Da adolescente avevo come uomo ideale il bello e dannato, anticonformista, instabile, intellettualmente elevato.
Poi sono rinsavita
E il mio uomo ideale è diventato un compagno affidabile, disposto ad esprimere i sentimenti senza circoscriverli entro gli avvilenti limiti della razionalità, di cui spesso i maschietti sono provvisti in eccesso. Lo volevo tenero verso di me, eppure forte, protettivo, "dominante"... perché a me piace il ruolo tradizionale della donna debole, che intanto poi le carte le rigira sottobanco come vuole lei ahahah!
L'uomo che poi ho sposato ha tutte le caratteristiche di cui sopra.
Ma le ultime sono declinate nella realtà in un modo che, nel concepirle in astratto, non avevo preventivato.
La sua forza è tranquilla semplicità.
La sua protezione è fatta di lunghi silenzi, soprattutto sulle sue sofferenze (Non dimenticherò mai il giorno in cui ebbe un immenso dolore, per la morte di una persona cara, e si allontanò da me).
A volte semplicità e silenzi stridono contro la mia natura più incasinata e logorroica...
Ma tutto si aggiusta.
Ed è davvero il miglior compagno che potessi sognare.