Re: Campagna #Bastatacere
Posted: Tue Apr 12, 2016 12:26 am
Il mio travaglio e parto (dolore e durata a parte) li ricordo con gioia, ho trovato ostetriche simpatiche, empatiche, capaci tanto di consultare il ginecologo per ogni dubbio, quanto di prendere in mano la situazione con grande competenza e risolvere uno stallo che pareva durare in eterno. Mi hanno vista a pezzi dopo ore e ore di contrazioni e un solo cm di dilatazione, e mi hanno chiesto se ero sicura di non volere l'epidurale. Mi hanno sempre spiegato tutto ciò che facevano con chiarezza e dolcezza. Il ginecologo è comparso per suturare, ma sono stati solo tre-quattro punti interni e a dire la verità non li ho sentiti.
La violenza psicologica sento di averla subita in sede di diagnostica prenatale, invece.
Scelgo di fare villocentesi, vista l'età, e mi reco alla riunione informativa. Il primario, un bell'uomo abbronzato e atletico, spiega le diverse procedure per amnio e villo. Poi comincia a dire che questi esami rivelano solo una minima parte delle malformazioni (come a dire che è inutile sottoporvisi). Dice che la villo non ha nessun vantaggio, provoca moltissimi aborti. E poi aggiunge sinistro: non crediate di fare un raschiamento alla 14^ settimana: VE LO FACCIAMO PARTORIRE!
Uscito lui, entra la genetista incazzatissima: che cosa vi ha detto il primario?!? E rispiega il tutto con maggiore equilibrio.
Il giorno della villocentesi, dopo un'attesa infinita, entro e mi sdraio un po' preoccupata. Chiedo se la procedura è dolorosa. Risposta: PUÒ ALZARSI, ANDARSENE E TORNARE FRA DUE MESI!
Ecco, chiaro e lampante: in quell'ospedale le interruzioni di gravidanza non sono gradite. Chi fa accertamenti precoci è trattato male perché lo si ritiene più propenso ad abortire, in una fase della gestazione in cui il feto non avrebbe vita autonoma.
È legittimo avere opinioni divergenti; mancare di rispetto a una gestante tutelata da una legge dello Stato invece non è ammissibile.
Dire che fa male alla categoria stigmatizzare i cattivi comportamenti degli operatori di ginecologia e ostetricia equivale a dire che si deve tacere sui preti pedofili per non aizzare all'odio contro la Chiesa.
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La violenza psicologica sento di averla subita in sede di diagnostica prenatale, invece.
Scelgo di fare villocentesi, vista l'età, e mi reco alla riunione informativa. Il primario, un bell'uomo abbronzato e atletico, spiega le diverse procedure per amnio e villo. Poi comincia a dire che questi esami rivelano solo una minima parte delle malformazioni (come a dire che è inutile sottoporvisi). Dice che la villo non ha nessun vantaggio, provoca moltissimi aborti. E poi aggiunge sinistro: non crediate di fare un raschiamento alla 14^ settimana: VE LO FACCIAMO PARTORIRE!
Uscito lui, entra la genetista incazzatissima: che cosa vi ha detto il primario?!? E rispiega il tutto con maggiore equilibrio.
Il giorno della villocentesi, dopo un'attesa infinita, entro e mi sdraio un po' preoccupata. Chiedo se la procedura è dolorosa. Risposta: PUÒ ALZARSI, ANDARSENE E TORNARE FRA DUE MESI!
Ecco, chiaro e lampante: in quell'ospedale le interruzioni di gravidanza non sono gradite. Chi fa accertamenti precoci è trattato male perché lo si ritiene più propenso ad abortire, in una fase della gestazione in cui il feto non avrebbe vita autonoma.
È legittimo avere opinioni divergenti; mancare di rispetto a una gestante tutelata da una legge dello Stato invece non è ammissibile.
Dire che fa male alla categoria stigmatizzare i cattivi comportamenti degli operatori di ginecologia e ostetricia equivale a dire che si deve tacere sui preti pedofili per non aizzare all'odio contro la Chiesa.
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