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Posted: Sat Dec 27, 2008 6:40 pm
by Monica1970
Come idea mi piace, ma non l'avrei mai fatto: penso che se va tutto bene è una bellissima esperienza, ma non puoi mai sapere cosa succede durante un parto sia alla madre che al bambino, quindi per me è assolutamente ospedale, avendo cura di sceglierne uno ben attrezzato con la terapia intensiva neonatale. Per lo stesso motivo non avrei mai partorito in clinica privata.

Posted: Sat Dec 27, 2008 8:53 pm
by Paola
Mia madre ha partorito in casa mia sorella 1966, io sono nata all'ospedale per sbaglio (ha avuto l'inizio del parto mentre era in ospedale a trovare una zia ed era il 1971), preciso le date perché pare assurdo che ancora in quegli anni si partorisse in casa, eppure fu così, fu naturale che andasse così.

Ma veniamo a noi, io come sole scelsi con cura l'ospedale dove andare a partorire, il cuscino, la palla, l'ostetrica di fiducia, lo sgabello, la presenza di Fausto, la vasca per partorire in acqua, perfetto.

Solo che jacopo non nasceva, indi il suo viaggio l'ha iniziato con l'induzione, non si poteva aspettare oltre stavamo a 15 giorni fuori dal termine, poi la dilatazione piuttosto veloce e la decisione (visto che era mezzanotte) di mettere l'ossitocina. Per MESI mi ero detta che se non fosse stata più che utile non l'avrei voluta, eppure quella sera ero come in trance, non sentivo fortissime le contrazioni, stvo a 8 cm di dilatazione e quando mi dissero se la volevo mi aggiunsero che in 15 minuti sarebbe finito tutto vista la velocità.

Mi faccio mettere s'te benedetta fiala e inizia l'inferno, non ho più tempo di respirare, la dilatazione se ne sta ferma lì a 8 per almeno mezz'ora o tre quarti d'ora, chiedo l'epidurale pensando di non essere in grado di sopportare i dolori del parto, arriva il medico me la fa e i dolori non passano, alché capiscono che trattasi di colica renale che non possono fermare, si attenuano i dolori del travaglio ma non si muove più Jacopo, stimolano lui a muoversi e c'è un distacco della placenta (che fino a quel momento era stata attaccatissima mai avuto nessun problema).

Se non fossi stata in ospedale a quel punto (cesareo d'urgenza) lapo sarebbe morto, però se non avessi fatto l'ossitocina forse non mi sarebbe nemmeno partita la colica, e il travaglio? sarebbe mai partito?

Ecco, io mi sto chiedendo da allora cos'era giusto, a volte ripercorro quei momenti per capire dov'è che ho sbagliato (e di errori ne ho fatti, dal non dire NO all'ossitocina al non riconoscere la colica renale che ne ho fatte a iosa), però mi chiedo anche se fossi stata mia madre e a casa cosa sarebbe successo.

Posted: Sat Dec 27, 2008 9:15 pm
by Pandina
Quando rimasi incinta di Chiara fui felicissima, ma piangevo ad ogni visita ginecologica.
Ero rimasta traumatizzata dal mio primo parto, tralascio i particolari, ed avevo paura che si ripetesse il tutto.
La gine quindi mi affiancò per tutta la gravidanza un'ostetrica "domiciliare" che veniva a casa mia una volta al mese per farmi sentire il battito della bambina, ma soprattutto per parlare parlare e parlare.
Questa ostetrica è una delle due ostetriche che in Ticino praticano i parti domiciliari. Lo fa di routine. Qui sono in diverse a farlo e in SVizzera interna ancora di più. Ma lì ci sono anche le case per il parto, è una situazione un po' diversa.
Comunque lei mi spiegò che valutava sempre attentamente la situazione prima di acconsentire a seguire una donna durante un parto in casa.
Poi lei ha il suo gine di appoggio che viene nel caso di bisogno e ovviamente se qualcosa non va si chiama l'ambulanza e si va dritti in ospedale.

Grande donna quella, sul serio.

Io ovviamente partorii in ospedale. E in sala parto c'erano: mio marito, la mia gine, la "mia ostetrica personale" e l'ostetrica dell'ospedale (che era stata sua allieva ahaha!).
È stato bellissimo.