Rieccomi (post lungo)
Posted: Sat Sep 12, 2009 9:42 pm
Di nuovo tra voi…
Ebbene si! Non c’è stata nessuna epidemia di mamme guardone, semplicemente ero io in cerca di opinioni, confermo totalmente quindi la vostra scoperta dell’acqua calda. Noto che alcune di voi sono ossessionate dall’identità su internet… Chiaro mi sembra che potrei anche non chiamarmi Andrea, come potrei anche non chiamarmi Michele, come magari potrei non avere 19 o 20 anni. Ma importa qualcosa questo? E’ così importante che io non mi chiami Andrea o Michele o Francesco o Giuseppe? “Facci avere il tuo indirizzo su facebook per controllare se non siamo davanti ad un maniaco”. Vi comprendo, ma sono esterrefatto non tanto per la cosa in sé ma per la leggerezza con cui viene trattato l’argomento “Ahhh, a questo punto mi posso fidare, ho visto i suoi forum, l’ho visto su facebook…” Sono questi gli atteggiamenti pericolosi nella rete, mi sembra di vedere certe ragazze diffidenti con il compagno di scuola perchè “strano e silenzioso” ma che poi si fidano del fotografo delle dive con studio nel sottoscala di una ferramenta che gli fa il book da mandare alle agenzie di modelle ma alla fine ricevono solo un bel nulla (voglio essere buono e non sconvolgervi per questo ho detto “nulla” e non “cazzo”).
Non è rilevante se voi crediate o no alla mia storia tanto ognuna dentro di sé ha preso una posizione in materia, prendete le cose per quelle che sono: avete letto una situazione descritta sul forum noimamme e dietro questa descrizione c’è una persona. Finchè rimaniamo così direi che non ci sono problemi: mica sbuco dallo schermo e vengo a violentarvi. Se poi qualcuna si è sentita “violentata” dalle mia parole e dalle storia da ma raccontate beh! Chiedo venia…
Torniamo di nuovo a noi. Una di voi (non dico “una” e/o “quella” in senso dispregiativo ma lo dico perché non ho sotto mano tutta la discussione) mi ha chiesto se ho una vita sentimentale e/o sessuale “normale”. Secondo voi uno che è ossessionato dalla mamma che lo guarda nella doccia e che alle ore 22 del sabato sta scrivendo sul forum Noi Mamme dove tra l’altro ha una sana reputazione di segaiolo/arrapato informatico con, sullo sfondo, un altro documento word su “medicina omeopatica e medicina allopatica” può avere una vita sentimentale e sessuale normale? La risposta è semplice: naturalmente NO.
Ho letto da qualche parte, forse in un bigliettino dei baci perugina o dei biscottini della fortuna del ristorante cinese, che esiste un numero massimo di volte in cui un uomo può dire “Ti Amo” e io penso di aver già esaurito il bonus. La cosa più simile ad una vita sentimentale che ho è un rapporto con quella che a fasi alterne è “la mia ragazza/compagna/fidanzata”. Una ragazza che entra ed “esce”, oddio diciamo entra ed entra, da problemi di anoressia. Grandissima intesa intellettuale, una ragazza veramente diversa dalle altre, ci amiamo di un amore profondo, metafisico, sillogistico e cerebrale, ma come si conviene a chi ha quel tipo di patologia è appunto molto molto problematica.
Me la ricordo ancora quando la conobbi, aveva un pantacollant rosso ed un maglione lungo con disegnato uno scenario natalizio, mi parlò dei suoi problemi,parlava a voce bassa, mi disse che avrei fatto meglio a non conoscerla perché sarebbero state rogne e sarebbe stata “il mio purgatorio”, io naturalmente mi sono approcciato alla storia con la convinzione “la salverò io con il mio amore” e con il risultato di vedere una parte di me demolita dopo ogni fallimento e di ritrovarmi con un’autostima ridotta ad un terreno sul quale sgommare con il tir dei miei rimpianti e dei reciproci risentimenti. Tuttavia sono forte di una robustissima convinzione ossia quando una donna ti dice che ha una carattere di merda e per te saranno problemi c’è solo una cosa da fare: crederle. La amo, ma è difficile “salvare” chi non vuol essere salvato, chi ha oramai ben strutturata l’identità di malata e di diversa al punto che sembra quasi che le piaccia e da prenderti per il culo.
Sulla vita sessuale di/con un’anoressica poi potrei farci un libro: basta scendere in cartoleria, comprare una risma di carta, scrivere il titolo e farla rilegare. La sessualità tra noi è rappresentata da qualche episodio, qualche triste tentativo infausto e nulla più. Per un periodo ho fatto sesso (un 3 volte) con un’amica con diritti romanticamente soprannominata nella mia città “bidone aspiratutto”, in due occasioni ho provato a “rimettermi in gioco”(dicono così i tipi/e squallidi/e che vogliono dare un tono epico alle loro imprese più banali, vero?) uscendo con altre ragazze ma, abituato al mio bel rapporto metafisico e cerebrale, i già tiepidi entusiasmi si sono immediatamente spenti dopo il primo sabato pomeriggio passato tra la folla in un centro commerciale a guardare lei mentre scruta e osserva una serie di capi femminili che tanto si sa non metterà mai abbastanza per giustificare l’avventato acquisto. Per il resto rimaniamo nell’alveo di amori non dichiarati, presenze ricorrenti all’uscita di scuola, silenzi e ignavie dovute a vere o presunte inadeguatezze verso l’oggetto del mio interesse.
Questo sono io o meglio questa è una parte di me. Potete far di me ciò che volete, se la mia presenza in questo forum non è gradita posso andarmene e non tornare più, potete chiamarmi come volete, potete pensare di me quello che volete, potete credermi o non credermi, potete farvi due risate, prendermi in giro, compatirmi, provare pena, per me non fa niente, se c’è una cosa che ho imparato nella vita quella è essere giudice di me stesso e di limitare l’importanza del giudizio altrui. Sono parole su uno schermo e non escludo che tra voi mamme ci possa essere qualche maschione che magari per soddisfare un immaginario palesemente omosessuale si finge mamma alle prese con i problemi dell’infanzia o cose del genere. Tanto sono parole…
Ebbene si! Non c’è stata nessuna epidemia di mamme guardone, semplicemente ero io in cerca di opinioni, confermo totalmente quindi la vostra scoperta dell’acqua calda. Noto che alcune di voi sono ossessionate dall’identità su internet… Chiaro mi sembra che potrei anche non chiamarmi Andrea, come potrei anche non chiamarmi Michele, come magari potrei non avere 19 o 20 anni. Ma importa qualcosa questo? E’ così importante che io non mi chiami Andrea o Michele o Francesco o Giuseppe? “Facci avere il tuo indirizzo su facebook per controllare se non siamo davanti ad un maniaco”. Vi comprendo, ma sono esterrefatto non tanto per la cosa in sé ma per la leggerezza con cui viene trattato l’argomento “Ahhh, a questo punto mi posso fidare, ho visto i suoi forum, l’ho visto su facebook…” Sono questi gli atteggiamenti pericolosi nella rete, mi sembra di vedere certe ragazze diffidenti con il compagno di scuola perchè “strano e silenzioso” ma che poi si fidano del fotografo delle dive con studio nel sottoscala di una ferramenta che gli fa il book da mandare alle agenzie di modelle ma alla fine ricevono solo un bel nulla (voglio essere buono e non sconvolgervi per questo ho detto “nulla” e non “cazzo”).
Non è rilevante se voi crediate o no alla mia storia tanto ognuna dentro di sé ha preso una posizione in materia, prendete le cose per quelle che sono: avete letto una situazione descritta sul forum noimamme e dietro questa descrizione c’è una persona. Finchè rimaniamo così direi che non ci sono problemi: mica sbuco dallo schermo e vengo a violentarvi. Se poi qualcuna si è sentita “violentata” dalle mia parole e dalle storia da ma raccontate beh! Chiedo venia…
Torniamo di nuovo a noi. Una di voi (non dico “una” e/o “quella” in senso dispregiativo ma lo dico perché non ho sotto mano tutta la discussione) mi ha chiesto se ho una vita sentimentale e/o sessuale “normale”. Secondo voi uno che è ossessionato dalla mamma che lo guarda nella doccia e che alle ore 22 del sabato sta scrivendo sul forum Noi Mamme dove tra l’altro ha una sana reputazione di segaiolo/arrapato informatico con, sullo sfondo, un altro documento word su “medicina omeopatica e medicina allopatica” può avere una vita sentimentale e sessuale normale? La risposta è semplice: naturalmente NO.
Ho letto da qualche parte, forse in un bigliettino dei baci perugina o dei biscottini della fortuna del ristorante cinese, che esiste un numero massimo di volte in cui un uomo può dire “Ti Amo” e io penso di aver già esaurito il bonus. La cosa più simile ad una vita sentimentale che ho è un rapporto con quella che a fasi alterne è “la mia ragazza/compagna/fidanzata”. Una ragazza che entra ed “esce”, oddio diciamo entra ed entra, da problemi di anoressia. Grandissima intesa intellettuale, una ragazza veramente diversa dalle altre, ci amiamo di un amore profondo, metafisico, sillogistico e cerebrale, ma come si conviene a chi ha quel tipo di patologia è appunto molto molto problematica.
Me la ricordo ancora quando la conobbi, aveva un pantacollant rosso ed un maglione lungo con disegnato uno scenario natalizio, mi parlò dei suoi problemi,parlava a voce bassa, mi disse che avrei fatto meglio a non conoscerla perché sarebbero state rogne e sarebbe stata “il mio purgatorio”, io naturalmente mi sono approcciato alla storia con la convinzione “la salverò io con il mio amore” e con il risultato di vedere una parte di me demolita dopo ogni fallimento e di ritrovarmi con un’autostima ridotta ad un terreno sul quale sgommare con il tir dei miei rimpianti e dei reciproci risentimenti. Tuttavia sono forte di una robustissima convinzione ossia quando una donna ti dice che ha una carattere di merda e per te saranno problemi c’è solo una cosa da fare: crederle. La amo, ma è difficile “salvare” chi non vuol essere salvato, chi ha oramai ben strutturata l’identità di malata e di diversa al punto che sembra quasi che le piaccia e da prenderti per il culo.
Sulla vita sessuale di/con un’anoressica poi potrei farci un libro: basta scendere in cartoleria, comprare una risma di carta, scrivere il titolo e farla rilegare. La sessualità tra noi è rappresentata da qualche episodio, qualche triste tentativo infausto e nulla più. Per un periodo ho fatto sesso (un 3 volte) con un’amica con diritti romanticamente soprannominata nella mia città “bidone aspiratutto”, in due occasioni ho provato a “rimettermi in gioco”(dicono così i tipi/e squallidi/e che vogliono dare un tono epico alle loro imprese più banali, vero?) uscendo con altre ragazze ma, abituato al mio bel rapporto metafisico e cerebrale, i già tiepidi entusiasmi si sono immediatamente spenti dopo il primo sabato pomeriggio passato tra la folla in un centro commerciale a guardare lei mentre scruta e osserva una serie di capi femminili che tanto si sa non metterà mai abbastanza per giustificare l’avventato acquisto. Per il resto rimaniamo nell’alveo di amori non dichiarati, presenze ricorrenti all’uscita di scuola, silenzi e ignavie dovute a vere o presunte inadeguatezze verso l’oggetto del mio interesse.
Questo sono io o meglio questa è una parte di me. Potete far di me ciò che volete, se la mia presenza in questo forum non è gradita posso andarmene e non tornare più, potete chiamarmi come volete, potete pensare di me quello che volete, potete credermi o non credermi, potete farvi due risate, prendermi in giro, compatirmi, provare pena, per me non fa niente, se c’è una cosa che ho imparato nella vita quella è essere giudice di me stesso e di limitare l’importanza del giudizio altrui. Sono parole su uno schermo e non escludo che tra voi mamme ci possa essere qualche maschione che magari per soddisfare un immaginario palesemente omosessuale si finge mamma alle prese con i problemi dell’infanzia o cose del genere. Tanto sono parole…