Page 6 of 7

Posted: Sat May 14, 2011 1:20 pm
by Rie
MatifraSo wrote:Fede, ti capisco, anche se mi sento un po' al contrario di come dici tu.

A volte mi sembra di aver già finito.


Ecco, dal punto di vista interiore il passare degli anni mi dà la sensazione di "capolinea" che vela ogni cosa di tristezza, più che quella di incompiuto. Forse perché (e non è certo un bene), ho rinunciato in anticipo ai miei sogni, dunque perché dovrei preoccuparmi di non averli ancora realizzati o di non poterli realizzare?

Fede, credo che tu soffra moltissimo della sproporzione, qui in italia orribilmente frequente, tra il tuo altissimo valore professionale e i risultati che riesci a ottenere anche impegnandoti al massimo.
Non so come sia possibile uscirne...

Di certo, la nostra generazione è a mezzo del guado, vorrebbe non essere disillusa ma è costretta a diventarlo.

Sull'avanzare dell'età... a me suscita sensazioni decisamente più superficiali, per quanto dolorose per quel mancato ritrovarmi nel mio aspetto, quella mancata accettazione, che sulla carta può solo peggiorare.

Però ti invito a pensare che non c'è età per realizzare i sogni, a volte (pure qui sul forum abbiamo meravigliosi esempi!), e si tratta solo di opportunità, di volontà e fortuna. Tu di volontà ne hai da vendere, ti auguro le altre due, di tutto cuore...

Posted: Sat May 14, 2011 1:35 pm
by Sharazade
Rie wrote:Fede, credo che tu soffra moltissimo della sproporzione, qui in italia orribilmente frequente, tra il tuo altissimo valore professionale e i risultati che riesci a ottenere anche impegnandoti al massimo.
Non so come sia possibile uscirne...

..


Ecco, ho letto tutto e più o meno molte cose mi son risuonate familiari nell'anima. Però questa frase mi ha colpito come un macigno, perchè è un male che mi fa soffrire da quando mi sono affacciata, giovanissima (19 anni), nel mondo del lavoro.

L'impegno, i sogni, l'entusiasmo non bastava. Quindi ripresi a studiare, ma non bastava neppure quello. Poi ti arrendi alle bollette da pagare e quindi accetti, con un nodo in gola e con un costante senso di disgusto, al fatto che non è che se fai le cose bene e meglio di altri automaticamente potrai realizzare qualcosa.

Ma poi mi chiedo, se avessi fatto "carriera" o se in un futuro non troppo lontano riuscissi a realizzare i miei sogni lavorativi mi sentirei davvero più realizzata? Lo sentirei meno il peso del tempo che passa?

E non perchè il tempo che passa mi faccia apparire meno bella, ma perchè sento quella che da poetica adolescente chiamavo "la maledisione degli dei". Il desiderare l'eternità per i nostri sogni, per i nostri viaggi, e l'incombente TIC TIC TAC del nostro orologio biologico che scandisce il poco tempo a nostra disposizione.

Posted: Sun May 15, 2011 2:12 pm
by Cosetta
Ci sono vari ambiti nella vita, e non in tutti può andare tutto sempre liscio.
Si, tu hai quello lavorativo in cui ti manca la stabilità, ma soddisfazioni ne hai. comunque.
Hai la tua famiglia, e lì credo che tu possa essere contenta.
Poi ci sono passioni, hobby, altre cose che possano aiutarti a sentirti una persona realizzata.
Ora, se passasse Valentina, ti chiederebba come ti immagini fra qualche anno :D
Certe cose non dipendono da te, chiaramente, ma altre si.
Il prendere il meglio dalle situazioni e dalle età che si vivono è una di queste.
Io non mi scambierei con la me di 10 anni fa. Mi sento infinitamente migliore. Più matura, più consapevole. Anche più bella.
Credo che una donna, che è ormai una donna e non più una ragazza, abbia una consapevolezza di sè tutta diversa e sia in grado di tirare fuori tutta la sua femminilità, e di goderne, ad esempio.
Con le idee più chiare, perché conosci meglio te stessa, puoi individuare degli obiettivi personali e perseguirli. Puoi aiutare te stessa a superare i momenti in cui ti senti giù di tono, nei modi più adatti per te.
Soprattutto, secondo me bisogna volersi bene e non aspettare che il proprio benessere, che deve essere prima di tutto interiore, venga dall'esterno. :)