lenina wrote:Per me sfortunata è chi si nega l'affetto più puro dei figli in nome di una tranquillità assolutamente passeggera.
Ma non lo dico per dire ci credo davvero.
Che tanto sti figli crescono le preoccupazioni nei loro confronti cambiano.
Cambiano le necessità ma la fatica rimane.
Certo li si può trattare come burattini fino a 10/11 anni...poi diventano adolescenti e si piange perché burattini non lo sono più.
Preferisco cercare di capirli da addosso. Non significa che non farò fatica quando saranno adolescenti ma almeno sarò già abituata
Quoto quello che hai scritto, più che mai ora che greta è una preadolescente e la sera non la vedi più, in cortile fino allo sfinimento a giocare.
Però non si può negare che quando i figli sono molto piccoli non è consolante e soprattutto riposante pensare che arriverà anche la loro indipendenza.
Perché di fatto si sta tornando ad un accudimento "primitivo" ma le donne di oggi nulla hanno a che fare con le nostre antenate.
A noi donne è richiesto sempre tutto: essere mamme, donne, lavoratrici ecc.
E possibilmente buone mamme, donne "bone", buone lavoratrici.
io me la vedo Lucia, che con tutte le buone intenzioni cerca di assecondare non solo il bisogno delle sue bambine, ma anche il suo ( quale mamma sta male vicino ai suoi bimbi?).
Ma nel mezzo c'è da cucinare, perché suo marito rincasa tardi.
C'è da lavare.
C'è da pulire ( benché si faccia il minimo, qualcosa c'è da fare).
In tutto questo tornare alle origini manca un tassello importantissimo: la rete della società, che sia il marito, una mamma, una nonna che rassetta al posto della mamma.
Mi vedo un'amica mia, con una bimba di 10 mesi che la sera non s'addormenta prima delle 11/mezzanotte.
E la vedo che la asseconda....
Ma la mattina la sua sveglia suona alle 5,30....
Che tristezza una società dove alle donne non è permesso fare ciò per cui siamo state create.
Non ti ho scritto nulla di utile, solo una riflessione ad alta voce...