Posted: Wed Nov 21, 2007 10:51 am
Simo, guarda però che io MANGIO. (ma l'hai letta la mia colazione? ahahaha!)
Come ho scritto sopra, faccio penitenza a mezzogiorno più o meno per le ragioni di Silvia: nell'economia della mia giornata va così, il cibo della calma e della buona preparazione passa in secondo piano.
Quanto al monopiatto, è l'esito del tentativo di adattarmi al bi-piatto di Gianluca nei primi tempi del nostro matrimonio: mi sentivo un macigno nello stomaco a fare primo-secondo come si usa in casa sua.
Tra parentesi... Gianluca è uno di quegli odiosissimi figuri davvero magri di natura anche se mangiano come maialetti: 65 kg x 1,84 nonostante una tavoletta di Milka per sera + pausa pranzo al risotrante.
Non lo nego, sto attenta perché DEVO (nei 10 gg di hotel con lauti pranzi completi sono ingrassata) ma se devo scegliere tra qualche chiletto di troppo e la sofferenza, scelgo il chiletto, credimi!
Il tutto sta nella misura della sofferenza, probabilmente.
Per me non mangiare primo-secondo-contorno-dolce come si fa a casa di mio marito, non è sofferenza.
Altrimenti, dubito che sarei disposta a rinunciare.
Come ho scritto sopra, faccio penitenza a mezzogiorno più o meno per le ragioni di Silvia: nell'economia della mia giornata va così, il cibo della calma e della buona preparazione passa in secondo piano.
Quanto al monopiatto, è l'esito del tentativo di adattarmi al bi-piatto di Gianluca nei primi tempi del nostro matrimonio: mi sentivo un macigno nello stomaco a fare primo-secondo come si usa in casa sua.
Tra parentesi... Gianluca è uno di quegli odiosissimi figuri davvero magri di natura anche se mangiano come maialetti: 65 kg x 1,84 nonostante una tavoletta di Milka per sera + pausa pranzo al risotrante.
Non lo nego, sto attenta perché DEVO (nei 10 gg di hotel con lauti pranzi completi sono ingrassata) ma se devo scegliere tra qualche chiletto di troppo e la sofferenza, scelgo il chiletto, credimi!
Il tutto sta nella misura della sofferenza, probabilmente.
Per me non mangiare primo-secondo-contorno-dolce come si fa a casa di mio marito, non è sofferenza.
Altrimenti, dubito che sarei disposta a rinunciare.