NICCOLO'

Silvietta
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NICCOLO'

Post by Silvietta »

Comincio da qui, da un'induzione annunciata.

Lunedì mattina, portiamo Matteo al nido e andiamo in ospedale a cuor leggero,
decisi a rimandare l'induzione, dal momento che il torace mi fa un pò meno male.

Tracciato, visita e verdetto:
- ci vediamo alle 12.30
- anche se non mi fa più male?
- si, è grosso per te
Sono le 10.30 e passo le 2 ore più angoscianti della mia vita. Ho la sensazione di andare a stuzzicare qualcosa che in realtà ha ancora bisogno di essere lasciata stare. Ma mi fido della mia dottoressa.
Se ha deciso così, così sarà.

Alle 12.30 rientriamo e mi accompagnano subito in stanza.
- mettiti la camicia e vieni in sala travaglio che è tutto pronto.
Io tremo.
Mi cambio e quando esco dal bagno entra l'ostetrica del corso preparto di due anni fa.
Una persona tecnicamente preparata ma umanamente insopportabile.
Brusca, burbera e soprattutto logorroica.
Speriamo stia smontando.
- Ciao, Silvia! Hai partorito?
- No, veramente mi devono indurre
- Ah, hai una pancina tutta da fighina che pensavo avessi già sfornato!
:frusta:

Non sta smontando e sicuramente, data la prearazione tecnica me l'appioppano.

Davanti alla porta delle sale parto sento urla assude.
Come l'altra volta, mi terrorizzano.
Mi spaventa la violenza incontenibile a tal punto.
Forse perchè io sono diversa o forse perchè anche io vorrei urlare.

Sono le 13.15.
Entro nel corridoio delle sale travaglio e la gine mi accompagna in stanza.
Mi fa sdraiare e mi applica sul collo dell'utero il Propes, la fettuccia di porstaglandine.
- Ecco, ora lentamente comincerai a sentire un po' di contrazioni. Io vado di là, per qualsiasi cosa fammi uno squillo.
Vorrei essere sola con Simone e invece la chiacchierona non se se va e non ci lascia.
Mi attaccano al monitor. Dopo un'oretta comincio a sentire qualcosa.
Arriva mia madre.
La faccio stare, mi dico, tanto c'è tempo.
Chiacchieriamo un po', tra un via vai continuo di gente che entra ed esce.
Mio padre è talmente agitato che lo mettono a lavorare. Come l'altra volta. Anzi, peggio perchè lo piazzano a fare 2 cesarei complicati.

Nel frattempo rifletto sul fatto che avevo 4 cm prima della stimolazione e che ora sono abbastanza dolorose per cui forse è ora di chiamare l'anestesita. Lo faccio presente.
Vorrei fare il travaglio in piedi come con Matteo ma non riesco. Non riesco a camminare.
Ho i reni dolenti e in mezzo alle gambe un rigonfiamento enorme.
L'ostetrica mi mette sul pallone e mi fa saltellare, effettivamente sto un po' meglio.
Le contrazioni si intensificano. Chiamo l'ostetrica e dico di attaccarmi di nuovo al monitor, per vedere la regolarità. Mi risponde:
- se vuoi ti attacco ma io il mio lavoro lo so fare sai? :ooo:
Sono basita. Ero lì, senza fiatare, e questa mi si rivolge così?

Sento la gine nel corridoio. Sta telefonando all'anestesista.
Mi abbandono al dolore, sapendo che da lì a poco finirà.
Vorrei che mi visitassero per sapere a che punto siamo.

Sono le 16.
Entra l'anestesista. Ora le contrazioni sono fortissime e, differentemente da Matteo, sono ogni 10 secondi. Praticamente continue. Mi sento rotta in due parti.
L'anestesista mi fa spogliare. Mi sgancia il reggiseno con una battuta che riesce a farmi ridere:
- se la memoria non mi inganna, si dovrebbe fare così... :D
Tutti ridono, in quel momento alzo un attimo lo sguardo (ero seduta sul letto con le gambe incrociate e la schiena curva) e mi accorgo che ci sono alemno 10 persone, comprese 2 allieve osetriche. Non ne sono felice.
Mi fora la schiena:
- brava, non sembri nemmeno la figlia di un medico
- la Silvia è una tosta -ribatte la gine-
- Mica tanto, visto che si fa fare l'epidurale -risponde la simpatica ostetrica- :ehhh:
Penso che Simone, che mi conosce, stia temendo una reazione
Non rispondo solo perchè una contrazione mi toglie il fiato.
Dopo l'applicazione del catetere alla schiena mi mette una dose test minima e se ne va.
Ma io non voglio la dose test, sto morendo!

Ora ti visito -dice l'ostetrica-.
- Collo scomparso, pervio ampiamente a due dita. C'è tempo.
Penso: benissimo, situazione come stamattina, dopo tanto dolore.
La gine mi sussurra:
- adesso ti visito io. La conosco, sta sempre indietro con i tempi e poi non conosce te.

Nel frattempo entra l'anestesista e mi inietta lidocaina e morfina.
- Ecco, tra 20 minuti scomparirà il dolore e sentirai solo la sensazione di spingere quando è ora.
- Deo gratias

Mi rivisita la gine, sento che spinge un po' e all'improvviso un liquido caldo (quanto!) scende violentemente tra le gambe.
Alzo la testa e, nonostante le lenzuola siano verdi, mi pare tinto. Vedo mia madre che prende un fazzoletto bianco e lo appoggia sopra per vedere il colore.
- E'tinto vero?
- No, asolutamente, è sporco di sangue, ma è normalissmo -rispondono in tre-
Ma io lo so che è tinto. Non mi agito, mi affido.

Sono le 17.00.
La gine si siede ai piedi del letto e non si muoverà più.
Seria, ogni tanto mi sorride. Guarda il monitor e ad ogni contrazione mi chiede:
- sta facendo effetto l'anestesia? Lìhai sentita un po' meno?
- No niente, tutto come prima.
Fatico anche a parlare ora. Affronto il dolore in silenzio, mi concentro sulla respirazione.
- Ci vuole un po', almeno siamo sicuri che non ti ha bloccato le contrazioni! -dice scherzando-

Simone è lì, un po' arretrato rispetto all'altra volta, perchè mia madre è ancora dentro e si è piazzata davanti. Vorrei dirglielo. Poi penso che potrebbe essere la prima e lìutlima volta per lei e la lascio dov'è.

Simone esce, va a prendere la digitale.

La gine è sempre lì. Sguardo vigile sul battito. Mi sorride silenziosa.
E ad ogni suo sorriso mi viene da piangere.
- Non mi muovo perchè io ti conosco.

Credo anche che non mi voglia lasciare con l'osterica (più tardi mi diranno che si è messa di turno continuato per 24 ore per non lasciarmi sola).
Nel frattempo sento un peso pazzesco là sotto.
Ma penso che sia solo una sensazione perchè mezz'ora prima avevo 3 cm.
- Hai voglia di spingere?
- No -nego a me stessa-
Tempo due minuti, faccio appena in tempo a spostare il bacino e una spinta incontenibile mi strappa alla mia reticenza.
- Chiamate l'osetrica! -urla la gine-

Devono preparare tutto! Arrivano in 4, smontano la parte finale del letto, montano le staffe.
Io non ce la faccio, devo spingere. Sento simone che dice: ma si vede la testa!?
Non ci credo! Di già? Questa sua esclamazione mi dà un forza pazzesca.
Mi madre gli dice:
- vieni, Simone, vieni a vedere!
- No, davanti non ce la faccio!

Finalmente il letto è pronto. Che bello avere il desiderio di spingere!! Con Matteo era stata una forzatura.
- Alla prossima contrazione, spingi, ma piano. -dice lìosetrtica- e respira bene.
Ecco , la sento arrivare, aspetto il picco e, sempre silenziosamente, spingo.
Sento le mani dell'ostetrica, ricordo quelle pesanti dell'altro parto. Non le voglio.
- Mi fai male, le dico sommessamente
- Non ti faccio male, ecco, è uscita la testa!
Già mi sento bene perchè so che tra poco sarà tutto finito. Aspetto un'altra contrazione e in un attimo, in un sublime attimo, il corpo sguscia fuori. E' viola.

Mi accarezzano.
- E' bellissimo mi dce la gine
- E' sano?
- Avevi dubbi? Risponde sorridendo. Mi bacia.
Tempo 10 secondi e piange. Che meraviglia quel suono arrabbiato!

Non me lo appoggiano subito come fecero con Matteo. Vedo che armeggiano e penso: ma non possono pulirlo dopo?
Saprò più tardi che aveva un giro di cordone e lo stavano liberando.
A Simone stavolta è toccato il "taglio del nastro".
Lo guardo. Ha pianto.

Finalmente me lo appoggiano e, come allora, si calma e il pianto disperato diviene mugugno sommesso, poi pigolio, poi pace.

Mi scende una lacrima, una sola, ma violenta come la vita.

Me lo prendono per lavarlo. Si scommette sul peso.
Chi dice 3.100, chi "esagera" e dice 3.450.
- Sbagliato, dice la puericultrice! Pesa 3.560!
Silenzio. Mi guardano, ci guardiamo. Increduli.
- Vedi perchè ti ho indotto? Tempo 3 giorni e non saresti riuscita.

Come fu per Matteo, Simone esce dall'isola neoanatale e mi porge Niccolò.
Lo guardo. Non è bello, ma già lo sapevo. E lo dico.
La gine ride perchè si ricorda che dissi così anche per Matteo.
Entra mio padre. Mi accarezza, visibilmente orgoglioso.

Vorrei rimanere sola ora, con Simone e il nuovo arrivato.
Ma c'è confusione.
Comincia ad entarre tutta l'equipe di turno per i complimenti.
Chi dice che in 20 anni di lavoro non ha mai visto una lucidità simile,
chi fa altri commenti.

La gine mi dà un altro bacio e se ne va.
Io non posso non stoccare l'ostetrica:
- vedi? Sono tosta anche senza epidurale
- adesso te lo posso proprio dire. E' vero. Proprio brava.
- Tiè! :D

Da qui tutto sfuma. La lucidità non c'è più.
Ci sono le emozioni violente, graffianti, pure, uniche.
Come la vita al suo primo e ultimo atto definitivo,
come il viaggio che termina (e già sento una straziante malinconia),
ma che, al contempo, ha inizio.
Benvenuto piccolo. Benvenuto Niccolò.
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nene70
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Post by nene70 »

:bacio:
La vita si restringe o si espande in proporzione al coraggio di ognuno.
Anais Nin
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Post by Guest »

:wub:
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Superaffaella
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Post by Superaffaella »

Silvia.....che bello...
una curiosita': ma come mai l'epidurale non ha sortito effetto?
Silvietta
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Post by Silvietta »

Ma che bella domanda!!!

Non ne ho idea.
Devo dire che a me non prende mai nessuna anestesia...ma su quella ci contavo un po' di più...
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Silvietta
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Post by Silvietta »

Finalmente ce l'ho fatta ad inserire le foto.
Ci ho messo "qualche" mese.
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Gabry
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Post by Gabry »

certo che la bocca niccolò ( e di matteo )è un marchio di fabbrica
si notano da subito che sono diverse.
queste foto hanno emozionato pure una vecchia incartapecorita nel cuore come me :)
"È possibile non commettere nessun errore e perdere lo stesso. Non è una debolezza, è solo la vita." [J. L. Picard]
b71
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Post by b71 »

La sequenza è una carrellata di amore
e dolore e fatica e pienezza-
resti bella anche dopo un parto,
prima e durante. E mi sembra di
sentirlo Niccolò, la sua voce che esce
per la prima volta dai polmoni.

È impossibile non commuoversi,
non immedesimarsi! :wub:
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