Libri sulla rabbia

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Sally
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Re: Libri sulla rabbia

Post by Sally »

Daniela wrote:Velocissima poi ci torno.
"Che rabbia". Molto carino.


Quoto, l'ho preso un annetto fa, libro semplicissimo,poche parole e tante illustrazioni. Per un periodo Sara voleva leggerlo ogni sera. E quando poi si arrabbiava le ricordavo come faceva il bimbo del libro, ossia richiudeva la rabbia in una scatola
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Hippie
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Re: R: Libri sulla rabbia

Post by Hippie »

lucia76 wrote:
Hippie wrote:
lucia76 wrote:Di alba marcoli c'è "Il bambino arrabbiato". A mio parere quasi più utile per noi adulti (per leggere noi stessi intendo) che per i bambini. Comunque è sottoforma di favole che vengono poi analizzate, molto chiaro e ricco di spunti. Utile quando si pensa che la rabbia nasconda una sofferenza psicologica più profonda. Ma non credo sia il vostro caso..

Invece se ne hai voglia mi interesserebbe sapere come hai fatto tu a canalizzare la tua rabbia. Io purtroppo esagero spesso e mi contengo poco.. non so perché, non sono mai stata così.


Il bambino arrabbiato me lo segno, grazie!
No, credo stia semplicemente attraversando una tappa comune. I miei dubbi derivano dalla mia incapacità a gestire la mia rabbia.
È un tasto dolente mio.

Per quanto riguarda il mio percorso, sono partita da zero, cioè io non accettavo proprio la mia rabbia e la rendevo autodistruttiva. Ogni volta che la provavo mi sentivo sbagliata e colpevole e ogni volta che qualcuno si arrabbiava con me io provavo terrore (rivivevo il legame della rabbia di mia madre con il suo lasciarmi sola, rabbia = non ti amo più).
Poi ho imparato che la rabbia è un'emozione come le altre, ma solo più tardi ho iniziato a canalizzare. Prima appunto fisicamente tipo non riuscivo a trattenere le mani e colpivo gli oggetti (con urlacccio annesso e male cane alla mano o al piede).

Ora a volte capita di alzare la voce, ma in questi casi canalizzo trasformando l'urlo in canto, pestando i piedi fingendo di ballare il tip tap o chiudo gli occhi e scarico attraverso gli arti (scuotendo braccia e gambe) e saltellando (e lui ridacchia).
Insomma trasformo la mia rabbia in gioco, soprattutto quando non è giustificata.
Altrimenti chiedo a Leo una pausa, respiro profondo e gli parlo con calma.
Mi sto allenando molto nel verbalizzare e sta funzionando perchè mi viene più spontaneo (faccio senza pensarci spesso).

Poi capita la volta che faccio mille passi indietro e quando mi arrabbio, piango e basta. Ma capita soprattutto su certi argomenti che non riguardano Leo.


Ti ringrazio..


Figurati. Tu come gestisci la rabbia? Hai strategie?
Leonardo 19.03.2012

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Lucia76
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Re: R: Libri sulla rabbia

Post by Lucia76 »

Hippie wrote:
lucia76 wrote:
Hippie wrote:[quote="lucia76"]Di alba marcoli c'è "Il bambino arrabbiato". A mio parere quasi più utile per noi adulti (per leggere noi stessi intendo) che per i bambini. Comunque è sottoforma di favole che vengono poi analizzate, molto chiaro e ricco di spunti. Utile quando si pensa che la rabbia nasconda una sofferenza psicologica più profonda. Ma non credo sia il vostro caso..

Invece se ne hai voglia mi interesserebbe sapere come hai fatto tu a canalizzare la tua rabbia. Io purtroppo esagero spesso e mi contengo poco.. non so perché, non sono mai stata così.


Il bambino arrabbiato me lo segno, grazie!
No, credo stia semplicemente attraversando una tappa comune. I miei dubbi derivano dalla mia incapacità a gestire la mia rabbia.
È un tasto dolente mio.

Per quanto riguarda il mio percorso, sono partita da zero, cioè io non accettavo proprio la mia rabbia e la rendevo autodistruttiva. Ogni volta che la provavo mi sentivo sbagliata e colpevole e ogni volta che qualcuno si arrabbiava con me io provavo terrore (rivivevo il legame della rabbia di mia madre con il suo lasciarmi sola, rabbia = non ti amo più).
Poi ho imparato che la rabbia è un'emozione come le altre, ma solo più tardi ho iniziato a canalizzare. Prima appunto fisicamente tipo non riuscivo a trattenere le mani e colpivo gli oggetti (con urlacccio annesso e male cane alla mano o al piede).

Ora a volte capita di alzare la voce, ma in questi casi canalizzo trasformando l'urlo in canto, pestando i piedi fingendo di ballare il tip tap o chiudo gli occhi e scarico attraverso gli arti (scuotendo braccia e gambe) e saltellando (e lui ridacchia).
Insomma trasformo la mia rabbia in gioco, soprattutto quando non è giustificata.
Altrimenti chiedo a Leo una pausa, respiro profondo e gli parlo con calma.
Mi sto allenando molto nel verbalizzare e sta funzionando perchè mi viene più spontaneo (faccio senza pensarci spesso).

Poi capita la volta che faccio mille passi indietro e quando mi arrabbio, piango e basta. Ma capita soprattutto su certi argomenti che non riguardano Leo.


Ti ringrazio..


Figurati. Tu come gestisci la rabbia? Hai strategie?[/quote]

Quello di cantare a volte lo faccio anche io. A volte. Per il resto il mio cruccio è capire il perché la provo e vedere se si può risolvere in altro modo. Ovvio che arrabbiarsi coi figli sia normale, ci fanno perdere la pazienza ecc ma io mi arrabbio se non mi fanno dormire (sempre cioè..) mi arrabbio col marito perché per calmarle servo sempre e solo io, mi arrabbio perché non ho tempo e spazio per me. Tutte cose normali di per sé ma forse non dovrebbero crearmi rabbia.. boh.
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Re: R: Libri sulla rabbia

Post by Hippie »

lucia76 wrote:Quello di cantare a volte lo faccio anche io. A volte. Per il resto il mio cruccio è capire il perché la provo e vedere se si può risolvere in altro modo. Ovvio che arrabbiarsi coi figli sia normale, ci fanno perdere la pazienza ecc ma io mi arrabbio se non mi fanno dormire (sempre cioè..) mi arrabbio col marito perché per calmarle servo sempre e solo io, mi arrabbio perché non ho tempo e spazio per me. Tutte cose normali di per sé ma forse non dovrebbero crearmi rabbia.. boh.


Mi ci ritrovo molto nelle tue parole. Io mi arrabbio quando lui non dorme, quando devo cullarlo 45 minuti e continua ad urlicchiare comunque, quando devo far da mangiare o lavo i piatti e mio marito non lo intrattiene, mentre Leo urla "mamma-mamma-mamma-mamma" senza sosta. Quando ci sono bisogni evidenti e io rimango sola a gestire tutto, quando sono stanca e devo comunque fare tutto io, quando lui urla e ho mal di testa, quando il papà mi parla mentre lui urla. Insomma, continuo? :)

Non sei sola, questo volevo dirti. Potremmo confrontarci qui, magari è utile. Perché dici che non dovrebbero crearti rabbia? C'è una rabbia legittima e una non legittima?
Io penso solo che dobbiamo lavorare sulla consapevolezza e cioè capire per che cosa siamo REALMENTE arrabbiate. A volte ci appigliamo solo a scuse per sfogare una rabbia che abbiamo dentro e che non uscirebbe altrimenti.
Leonardo 19.03.2012

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Re: Libri sulla rabbia

Post by bea »

A me ha servito tanto imparare a verbalizzare punto per punto (spunti del Gordon)

A volte dico cose tipo "la mia pazienza sta per finire" "mi sto per arrabbiare" ..... insomma avverto.

In generale più che la rabbia il mio problema è che mi innervosisco, e più che un urlone singolo sbotto poco e spesso tipo pentola a pressione.

Non so se sia un modo utile (per me) e istruttivo (per loro), e anzi mi fa molto piacere parlarne con voi perché anche a me da bambina non è stato insegnato a gestire la rabbia, e sono cresciuta con l'orrore del conflitto.

Tanto che dico sempre a mio marito che lui è l'uomo giusto Pr me perché è l'unico con cui arrabbio!
"L'ozio, che è il padre dei miei sogni/ guarda i miei vizi con i suoi occhi leggeri"

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Lucia76
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Re: R: Libri sulla rabbia

Post by Lucia76 »

GRAZIE fede per la comprensione e per l'interesse..

Quello che hai detto è proprio quello che intendevo io, cioè che prima di capire come canalizzarla vorrei capire da dove deriva, per cosa realmente sono arrabbiata. Un po lo so anche forse. Ma non solo si va ot, ma siamo anche nel pubblico.
Sul fatto della rabbia legittima o meno l'ho detto sulla base del confronto con altre mamme (tra le amiche e qui sul forum): mi sembra che le altre siano stanche se non dormono o esauste per non avere tempo per sé ma essere arrabbiata non mi sembra così comune. Ma al di là di questo, non è che dobbiamo fare il confronto, è proprio che questo sentirmi così mi fa sentire una mamma "inadeguata". E pensare che mi piacerebbe anche avere un altro figlio.. e poi mi dico "già fatico con due, come potrei con tre?". Ed è come un cane che si morde la coda perché il sentirmi inadeguata poi mi provoca rabbia a sua volta.
Stavo per aprire un post in confidenze, magari aggiungo anche questo :-D
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