Forum NoiMamme

Riflettevo sulla loro utilità.
Mi spiego meglio. Il pensiero è nato in seguito alla sospensione di ben 7 giorni di L. il ragazzino che era in affido da noi e di cui vi avevo parlato.
Non so con precisione quali siano stati i motivi.
A sentir lui nulla di grave, a sentire i suoi professori tanti episodi ripetuti nel tempo.
Ma ora lui ha una settimana di assoluto "fancazzismo" e riposo, perché di fatto la sospensione è stata fine a se stessa.
Allora mi chiedo: la sospensione ha senso se alle spalle c'è una famiglia che dà valore alla cosa, ne discute, agisce di conseguenza.
In questo caso può diventare spunto di riflessione anche per il ragazzo, che ne capisce il valore e forse comprende meglio il valore delle sue azioni.
Ma se la famiglia alle spalle non c'è ( e non parlo fisicamente, quanto più affettivamente) a che scopo serve una sospensione?
E credo che una gran parte dei ragazzini in questione provengano proprio da famiglie di questo tipo.
Allora, forse, non sarebbe più adeguata una punizione del tipo rientro pomeridiano per un'intera settimana?
Cosa ne pensate?

sarebbe bello fare come dici tu....oppure ad esempio, come fanno negli stati uniti e in Inghilterra, lavori socialmente utili da fare all'interno della comunità oppure nella scuola stessa...ricordo che in classe, alle medie, avevo un compagno delinquente, di quelli che telefonavano per dire che c'era la bomba nella scuola, oppure che entravano di nascosto, per sfasciare mobili e libri, tanto per intenderci....lui era sempre contento, quando lo sospendevano... e i genitori erano assenti....ovviamente!

Sì, anch'io sarei dell'idea dei lavori socialmente utili. Soprattutto svolti proprio all'interno della scuola. Pulizie, servizio accompagnamento ragazzi disabili ... cose così. In modo che la punizione sia tangibile e verificabile da tutti.
Che possa anche essere di esempio per gli altri.
Ma io lo farei anche per chi alle spalle una famiglia ce l'ha!