OGGI E' IL COMPLENNO DI MARCO, COMPIE SETTE SPLENDIDI ANNI (in arte è Pacco Pacco...merito della sorellina),
Premetto che se fosse stato per me, avrei cercato un figlio dal primo giorno del matrimonio ma si sa, meglio assestarsi prima, rodarsi, sistemare le faccende economiche....ci sono voluti dieci anni...
La prima volta che abbiamo cercato di farlo arrivare tra noi, purtroppo, alla 8+3 è tornato tra gli angioletti e dopo altri nove lunghi mesi di tentativi e depressione, cicli con ritardi interminabili e test sempre negativi, finalmente come regalo di Natale abbiamo avuto al bella notizie, un po' rocambolescamente. Dalla vigilia di Natale avevo un fortissimo raffreddore che proprio a Natale si è trasformato in febbrone ma sapendo della ricerce e dei quindici giorni di ritardo, in pratica non curavo. A casa mio papà continuava a chiedermi cosa prendevo come farmaco e noi facevamo gli indifferenti ma poi, la mattina di Santo Stefano visto che la febbre persisteva, mio marito si decise ad andare in farmacia a chiedere consiglio. Il medico come prima domanda esordì con "ma lo cercavate?" CERTO!!!!! allora ci diede solo il test di gravidanza e disse di tornare quando avevamo l'esito. Ebbene, finalmente, era positivo. Il farmacista ci diede solo tachipirina e poi ci mandò dal medico di famiglia e il giorno dopo, ufficialmente iniziò la vita di Marco. Dopo mesi di ovvie paure ed incertezze ma tutto sommato senza problemi particolari (a parte il riscontro di un deficit di coagulazione genetico) finalmente portiamo a termine la gravidanza.
Marco è nato a Monza nell'agosto 2000. Non hanno mai voluto ridatarlo e quindi mi hanno sempre affibbiato una dpp di dieci giorni anteriore rispetto a quello che doveva essere quindi 10 giorni di monitoraggi perfettamente inutili. Marco è nato il giorno esatto che doveva nascere.
Il mercoledì sera mio marito ed io decidiamo di andare al cinema giusto per avere un po' di aria condizionata e non sentire nonne e bisnonne che telefonano dicendo..."ma sei ancora a casa?"...secondo te, se fossi in ospedale non ti telefonerei???
Sulla rampa del parcheggio alle 19.30 sento una fitta ma tutto finisce li. Io le contrazzioni le conosco! Ho avuto un raschiamento quindi le ho già provate. Penso ciò per autotranquillizzarmi. Un paio d'ore dopo sento la medesima fitta ma tutto si ferma nuovamente li. A mezzanotte andiamo a letto. Tempo di coricarmi e ritorna una fitta. Dopo un po' un'altra e poi un'altra. Prendo di nascosto la sveglia e la metto sotto il cuscino e tengo controllate per mezzora queste benedette fitte. Sono una ogni cinque minuti. Sveglio mio marito. Ovviamente anche lui deve controllare non si sa mai che io sia impazzita nel turbinio degli eventi (io!). E facciamo passare un'altra oretta. Ora però scopro che stando in piedi ed appoggiandomi a lui nel momento della contrazione trovo un minimo di sollievo. E facciamo passare un'altra oretta e mi sento dire...io mi devo sedere, se la cosa va per le lunghe così non posso andare avanti tutta notte (lui!). Come da manuale, passate un paio d'ore di contrazioni regolari, andiamo in ospedale.
All'epoca l'ospedale di Monza era clinica universitaria e le visite alle gestanti erano fatte dal medico titolare e dall'allievo ginecologo. Quindi ogni visita era ripetuta due volte se non tre nel caso in cui i pareri fossero discordanti. Immaginate che bello. Sempre per questo motivo mi venne fatto un'esame che ora fanno solo nel terzo mondo (forse) ma serviva per far scuola: l'amnioscopia ovvero vedere attraverso un tubo che con un ago buca la placenta di che colore è il liquido amniotico e da li capire se c'è sofferenza fetale. Ovviamente bastava una semplice ecografia.
Dopo queste piacevoli esperienze, l'ostetrica anziana ci dice che siamo molto lontani dal parto e quindi ci rimanda a casa e mi consiglia la vasca da bagno. Diligentemente ci passo il resto della notte.
La mattina alle otto torniamo in ospedale. Nel frattempo mio marito fa colazione e pensa a come vestirsi. Non si sa mai che lo trovino in disordine!!! e molto candidamente mi rende partecipe dei suoi dubbi. Lo avrei strozzato.
Finalmente mi ricoverano poichè non ho guadagnato nessun centimetro di dilatazione dalla visita della notte. Alle 10.00 mi rompono le acque nella speranza che ciò possa servire. Nel frattempo, siccome in gravidanza mi è stato rilevato un deficit di coagulazione, mi allettano e mi attaccano un monitoraggio permanente e me e uno alla testa del bambino (ma al corso preparto non avevano detto che si poteva travagliare nella posizione che ci era più comoda????) ma almeno ho un'ostetrica che non è mai uscita dalla sala parto fino a che non è nato il bambino.
Ore 14.00 i centimetri sono ancora troppo pochi quindi facciamo una bella flebo di ossitocina...a mente viva.. questo ospedale è per la pratica naturale a tutti i costi.
I centimetri ora inizio a guadagnarli ma io non capisco più nulla e mio marito che guarda il monitoraggio e midice..ora arriva la contrazione...grazie della notizia lo so pure io!!!
Verso le 17.00 mandano fuori mio marito a riposarsi (lui!) e mi lasciano con un'altra ostetrica che mi massaggia la schiena poichè la testa del bambino non è incanalata nella posizione corretta e mi hanno messo a pancia in giù, abbracciata al cuscino col sedere per aria. E' stata la cosa più innaturale e dolorosa della mia vita, ma per la creatura questo ed altro. Nel frattempo chiedo cosa dice la letteratura in merito ai tempi di travaglio prima di intervenire col cesareo. Per una primipara dodici ore sono fisiologiche...ma io le sto superando, ma a Monza si interviene solo se si è in pericolo e quindi sopporto ma ora la voce inizia ad uscirmi da sola e qualche grido lo faccio. In corridoio c'è tutta la mia famiglia nel panico. Nessuno che dice nulla e non trovano giustificazione ad un tempo così prolungato. Mia suocera e mia mamma addiritttura andaro in Duomo, dalla Madonna dell'aiuto a pregare....
Finalmente dopo le 19.00 inizio ad aver bisognoi di spingere ma non ho più forza e sto subendo tutto passivamente. L'ostetrica arriva a darmi degli schiaffetti in faccia per attirare la mia attenzione. Mi dice che se mi da uno specchio: la testa si vede e devo fare gli ultimi sforzi. No grazie, tiramelo fuori e basta. Finalmente alle 19.40 nasce Marco. Gioia ma per il fatto che finalmene sto travaglio è finito!!! Il bimbo prende 9 all'indice di apgar per non ha pianto e allora gli danno le pacche sul sedere per farlo piangere. Ve le darei io le pacche sul sedere. Dopo 19 ore e 40 che deve fare sto bambino. Ormai è sconsolato. Mio marito manco me lo fa vedere, lo prende in braccio e lo pone davanti alla statua della Madonna posta nella sala. Ovviamente chi mi deve ricucire se non una studentessa?
Finalmente arriva il mio turno e ovviamente mi metto a piangere per l'emozione ma sono troppo stanca per capire qualcosa allora mi portano in camera con qualche antidolorifico ma mi accorgo che non riesco a fare la pipì...e allora arriva un bel catetere. Altra gioia del parto. Ora però riesco ad alzarmi ed andare a cercare il MIO bambino preoccupata che non mi avevano nemmeno chiesto un vestitino. Mi spiegano che me lo porteranno meno che altre mamme a causa della grande stanchezza che avevo addosso tantè che ho fatto un giorno in più di ospedale. Però Marco era bello e bravo ma ciò l'ho capito quando finalmente siamo tornati a casa... Dico, nel duemila una povera donna italiana deve ridursi così solo perchè il Servizio Sanitario Nazionale non è in grado di fornire l'epidurale gratis a tutte le donne. Quindi facciamo il contrario degli altri paesi. Devi dire se la vuoi (le altre dicono che NON la vogliono) e cercare un'ospedale che l'abbia protocollata.
Infondo è stato un parto normale ed è servito a fare un bambino speciale.
Ti auguro una vita piena di gioia e soddisfazioni in cui tu possa realizzare tutti i tuoi desideri più belli. Prego il Signore affinchè ti faccia diventare un uomo giusto e che ti faccia usare l'intelligenza che hai nel modo migliore per te ma soprattutto per il prossimo.
Pioveva quel giorno su Monza e lo fa anche oggi...meno male che quest'anno abbiamo deciso di fare la festa di compleanno a metà settembre, con i tuoi compagni di scuola.
Ti voglio bene Pacco Pacco, e ringrazio il cielo che tu abbia voluto scegliere proprio noi.
...volevo mettere una sua foto ma non sono capace!!!