Genitori e bambini adottivi, scuola e società

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Lelia
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Re: Genitori e bambi adottivi, scuola e società

Post by Lelia »

Azur wrote:(Lelia, sai che volevo giusto chiedere ora alle maestre se pensano che qualcosa di simile possa essere utile? mi fa piacere che tu ne abbia un buon ricordo.. (in realtà i miei dubbi sono per J, -non so se apprezzerebbe l'attenzione-, ma gli altri bimbi mi pare abbiano una gran confusione in testa e di sicuro sarebbe utile per loro...)


Dunque, ripensandoci, era la seconda elementare. Facevamo un progetto propedeutico allo studio della storia (che da noi iniziava in terza) che in pratica consisteva nello studio della storia personale di ogni bambino. Quindi ognuno portava la propria prima foto, scrivevamo la nostra prima parola, quanto pesavamo alla nascita etc etc.
Ovviamente lei non aveva tutte queste informazioni, essendo stata adottata a 3 anni e mezzo e avendo pochissime informazioni sulla sua vita pre adozione.
Da qui nacque l'idea di questo pomeriggio. Lei era molto contenta e fiera, noi eravamo entusiasti perché tutto ci sembrava molto esotico, e suo padre fu bravissimo a portare tutto il materiale e raccontarci tutto.
[color="DarkRed"][font="Comic Sans MS"][SIZE="2"]I'm selfish, impatient and a little insecure.
I make mistakes, I am out of control and at times hard to handle.
But if you can't handle me at my worst, then you sure as hell don't deserve me at my best.
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nene70
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Re: Genitori e bambi adottivi, scuola e società

Post by nene70 »

è un bel tema, ci torno con calma,che mi sto litigando il pc cn il figliolo.
La vita si restringe o si espande in proporzione al coraggio di ognuno.
Anais Nin
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Tittiba
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Re: Genitori e bambi adottivi, scuola e società

Post by Tittiba »

Il mio piccolo quando è arrivato nella nostra vita aveva 14 giorni, è cinese (di madre sicuro). Io gli ho sempre detto tutto, cioè gli raccontavo la favoletta del suo arrivo certo lui non "capiva" ma io l'ho sempre fatto...ora ha tre anni e questa favoletta è diventata un libricino...lui dopo l'entusiasmo iniziale non lo vuole più ora.
I bambini capiscono benissimo, lui ha cominciato a fare affermazioni che mi spiazzano ogni volta. L'ultima il giorno in cui festeggiavamo il giorno in cui è arrivato a casa...gli ho detto "amore sai che oggi festeggiamo il giorno che io e papà siamo venuti a prenderti all'ospedale?" E lui "si mamma? E mi hai messo nella tua pancia?".
Questa storia della pancia non è nuova...cioè io gli ho sempre detto che un'altra mamma l'ha portato nella pancia ma lui ha cominciato a buttarla là ogni tanto dopo la festa della mamma all'asilo e dopo aver visto la mamma di un suo compagno col pancione.
Come si potrebbe deliberatamente mentire sui racconti di una nascita quando in realtà non c'eri? Poi si come dice azur è "obbligatorio" dirlo...
Certo nel mio caso nessuno avrebbe controllato potevo fare come volevo, addirittura una volta una signore mi disse "ma perché devi dirglielo?", mah!
A parte che nel mio caso, nonostante ci assomigliamo molto, lui ha tratti somatici diversi poi non è giusto, prima o poi uscirà fuori e lì si che sono traumi.
Certo quando un bimbi viene adottato un po' più grande e i tratti somatici sono palesemente diverso viene più spontaneo (l'accettazione da parte del bambino è un'altro discorso), se poi c'è una storia da raccontare, seppur dolorosa e difficile, è relativamente più semplice. Nel mio caso non si nulla di nulla, devo inventare quello che si può per il resto devo dire, ahimè, che non so!
Ma non si può e non si deve omettere nulla, una volta era prassi un po' per la "vergogna" sia di chi non era riuscito a procreare sia per risparmiare anche la difficoltà di capire e accettare al bambino.
Oggi no ci sono mezzi, persone competenti e intelligenza per capire e affrontare le situazioni.
Io ne parlo tanto perché voglio che le persone, i genitori, le famiglie, gli insegnanti capiscano che è una realtà vera, bella ma che può essere anche difficile e la società ha il suo ruolo e la sua responsabilità.
Una cosa molto bella che hanno fatto nella scuola del mio paese è stata una lezione sui modi di diventare mamma e una ragazza che ha due bimbi adottivi è andata lì a parlare di come i suoi bimbi sono arrivati.
"Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi.
Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta dieci passi più in là.
Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai.
A cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare." Edoardo Galeano

"Se soffi su una scintilla, si accende; se vi sputi sopra, si spegne;
eppure ambedue le cose escono dalla tua bocca." dal libro del Siracide

Sono una mamma di cuore…
sono una mamma balia, la seconda, quella che arriva dopo ma che resta,
non mi porterà via vento né onda, non mi farà sparire la tempesta.
I nostri anni a lettere di fuoco, han scritto chi sei tu e chi sono io,
nel mio cuore io sono la tua mamma e tu sarai per sempre figlio mio!

Il ranocchio ha 3 anni!
Daniela
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Re: Genitori e bambi adottivi, scuola e società

Post by Daniela »

Noi non abbiamo problemi a parlarne con i bambini perché comunque ci sono cresciuti in mezzo (fra l'altro abbiamo due nipoti adottati).
Secondo me, poi, il discorso più ampio da fare sarebbe proprio quello dell'accoglienza di una persona che ha una necessità (nel caso specifico non ha una famiglia che lo cresca e lo ami come ha diritto ad avere) e quindi il mio desiderio di accogliere un figlio si unisce alla tua reale necessità materiale ed emotiva di avere una mamma e un papà.
Sul perché tu/lui non hai avuto modo di crescere con i tuoi genitori, le cause possono essere tante e le cose possono essere spiegate senza colpevolizzare i genitori o far nascere un senso di colpa nel bambino.
La vita è sfuggente.
Ma può esserlo come sabbia o come semente...
A noi la scelta.
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