
Visto che in da un paio di giorni mi sto ri-perdendo in questa mia longeva passione (dal 1989 l'ho rivisto 5 volte, e per me che, come ho detto, sono tipo da una volta sola è tanto), ci tenevo a segnalarvela.
E' un'opera "strana", e probabilmente poco nota. Immagino che a molti non interessi, ma se per caso a qualcuno può interessare e non lo conosce, mi permetto di segnalare lo stesso

Il Mahabahrata, quello vero, è un poema epico-religioso indiano, di una lunghezza spaventevole (4 volte la Bibbia).
Ma per noi poveri occidentali non abbastanza eruditi da affrontare l'impresa, e nemmeno so se esista una traduzione italiana, per fortuna c'è Peter Brooks, un regista che ne ha fatto una riduzione teatrale e l'ha poi trasformata in un film per il cinema e in una "extended version" di 5 ore.
Attualmente sono alla terza ora su cinque dell'ennesima visione, ma anche la versione breve, a mio parere, è tagliata in maniera efficace e nulla toglie alla storia.
Gli attori sono di tutte le nazioni, di tutti i colori, di tutte le capacità: ce ne sono un paio che quasi quasi potrei superare quanto a recitazione

E' in inglese con sottotitoli, ma un inglese così semplice e lento che sin dalla prima visione i sottotitoli manco li guardavo.
Lo so, lo so, detta così sembra la proposta intellettualoide del dirigente cinefilo di Fantozzi

Ma non resisto, devo proprio mettere questo post, per condividere quanto questo spettacolo mi emozioni.
Mi fa sentire il respiro di leggende, usi e cultura diversissimi dal nostro retaggio, eppure con insolite similitudini (il figlio della vergine, il neonato abbandonato alle acque, la lotta fra bene e male, gli uomini che camminano mano nella mano con gli dei).
Ho scoperto quest'estate che esiste anche un'opera, di R.K. Narayan, che ha tentato la riduzione in prosa del poema, e l'ho appena ordinata in biblioteca. Vi dirò se ce la farà, anche costui, a farmi sentire la stessa magia...