Paola M. wrote:A casa mia la paghetta non c'è mai stata e questo credo sia servito a responsabilizzarmi sull'uso del denaro.
anche a casa mia la paghetta non si è mai "usata"...ma io do la colpa a questo se non so gestire i soldi....
infatti, se mi servivano soldi, li chiedevo e sapevo che mi venivano quasi sempre dati...
da adulti non è così...e io ho trovato difficoltà a gestire i soldi...proprio perchè abituata a non farmeli bastare...
ma forse è questione di carattere....ogni individuo la prende diversamente
tornadno invece al discorso di lavy..io sono favorevole a questa pratica...
non ho letto il libro che citi, ma la cosa della paghetta la faccio pure io...e ho cominciato proprio quando ho visto che i bimbi non mi davano ascolto...
forse non tutti i bimbi sentono l'obbligo di fare le cose perchè le fanno anche la mamma e il papà..alcuni hanno bisogno di un imput...io l'ho trovato con la paghetta
io però uso un altro metodo...
"i sorrisini"...per ogni buona azione, attacco uno smile (un bollino tondo a cui abbiamo disegnato occhi e bocca sorridente) su un foglio appeso all'armadio..per ogni "cattiva azzione, copro con "un broncio" (un bollino con bocca triste) uno degli smile..
a fine settimana per ogni sorrisino, do 10 cent che conservano in un salvadanaio....quando raggiungiamo alcune decine di euro (delle volte ci sono degli extra..e degli arrotondamenti

io credo che sia un buon modo per mettere viua qualche soldino che altrimenti non riusciremmo a mettere da parte...lo trovo anche un buon modo per capire che i soldi non si hanno quando si vogliono..ma si devono guadagnare (anche noi adulti li guadagnamo del resto)...
e non ultimo..è un'ottima amniera per far fare le cose più volentieri...del resto anche noi, se veniamo pagati il giusto lavoriamo meglio...
ovviamente Martin (che è più grandicello) delle volte vuole contrattare il suo lavoro con 3 o 4 sorrisini...lui esagera sempre...
allora li stà a me dare il giusto valore per il lavoro che fa...