Re: A proposito della carne...
Posted: Thu Oct 29, 2015 10:13 am
Mi è arrivata questa email da UPPA stamattina:
Ciò che sta accadendo in questi giorni a proposito di carne rossa e lavorata induce anche noi di UPPA a crederci grandi giornalisti.
Ecco alcuni titoli: La Stampa “Quello che sappiamo davvero sulla storia della carne cancerogena”, Il Post “La carne lavorata è cancerogena, ha detto l’OMS”, e veramente esilarante Il Corriere “La carne lavorata provoca il cancro. Oncologi: «No agli allarmismi»”, un po' come “Un gigantesco meteorite distruggerà la terra ma, tranquilli, potrebbe anche mancarla.”
I grandi giornalisti, quelli veri, grandi ipocriti, obiettano subito “ma nell’articolo spieghiamo bene tutto e si capisce esattamente come stanno le cose”. Il guaio è che pochi leggono i giornali e tutti leggono i titoli, tanto che il caos è immancabilmente esploso, alla faccia dell’obiettività dell’articolo.
Nessuna novità
Forse sarebbe stato più corretto dire la verità subito nei titoli, e cioè che l’OMS autorevolmente conferma (come UPPA da sempre predica) che mangiare troppa carne fa male, e che quella rossa, lavorata o meno, sopra i 500 grammi alla settimana aumenta anche il rischio di alcuni tipi di cancro.
Negli anni 60 ci davamo da soli dei pezzenti perché mangiavamo poca carne, e avevamo meno tumori e meno infarti, ora siamo ricchi e ci dovremmo dare dei coglioni per averla fatta diventare, complici noi medici, la base della nostra alimentazione.
Consigli salvavita...
Non è mai troppo tardi, sul modello della “piramide alimentare mediterranea” mangiatene molta di meno, di tutti i tipi, preparata secondo le norme della buona cucina, e vivrete felici, senza dimenticare, oltre al micidiale fumo di sigaretta, anche quello prodotto dalle troppe automobili, o dalle caldaie a tutta birra per poter stare d’inverno in casa in maniche di camicia, o il fatto che allattare al seno protegge dai tumori al seno e ovaie (cioè, salva molte vite).
Ciò che sta accadendo in questi giorni a proposito di carne rossa e lavorata induce anche noi di UPPA a crederci grandi giornalisti.
Ecco alcuni titoli: La Stampa “Quello che sappiamo davvero sulla storia della carne cancerogena”, Il Post “La carne lavorata è cancerogena, ha detto l’OMS”, e veramente esilarante Il Corriere “La carne lavorata provoca il cancro. Oncologi: «No agli allarmismi»”, un po' come “Un gigantesco meteorite distruggerà la terra ma, tranquilli, potrebbe anche mancarla.”
I grandi giornalisti, quelli veri, grandi ipocriti, obiettano subito “ma nell’articolo spieghiamo bene tutto e si capisce esattamente come stanno le cose”. Il guaio è che pochi leggono i giornali e tutti leggono i titoli, tanto che il caos è immancabilmente esploso, alla faccia dell’obiettività dell’articolo.
Nessuna novità
Forse sarebbe stato più corretto dire la verità subito nei titoli, e cioè che l’OMS autorevolmente conferma (come UPPA da sempre predica) che mangiare troppa carne fa male, e che quella rossa, lavorata o meno, sopra i 500 grammi alla settimana aumenta anche il rischio di alcuni tipi di cancro.
Negli anni 60 ci davamo da soli dei pezzenti perché mangiavamo poca carne, e avevamo meno tumori e meno infarti, ora siamo ricchi e ci dovremmo dare dei coglioni per averla fatta diventare, complici noi medici, la base della nostra alimentazione.
Consigli salvavita...
Non è mai troppo tardi, sul modello della “piramide alimentare mediterranea” mangiatene molta di meno, di tutti i tipi, preparata secondo le norme della buona cucina, e vivrete felici, senza dimenticare, oltre al micidiale fumo di sigaretta, anche quello prodotto dalle troppe automobili, o dalle caldaie a tutta birra per poter stare d’inverno in casa in maniche di camicia, o il fatto che allattare al seno protegge dai tumori al seno e ovaie (cioè, salva molte vite).