Marco 25/12/2005

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nove
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Marco 25/12/2005

Post by nove »

Marco non voleva nascere. Se ne stava rincantucciato in un angolo della mia pancia, ben tranquillo. Arrivata al 9/12, data della dpp, tranquillamente siamo giunti al 20/12 e non si era fatto sentire nemmeno un doloretto. Il medico mi dice che c'è tantissimo liquido amniotico e che va tutto bene, però mi organizza il ricovero. Mi daranno qualche dose di ormone sintetico per dare il via alla nascita.
Entro in ospedale il 21/12 nel pomeriggio. Mi danno subito una dose di gel. Mi tengono quasi digiuna perché si aspettano che nella notte inizino le contrazioni. E invece niente. I medici continuano a tranquillizzarmi, mi danno una seconda dose il 22 ma anche questa non funziona. Il medico allora mi dà un giorno di tregua e per il 23/12 non vengo drogata di ormoni. Il ragazzo se ne sta ancora lì, bello al calduccio, e non vuole saperne.
Ok: siamo alla vigilia di Natale. Al mattino mi danno una massiccia dose di ormoni sintetici e sono convinti che le contrazioni arriveranno. ma figuriamoci! Nulla si muove. Marco è ben deciso a dare del filo da torcere. Ha deciso che nascerà a sorpresa e lo farà. Il ginecologo comincia a dare segni di impazienza. Nel tardo pomeriggio mi dice che il bimbo sta bene, ma siamo ormai a 42 settimane di gestazione e non vuole rischiare oltre. Se non succede nulla, il 27/12, passate le feste, farà il cesareo. Ed io entro in crisi. Ho cambiato in tre giorni varie compagne di stanza, che hanno tutte partorito, che stringevano il loro bimbo e poi sono uscite. io invece sono ancora qui, tuti mi guardano sorpresi. Ho paura del cesareo, non mi hanno mai tolto nemmeno un dente o dato dei punti... Così scoppio a piangere come una bimba piccola. Non ho nemmeno mia mamma a farmi coraggio... Ma i miei familiari mi si stringono intorno e anche una gentilissima ostetrica mi prende sotto la sua ala.
Va bene. E' passato il momento di crisi. Sono pronta. Se cesareo dovrà essere, cesareo sia. L'importante è che Marchino stia bene. Mio marito va a casa. Resto sola. A mezzanotte in punto ero distesa nel letto e sento un piccolo rumore: plop! Mi alzo, ma non succede nulla. Vado in bagno e mentre mi accingo a sedermi... un lago. Si sono rotte le acque. Chiamo un'infermiera, mi mettono un bel pannolone e mi rimandano a letto.
Ora però si verifica un fatto nuovo: i dolori! Appena rotte le acque, sono iniziati subito. All'inizio sono intimorita, perché quello che mi avevano raccontato sulle contrazioni non corrisponde a quello che mi sta succedendo: sento delle fitte tremende al collo dell'utero, al basso ventre, ma la pancia non si indurisce. L'ostetrica, quella gentile, mi tranquillizza: dice che è normale. Mi consiglia di cercar di riposare e di assecondare il dolore, come hanno insegnato al corso. Chiamo mio marito, che viene e mi veglia. I dolori continuano, posso stare solo distesa, non camminare né star seduta. Ma i tracciati dicono che sono contrazioni da poco, e il parto sarà ancora lontano; non mi visitano neanche. Mio marito così alle 5 del mattino se ne va a casa, a riposare un po', tanto la situazione non è cambiata.
Alle 8 mi portano in sala parto perché lì c'è l'unica macchina libera per fare il tracciato. Mi dicono di sedermi. Ah, non ce la faccio a star seduta. Allora, dice l'ostetrica (è cambiato il turno, questa non è molto simpatica), dovrò mettere un telo perché il lettino è per le partorienti, non per lei. Vabbè, grazie per la gentilezza. Io sto male! Non mi visita. Mi lascia lì in balìa del tracciato, dicendo che ancora le contrazioni sono deboli. Dopo pochi minuti però sento come un toc toc: una testina sta spingendo la porta verso il mondo. Chiamo il primo che passa di lì e dico che il bimbo sta spingendo. Spinge lui, almeno questa è la mia impressione. Io non spingo. E' lui che finalmente si è deciso. Allora finalmente l'ostetrica mi controlla e dice che siamo solo a 4 cm. Io mi scoraggio un po'. Ma Marco no. In pochissimo tempo, meno di un'ora la dilatazione raggiunge il massimo. Questo è il suo momento. Infatti comincia a dar testate come un forsennato e io cerco di aiutarlo, spingendo con lui e respirando perché al corso ci hanno detto che gli dobbiamo far arrivare tanto ossigeno. In poche spinte è fuori spiazzando medici, ostetriche e anche suo padre, che non ha assistito al parto. Poggiano Marco sulla mia pancia e lui inspira più aria che può e poi caccia uno strillo acutissimo. Io lo saluto: ciao, amore! Pare che mi senta, e pare che mi veda: volge la testolina verso di me e sembra fissarmi, con due occhioni neri spalancati! Ha un sacco di capelli scuri. Pesa 3 kg. e 830 gr. ed è lungo 50 cm.
Intanto è cominciata l'oprazione cucitura. Sì, perchè il parto è stato molto veloce e per sicurezza mi hanno fatto l'episiotomia; ma mi sono lacerata lo stesso sull'altro lato (che fortuna, sono tutta cucita...).
Dopo il bagnetto, mettono mio figlio accanto a me e io chiedo se lo posso attaccare al seno. E' famelico, succhierà da entrambi i seni con voracità.
Bene. Fin da piccolo ha impostato la sua via facendo capire chi comanda. E' nato alla 42esima settimana più un giorno, in barba a tutti i sanitari, che continuavano a dire che le contrazioni non erano sufficienti. E' nato la mattina di Natale, alle 9.55. Ed è la cosa più bella che ho.
Novella

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Sheireh
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Joined: Tue Feb 26, 2008 4:35 pm

Post by Sheireh »

Proprio un bel dono, eh :)

Mi commuovo sempre a leggere queste cose, anche alla mattina appena alzata :wub:
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"Mi viene in mente solo un'espressione leggendoti: pacha mama ossia madre terra in lingua quechua" - Marylizard

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sole72m

Post by sole72m »

Mi rendo conto che ogni parto è diverso, e dopo ogni dolore c'è la gioia di vedere il propio bimbo tanto atteso. :baby:
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