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a che età un figlio può decidere della propria vita?

Posted: Wed Mar 17, 2010 11:11 pm
by laste
Parlando con una mia amica, stavamo discutendo dell'età in cui un ragazzo o una ragazza sono maturi per scelte che impattano fortemente sulla loro vita.
Come decidere il corso di studi, o se continuare a studiare o andare al lavoro.
Se ho letto bene Gordon, sono celte che spettano solo al figlio (se non ne vuole sapere di studiare a 16 anni, finita la scuola dell'obbligo, inutile insistere)
Ma poi di pancia mi dico che no, a 16 anni può non voler passare 6 ore a scuola e altre 5 a studiare, ma a 30 sarà ben felice di aver conseguito almeno un diploma.
Ora, tralasciamo che magari alcuni di noi sono convinti che il diploma serva,e altri no.
A che età un figlio comunque può decidere o meno cosa fare secondo voi, senza sentirci in dubbio di aver permesso di rinunciare a molte opportunità?

Posted: Wed Mar 17, 2010 11:52 pm
by Lelia
Rispondendo come sempre solo da figlia visto che non sono mamma...l'assunzione delle responsabilità deve essere graduale, si comincia da piccini e poi via via crescendo aumenta il numero di responsabilità che siamo in grado di assumerci, e la loro portata.
Facendo un discorso per forza di cose generico, io credo che la maggior parte dei 15/16enni di oggi non siano in grado di prendersi una decisione GRANDE come quella di lasciare gli studi per mettersi a lavorare. Siamo in una società che tende a mantenerci bambini molto a lungo (per tutta una serie di ragioni complesse che ora tralascio) e a 15 anni si è decisamente piccoli, al giorno d'oggi.
Per quanto riguarda la questione diploma, io lo vedo come il titolo di studio ormai minimo per avere una qualche possibilità di trovare un lavoro decente. E per questo credo che, da eventuale genitore, farei di tutto perché mio figlio arrivasse a prendere almeno quello.

Posted: Thu Mar 18, 2010 12:59 am
by Superaffaella
Questo post cade proprio a fagiolo, perche' in questi giorni mi sono resa conto che Davide dovra' prima o poi scegliere se continuare ad essere un INVALIDO CIVILE o meno.
Mi spiego: il danno al cervello c'è, è attestato dalla risonanza magnetica
ed abbiamo potuto affrontare le terapie gratuitamente ecc...,
pero'....Davide corre, salta, è intelligente...fa tutto!
C'è solo la risonanza che puo' far credere alla gente cosa ha davvero mio figlio.
E allora?
Quando gli dovro' chiedere cosa vuole scrivere sui documenti da "grande"
vogliamo cancellare tutto e buttarci nel mondo o continuiamo ad essere invalidi
e ad avere magari qualche punticino in piu' per alcuni concorsi?
Credo che in altri concorsi questa cosa glieli togliera' i punti.
A che eta' potro' affrontare questo discorso con lui?
sapete che lo scorso anno un istruttore della piscina mi accenno' alle Paraolimpiadi?
A volte mi sembra proprio di rubare, di non essere contenta per come siamo stati fortunati con questo bimbo.
Altre volte guardo l'impegno che deve mettere per fare cio' che agli altri risulta spontaneo (che sia solo camminare appoggiando bene il tallone destro o saltare da un muretto atterrando bene).... e mi viene il magone.
Lo so:non s'è capito niente....ne riparleremo fra 5 anni, va!