rufy wrote:Guarda Barbara, ora puo' sembrare una provocazione, e forse in parte lo e', ma io ti chiedo (lo chiedo anche a chiaretta)tu impari sempre dai tuoi errori? o, talvolta, li reiteri all'infinito, non perche' una mamma sia diabolica, ma perche' e' umana e certi "errori" li commetteremo sempre, perche' e' anche un modo per prendere le coordinate noi dei nostri figli e i nostri figli di noi?
No, non sempre. In alcune cirsostanze diciamo che mi ci applico,
faccio uno sforzo su me stessa.
Un esempio è la mia ansia, la paura che Leo si faccia male.
Io cerco sempre di prevenire la caduta, lo avviso che sta cadendo,
che rischia di farsi di male (parliamo, chiaramente, di piccole cose,
dallo stare seduto storto su una sedia, al buttarsi dal divano),
lo controllo, lo seguo passo passo e se riesco mi lancio pure a mo' di
donna bionica, con quella musichetta in sottofondo tata-tata-ta,
a raccoglierlo quando ancora si libra nell'AERE,
per evitare l'ennesimo livido.
Mio marito, invece, appartiene a quella scuola di pensiero che "lascia
che cada una volta e poi capisce da solo che se si siede storto cade".
Mi rendo conto che, ai fini educativi, la mia terapia non ha alcun seguito,
perché Leo continua a cadere essendo distratto per natura.
Quando non ci sono io, invece, è più attento.
In questo senso capisco che la mia visione non lo aiuta, anzi forse
non fa altro che instillargli ulteriori insicurezze. In questo stabilisco
che la mia ansia è un errore, perchè volere che non si faccia male
non lo educa a non farsi più male in futuro.
Però credo, altrettanto, che sia una dicotomia tipica tra padre e madre-
perché, guarda caso, quando si fa male, quando ci vuole il cerottino,
è da me che torna, è solo me che vuole. Il padre gli dà delle sicurezze
che io non posso dargli e allora lascio che i due si giostrino da soli,
che facciamo insieme le loro cose da maschio. Io gli dò un senso di
conforto che suo padre non può dargli.
E mi piace pensare che da questi miei errori, dal mio averli capiti,
dal dare anche alla consolazione e al conforto quel ruolo tampone
fondamentale alla sicurezza in se stessi, Leo possa crescere un po' più forte.
Stessa cosa per il mangiare-io sono per soddisfare i suoi desideri
quando non mangia quello che ho preparato pur di sapergli la pancia piena,
mio marito ha sposato la filosofia che "se non ha fame di pastasciutta
non ha fame nemmeno di cioccolata".
Questi sono solo 2 di quelli che io considero i "miei errori".
Gli altri mi capita di reiterarli all'infinito come dici tu, non potendo
allontanare del tutto da me alcuni fondamentali della mia indole.
Ma quando parlavo di errori pensavo soprattutto a quelli
di Lorenzo. ahahahah ahahahah