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Posted: Thu Oct 27, 2011 4:03 pm
by Saramik
Io ho trovato molto vicino a me il discorso delle donne che ingrassano dopo il matrimonio o dopo i figli. In pratica sarebbe una corazza che ci difende dalle influenze esterne sulle nostre responsabilità. Come dire: mi suocera mi dice che non sono buona a cucinare, a lavare, a pulire ecc. Io non posso allontanarmi o cacciarla di fatto, e allora la allontano creandomi una barriera di ciccia. Il discorso ancora piu bello è che poi questo grasso ci fa perdere ancora di piu autostima, abbiamo sempre meno voglia di fare le cose, e quindi si instaura un circolo vizioso negativissimo per noi.

Oh, se stasera riesco vi posto le foto dell'articolo...

Posted: Thu Oct 27, 2011 4:04 pm
by Azur
Bellissimo post, Sole
Solange wrote:tissime PER ME, che non è detto che lo siano per tutti ma intanto condivido. la prima è PIANIFICARE.

Che non ha niente a che vedere con il pesare il cibo o seguire un noioso menu sempre uguale. Significa che devo prepararmi ad affrontare quelli che sono i miei momenti peggiori

Concordo, penso che questo sia uno degli elementi chiave per dare una svolta all'uso improprio del cibo.

I "momenti peggiori" possono essere effettivamente dei momenti temporali (pomeriggio/notte/fine settimana),
possono essere delle situazioni (in casa da sole, festività, tanta gente per casa, atmosfera in ufficio...)
possono essere delle emozioni o degli stati d'animo (rabbia, frustrazione, noia, vergogna, stress....)

L'importante è prima identificarli e poi PREPARARSI come dici tu, in anticipo (perché sul momento è molto più difficile), diverse possibili alternative efficaci.

Una cosa che all'inizio forse è difficile da concretizzare è che per ogni trigger individuato le soluzioni alternative al cibo dovranno essere diverse tra loro, adeguate allo specifico trigger (stanchezza? mi riposo o faccio un bagno caldo; rabbia? vado a correre o chiamo un'amica; ecc.)
(che è parecchio diverso dall'usare sempre e solo la stessa risposta indistinta - il cibo - per tutte le situazioni)

(c'è un passo per me formidabile su questo in un libro di Gianna Schelotto, ora vedo se lo trovo)

Posted: Thu Oct 27, 2011 4:05 pm
by Solange
Hyla wrote:ma come sono lontana da tutto questo Solange
quando sono in periodo di crisi, adesso per esempio, rifiuto qualsiasi altra cosa che non siano fiesta e cocacola.
quando invece sto un po' meglio cucino e mangio in quantità accettabili, ma la qualità lascia sempre molto a desiderare.
Una cosa che mi aiuta tantissimo è mangiare cibo preparato dalle persone che mi vogliono bene. Se mia mamma arriva con un piatto di pasta o due milanesi mi sbrano tutto in mezzo secondo, oppure gli spaghetti con il sughetto di Sandro. Mi fa proprio bene all'anima, sento che mi nutre di più
Non parlo di numeri e dico solo che ho ancora tantissima strada da fare


A questo, all'interpretazione di questo, devi arrivarci tu. Io però così, i getto, direi che hai un costante bisogno di sentire che gli altri pensano a te, di essere nei loro pensieri, sapere che vogliono prendersi cura di te. Magari sbaglio. Però pensaci.