e su tante altre piccole cose.
Fatta questa precisazione puramente tecnica, sul piano umano è un universo intero che ti si apre davanti. Ti incontri-scontri con realtà di sofferenza che anche se avevi già vissuto e visto, non avrai mai potuto toccare e comprendere così da vicino.
E’, a mio parere, una scelta profonda di vita. A me piace definirla come una specie di vocazione.
Si viene spesso indicati e giudicati dalla gente, soprattutto se il bambino in questione è arabo, nero, down o comunque diverso. Ma si impara a fregarsene, e a far trasparire dalle nostre azioni la serenità della nostra scelta.
Personalmente mi stanco molto, perché ho un carico di 6 bambini e ragazzi per casa….
A volte mi viene da chiedere chi me lo fa fare…..
Però poi nei momenti in cui sono costretta a sospendere temporaneamente come in prossimità del parto e immediatamente dopo, mi manca qualcosa.
Manca qualcosa a tutta la famiglia, bambini compresi.
Perciò ti dico con tranquillità di lasciar fare questa esperienza a tua figlia, sapendo che comunque non è una scelta definitiva e nel momento in cui si accorge di non riuscire o di non volere più andare avanti in quel modo, è liberissima e anzi in dovere di comunicare il suo senso di disagio ai servizi.
Avvertila solo che l’esperienza in sé potrebbe “causare dipendenza” e potrebbe non riuscire più a farne a meno, ma di questo io ne sarei contenta.
Ancora affido
Moderator: Azur
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Ancora affido
La vita è sfuggente.
Ma può esserlo come sabbia o come semente...
A noi la scelta.
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- tati
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io dalla mia parte posso dire che, se solo lele lasciasse aperta quella cavolo di finestrella, non lo vorrei un affidamento parziale.
Perchè già vissuto, perchè stato ben o male inutile.
Consiglio io un affidamento totale proprio perchè vivendo in casa tua un bambino riesci a gestirlo completamente, se resta con te due ore e poi torna a casa sua, si dimentica quasi di quello che nelle due ore ha imparato.
Perchè già vissuto, perchè stato ben o male inutile.
Consiglio io un affidamento totale proprio perchè vivendo in casa tua un bambino riesci a gestirlo completamente, se resta con te due ore e poi torna a casa sua, si dimentica quasi di quello che nelle due ore ha imparato.
Fabio: "che profumo di......di .....cacca profumata!!!! ( bagnoschiuma nuovo,tzè)"
Elisa: "ma perchè a qualcuno capita che sto benedetto seme entra nella pancia della mamma senza che lo decidano loro e a te no?!PERCHEEEEE'?!?!"
Paolo:" Ma Gesù esiste?!Perchè che Gesù Bambino esiste lo so per certo, ci ha portato i regali!ma gesù grande?!Secondo me resta sempre Gesù bambino e basta, eh"
Elisa: "ma perchè a qualcuno capita che sto benedetto seme entra nella pancia della mamma senza che lo decidano loro e a te no?!PERCHEEEEE'?!?!"
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tati wrote: se resta con te due ore e poi torna a casa sua, si dimentica quasi di quello che nelle due ore ha imparato.
Guarda, non credo che sia sempre così.
Gli affidi parziali scattano anche per poco tempo (come hai detto tu un paio di ore), ma magari quelle due ore permettono al bambino di avere qualcuno che li va a prendere a scuola, gli apparecchia la tavola e gli fa trovare un piatto di pastasciutta.
Si tratta per lo più di situazioni in cui i genitori non ce la fanno non per incuria o mancanza di volontà, ma proprio perché concretamente non sanno come fare.
Ci sono bimbi che tornano a casa da soli da scuola con le chiavi in tasca e non hanno nessuno ad aspettarli.
Aspettano le tre o le quattro che rientri la madre per mangiare e nel frattempo si sono arrangiati con merendine e patatine.
Non hanno nessuno che li aiuti nei compiti, li accompagni a calcio o a una festa di compleanno.
Sono piccoli gesti, ma credo che anche questi aiutino a crescere meglio.
E se l'affido funziona (perché è vero che non è sempre così), il rapporto rimane duraturo anche una volta cessato e loro ne sono riconoscenti a lungo.
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