Vi racconto LA MIA STORIA ed io ho denunciato tre volte i servizi sociali senza risultati
Ecco, partiamo dal inizio nel 2001 mi separo come capita molte volte e i miei figli Fiammetta nata il 1994 e Bernardo nato il 1996 vengono affidati dal giudice alla madre, la mia ex moglie che vive a casa della madre.
Fin qui tutto normale se non fosse che la mia ex moglie e' epilettica quindi non autosufficenee suoi genitori sono entrambi anziani quindi non in grado di seguire le evoluzioni dei miei figli,dopo un anno di questo diciamo affidamento, i servizi sociali di ROMA B si rendono conto che la situazone stava degnerando e i miei figli vengono affidati ad una CASA Famiglia dove restano per due anni da li vengono diciamo affidati ad una famiglia che ne detiene l'affido Temporaneo per due anni dal Tribunale dei Minori poi prolungati in assenza di una sentenza del Giudice per altri due anni.
Fin qui la storia ufficiale, che pur negli errori di una lgislatura carente, diciamo, viaggi nei solchi di una normale storia dove si parla di Bambini che pagano a vita gli errori dei genitori.
Ora parliamo di me in questo iter.
Per motivi di lavoro che era dificile da trovare al momento della separazione, ero disoccupato quindi non in grado economicamente di sostenere i mei figli, allora non ho mai fatto mancare il mio affetto neanche un attimo gli ho seguiti nella loro crescita andandoli a trovare, nonostante la difficolta oggettiva, essendo io costrato a una vita diciamo da zingaro alla continua ricerca di lavoro - che se e' difficile a 20 anni figuriamoci a 45.
Comunque giungiamo a dicembre 2004 quando, per eventi negativi della vita, mi riducevo allo stato di clochard, vivendo di occasionali lavori, ma sopratutto dormendo al dormitorio della caritas di ROMA.
Mi vergognavo dello stato in cui ero quindi per 8 mesi ho evitto di incontrare i miei figli volevo ,forse sbagliando , che i miei figli non vedessero un padre FALLITO.
Nel frattempo i miei bambini abbandonavano la Casa Famiglia e venivano allocati presso una Famiglia, dove vivevano in stato di affido temporaneo, come deciso (p.q.m.) dal Tribunale di Roma.
Terminato il mio periodo "no" e trovato un lavoro in un call center a tempo indeterminato, ho immediatamente contattato la assistente Sociale che seguiva da sempre la storia dei miei figli. Da lei sapevo che erano presso una famiglia di cui non mi forniva nè il nome ne alcun dato per cercare di ricontattare i miei figli ai quali nel frattempo veniva detto che io ero un mendicante che viveva di carita' e che mi ero dimenticato di loro.
Nel frattempo con la struttura di Roma B, in via Boemondo, studiavo una specie di piano di recupero dei miei figli, ho avuto in questo ambito circa cento incontri con la dottoressa succitata, ho attraversato anche l'umiliazione di una visita psicologica con i test per coprie se ero pazzo o scemi ,ma per i miei figli qualsiasi cosa, riesco a vedere il piu piccolo in incontri protetti, presso il Tetto Azzurro.
Dopo 5 incontri non vengo a sapere più nulla.
Premetto che gli incontri servivano al giudice, che stava per decidere il nuovo affido, ad avere una relazione tecnica.
Giungiamo ora ai tempi attuali , dopo due anni e mezzo di colloqui, incontri, fax, due denunce da parte mia per omissione di atti d'uficio e per violazione della stessa legge sul affido, che e' nata per permettere a figli e genitori naturali di riavvicinarsi, mi trovo punto e daccapo.
La dottoressa assistente sociale va in pensione e quindi secondo loro devo reiniziare il solito percorso di incontri e altro...
Frattanto, quella che era una piccola frattura con i miei figli ora e' profonda come la fossa delle Marianne e io non so ancora dove sono e come posso contattarli per spiegare loro tutto..
La Franzoni che secondo la legge ha ucciso il figlio e' stata trattata meglio.
Ho scoperto per caso che anche mia figlia e' epilettica e dalla famiglia affidatari viene lasciata davanti al computer senza controllo a 14 anni, con un contatto MSN e con l'ambiente particolare che si trova su Internet e che ora mi odia.