perchè no al cesareo?

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Lella
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Post by Lella »

caterina wrote:
Lella wrote:Io non ho un buon rapporto con i miei parti, non sono mai riuscita a raccontarli, perchè sinceramente io non li ho vissuti così bene o come un'esperienza elettrizzante o forte dal punto di vista emotivo, di forte ricordo solo il dolore e proprio perchè mi dispiace, non riesco a raccontarli.
Avrei voluto viverli diversamente, ma quell'emozione intensa purtroppo non l'ho provata, ambedue le volte ne sono uscita sconfitta dal dolore e mi dispiace ancora.


Ecco, e visto che MI conosco piuttosto bene, che sono una fifona, che odio soffrire, che non sono così sicura che il dolore debba essere sopportato perchè finalizzato ad una nascita...capisco quello che dici, perchè penso che per me potrebbe essere un'esperienza iper traumatica.

No non credo che possa essere considerata da me un'esperienza traumatica né che potrebbe esserlo per te però con meno dolore credo possa essere più appagante.
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Patrizia
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Post by Patrizia »

Arrivo solo ora ma dico la mia.

Con Sofia è stato un parto naturale: 12 ore di travaglio, niente epidurale (per scelta, nel senso che ho scelto quell'ospedale sapendo che non la praticano). Sono uscita dalla sala parto camminando con le mie gambe, sorretta da un Nicola al settimo cielo. Certo, nei giorni successivi ho pianto per sedermi, ho pianto epr andare di corpo, ma mi sono ripresa davvero in fretta.

Con Dodino è stato un cesareo dopo 2 giorni di sofferenze da induzione e niente dilatazione. Il cesareo è stata una liberazione, da me invocata ad ogni medico che passava, e l'ho vissuto benissimo psicologicamente (vissuto malissimo l'induzione): e come sempre la psiche aiuta tanto, è stata dura ma sono tornata a casa dopo 4 giorni e ho fatto le scale da sola, ho piano piano ripreso la mia vita. Non mi sono sentita di serie B, anzi. Dopo il cesareo fai fatica a fare qualunque movimento coinvolga gli addominali ma se non altro ti siedi decentemente e riprendi prima le coccole con tuo marito.

Io so che il mio corpo non è (più) in grado di partorire naturalmente, soffro di atonìa uterina, cioè l'utero sonnecchia e no reagisce agli stimoli che gli dicono di contrarsi. Mi sento una privilegiata perchè in questo contesto sono riuscita a partorire naturalmente Sofia , mi sento fortunata perchè ho avuto almeno 1 possibilità.

Il parto naturale è davvero tutta un'altra cosa, sei la protagonista. Ma non dimentichiamoci che l'unica cosa che conti per davvero è che mamma e bimbo stiano bene e che tutto vada per il meglio.

Al prossimo so che sarà un cesareo e non mi sento meno mamma per questo. Ne ho paura, ma so che ne ho fatto uno, so a cosa vado incontro e so di essere forte.
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caterina
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Post by caterina »

quanto siete meravigliose :)
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Michela
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Post by Michela »

Scusate, ma sento la necessità di ripetermi....
Sono stata fortunata, ho avuto due parti
naturali bellissimi, con travagli brevi e il dolore
non è mai stato insopportabile.
Io penso che decidere per il taglio casareo a priori
voglia dire togliersi la possibilità di vivere un
momento unico.
Poi, capisco benissimo i casi di problemi di salute o di
esperienze negative che portano a optare per il cesareo.
Però, da quello che so, se non ci sono validi motivi non è neanche facile trovare un ginecologo che acconsenta (a meno che non si esegua l'intervento privatamente).
Sbaglio o è così?
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Vavi
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Post by Vavi »

caterina wrote:Ecco io ADESSO non sono una di quelle che dice "il dolore finalizzato a qualcosa di bello".
Scusate ma non ce la faccio.
Non vedo perchè soffrire come un cane, anche se dopo dimentichi tutti, anche se dopo sei contenta ecc ecc.
Oltre ad avere una soglia del dolore bassissimo, penso che il dolore offuschi tutte le percezioni...tutto.....e che alla fine sia meno godibile, una nascita, in mezzo al dolore...


Non esiste un modo giusto e un modo sbagliato, e' molto soggettivo.

A me spaventa piu' un ago nella schiena o un'operazione che non partorire, e col culo che ho avuto direi che sono pure cascata in piedi.
Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo.
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caterina
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Post by caterina »

Micky, io sto parlando per assurdo.
Cioè se dovessi decidere e se POTESSI decidere ORA.
Non credo di cambiare poi così tanto carattere, tutto sommato, ma non si può mai sapere, le strade del Signore sono infinite ;)
Una mia amica ha chiesto espressamente un cesareo programmato e le è stato fatto, in clinica a Bologna.
Lei aveva il terrore del parto, e fin dall'inizio ha messo in chiaro che non avrebbe voluto soffrire.
Ora non si pente minimamente....
Insomma...è tutto relativo :)
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Patrizia
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Post by Patrizia »

caterina wrote:Ecco io ADESSO non sono una di quelle che dice "il dolore finalizzato a qualcosa di bello".
Scusate ma non ce la faccio.
Non vedo perchè soffrire come un cane, anche se dopo dimentichi tutti, anche se dopo sei contenta ecc ecc.
Oltre ad avere una soglia del dolore bassissimo, penso che il dolore offuschi tutte le percezioni...tutto.....e che alla fine sia meno godibile, una nascita, in mezzo al dolore...


non so, io la vedo diversamente

io ho scelto l'ospedale in cui sono andata consapevole che non praticano l'epidurale e a posteriori ne sono stata felicissima

ero convinta (personalissima convinzione) che anche il dolore sarebbe servito a farmi vivere in pieno tale esperienza, che mi avrebbe resa più forte e anche più consapevole, è così è stato

ci sono stati momenti in cui ho pensato di morire, ma ce l'ho fatta e questa per me è stata una immensa vittoria: sono forte

chiaro, opinione PERSONALE e non giudcio chi la pensa e la vive diversamente
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Michela
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Post by Michela »

[quote="caterina"]Micky, io sto parlando per assurdo.
Cioè se dovessi decidere e se POTESSI decidere ORA.
Non credo di cambiare poi così tanto carattere, tutto sommato, ma non si può mai sapere, le strade del Signore sono infinite ]

Ho capito il tuo discorso, e concordo con tutte dicendo che è
assolutamente un discorso molto soggettivo.
Volevo capire un pò il discorso del programmare un cesareo
se non ci sono reali problemi di salute.
Una mia amica, che ha avuto una brutta esperienza con il primo parto, ora è in attesa del secondo figlio e pagherà l'intervento privatamente
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